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Islanda: viaggio nella regione dei Fiordi Occidentali dove le montagne incontrano il mare

 La regione dei Fiordi Occidentali non viene sempre inserita in un viaggio che prevede il giro dell'Islanda, poichè comporta una deviazione di almeno due giorni dalla strada 1, Ring Road, invece se il tempo lo consente, è una zona che merita sicuramente di essere visitata per i paesaggi meravigliosi, la natura incontaminata, gli infiniti fiordi dove  montagne dalle svariate forme incontrano un mare dalle acque placide, i piccoli villaggi di pescatori, le spiagge infinite ed una delle cascate più belle d'Islanda.
Viaggiare nei Fiordi Occidentali in estate è abbastanza agevole, la maggior parte delle strade sono asfaltate, ma comunque se si vuole percorrere il periplo della regione si devono obbligatoriamente fare almeno due tratti di strada sterrata, uno piuttosto lungo sulla strada 60, fra la cascata Dinjandi e Flokalundur ed un altro più breve nella costa meridionale della regione poco prima della penisola di Reykholar, inoltre c'è anche da superare un tunnel che collega Isafjordur al fiordo di Flateyri lungo 6 km, la cui particolarità è di essere ad una sola corsia e doppio senso di marcia con piazzole di sosta da utilizzare in caso di incrocio con altri veicoli che provengono nella direzione opposta

Cascata Dynjandi

Giorno 1: Siamo entrati nella regione dei Fiordi Occidentali seguendo la strada 61 in direzione di Holmavik, da qui ci siamo diretti verso la zona dell'Isafjordur, dove dal fiordo principