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Trekking Canarie: Salita al Vulcano Corona da Yè (Lanzarote)

Nella parte nord dell'isola di Lanzarote il paesaggio è dominato dalla scura mole del vulcano Corona, uno dei più alti dell'isola con i suoi 609 metri: la grande eruzione di questo vulcano alcune migliaia di anni fa contribuì a dare all'isola di Lanzarote la forma attuale.
Si può raggiungere il bordo del cratere vulcanico con una breve escursione, partendo da Yè, dove, a circa 200 metri dalla chiesa, lungo la strada principale che attraversa il paesino, si trova l'attacco del sentiero per il Vulcano Corona.
Nella prima parte del percorso si attraversa un paesaggio molto suggestivo, passando in mezzo a vigneti, la cui coltivazione nell'isola viene fatta in modo molto particolare, ovvero piante basse protette da muretti circolari in pietra lavica.
Superata la zona coltivata si arriva alle pendici del vulcano e si comincia a salire in un ambiente selvaggio fra arbusti, licheni, euforbie ed una palma solitaria, arrivando in breve ai bordi dell'imponente bocca del cratere, che presenta un' apertura nella parte nord-ovest, da qui molto bello anche il panorama su Yè e tutta la punta nord di Lanzarote fino all'Isla La Graciosa. 

vigneti e Vulcano Corona

sentiero fra i vigneti verso il vulcano

tra i vigneti di Yè

sentiero fra i vigneti


verso le pendici del vulcano

palma solitaria lungo il sentiero

l'apertura del cratere sul suo bordo nord-ovest

interno del cratere vulcanico dalla colorazione rossastra

bordi del cratere vulcanico

Panorama dalla cima del vulcano della punta nord di Lanzarote: sono visibili Isla La Graciosa e Isla Montana Clara

Panorama dalla cima del vulcano: in primo piano le case bianche del paesino di Yè

Sulle Isole Canarie vedi anche:









Vale il viaggio: Jardin de Cactus (Lanzarote)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Il Jardin de Cactus è l'ultima opera realizzata da Cesar Manrique a Lanzarote, inaugurato nel 1990, due anni prima della morte accidentale dell'artista, un luogo dove arte e natura si fondono, perfettamente integrato nell'ambiente naturale dell'isola.
Questo giardino botanico ospita quasi 1500 specie di piante grasse (cactus, euforbie, agavi, aloe ecc.) provenienti da tutto il mondo ed è stato realizzato nell'area di un'ex cava: al suo interno i lati della costruzione ricordano un antico anfiteatro, con terrazzamenti panoramici dove si trovano alcuni cactus ed un antico mulino del XIX secolo, mentre nella parte bassa del giardino si può passeggiare fra sentieri lastricati e laghetti, circondati da cactus delle più svariate dimensioni e forme.
Si trova nella parte nordovest di Lanzarote, nei pressi del paese di Guatiza, una zona scelta non a caso, perchè qui si trovano grandi piantagioni di Fico d'India, piante che attraggono la cocciniglia, animaletti che venivano raccolti, essiccati ed utilizzati per produrre coloranti rosso acceso, una delle maggiori risorse economiche dell'isola fino al XIX secolo.




la struttura ad anfiteatro delle pareti laterali del giardino


un suggestivo mix di cactus di varie forme e dimensioni



laghetti su cui troneggiano manufatti in pietra vulcanica abbelliscono il giardino

panoramica del giardino dai terrazzamenti

panoramica del giardino dai terrazzamenti




la bellezza artistica del giardino è data anche dalla grande varietà di colori e forme di piante e paesaggio

panoramica del giardino dal mulino a vento

cactus che sembra cercare di afferrare qualcosa



nei pressi del Jardin de Cactus si trovano grande piantagioni di Fico d'India

Su Lanzarote vedi anche:





Andar per vulcani a Lanzarote: Montana Colorada e Volcan El Cuervo

Nella parte centrale dell'isola di Lanzarote il paesaggio è punteggiato di coni vulcanici, frutto della grande eruzione del 1730-36, in questa zona, oltre all'area protetta del Parque Nacional de Timanfaya, visitabile esclusivamente con visita guidata, si trova anche Los Volcanes Natural Park, istituito nel 1987 e visitabile autonomamente.
Una delle strade più panoramiche che attraversa il parco è la LZ56, ai lati della quale s'innalzano numerosi crateri vulcanici, alcuni dei quali sono accessibili tramite brevi sentieri, che permettono di esplorare da vicino queste formazioni vulcaniche.
Uno di questi è la Montana Colorada, davanti alla quale si trova un ampio parcheggio da cui parte un sentiero di 4 km che in 45 minuti permette di aggirare questo cono vulcanico, formatosi nel 1736 e caratterizzato dal colore rossiccio del suo versante orientale, causato dall'ossidazione delle rocce vulcaniche ricche di ferro che lo compongono, inoltre lungo il sentiero si trovano numerosi pannelli informativi ed è visibile una bomba vulcanica di diversi metri cubi, fra le più grandi delle Canarie.
A poca distanza dalla Montana Colorada, proseguendo verso sud, sull'altro lato della strada, si trova il parcheggio da cui parte il sentiero per il Volcano El Cuervo, un cratere vulcanico dal profilo irregolare e dal colore scuro, il percorso gira intorno al cratere e permette anche di entrare dentro la caldera, attraverso l'apertura da cui la lava è fuoriuscita verso il basso.

  Le pareti esterne rossastre della Montana Colorada

il parcheggio da cui inizia il sentiero che aggira la Montana Colorada

pannelli informativi lungo il percorso

Sentiero attorno alla Montana Colorada

Montana Colorada

Bomba vulcanica visibile dal sentiero della Montana Colorada

il profilo scuro ed irregolare del Volcano El Cuervo

Terriccio scuro ricopre l'esterno di El Cuervo

Il sentiero s'inoltra dentro la caldera di El Cuervo

Ingresso alla caldera di El Cuervo

Interno della caldera di El Cuervo, dove crescono anche alcune piante erbacee

Sentiero che gira intorno a El Cuervo

Su Lanzarote e isole Canarie vedi anche:







Visita al Parque Nacional de Timanfaya (Lanzarote)

Il paesaggio vulcanico del Parque Nacional de Timanfaya è una delle attrazioni da non perdere a Lanzarote, un susseguirsi di coni vulcanici dalle forme surreali, uno scenario quasi marziano, in cui la vegetazione è assente, a parte qualche lichene ed il blu dell'oceano e del cielo fa da sfondo alle varie tonalità di grigio, nero, marrone e rosso dei vulcani e dei campi di lava solidificata.
Le eruzioni che hanno creato il parco avvennero fra il 1730 ed il 1736, sconvolgendo questa zona dell'isola, su cui si riversarono lave incandescenti e rocce fuse, per sei anni, devastando 200 kmq di territorio e cinquanta villaggi.
Timanfaya è stato dichiarato parco nazionale nel 1974, l'unico in Spagna dal carattere esclusivamente geologico, ed è stato riconosciuto dall'Unesco nel 1993 come Riserva della Biosfera, consta di 25 vulcani spenti, distribuiti su un'area di 51 kmq, all'interno della quale non è possibile circolare in auto fuori dalle aree asfaltate aperte al pubblico, nè camminare sulle lave, per non alterare l'ambiente.
L'accesso al parco si trova lungo la strada LZ67  che collega Yaiza e Tinajo, lungo questa strada, a nord dell'entrata del parco, si trova anche il Centro Visitatori Mancha Blanca ad ingresso gratuito, dove ci sono interessanti esposizioni sulla natura e la storia del Timanfaya: si accede al parco in auto pagando un biglietto di 10€, che comprende il parcheggio ad Islote di Hilario, situato 1 km più avanti rispetto all'entrata ed il tour in bus lungo la Ruta de Los Vulcanos.
Ad Islote di Hilario si trovano anche un ristorante, un negozio ed i servizi igienici e da qui partono ogni 20 minuti i bus che seguono l'itinerario di 14 km all'interno del parco, della durata di circa 30 minuti: durante il giro turistico si rimane sempre dentro il bus, che ogni tanto si ferma o rallenta per permettere di ammirare e fotografare i punti più suggestivi del paesaggio circostante.
Tornati ad Islote de Hilario vengono fatte delle dimostrazioni dai gestori del parco che scavano una buca nel terreno e vi infilano un mucchietto di arbusti che prendono subito fuoco oppure vi versano dell'acqua che viene immediatamente sparata in alto formando un geyser, infatti la temperatura del terreno pochi metri sotto la superficie è già di 100° celsius.









Su Lanzarote e le Canarie vedi anche: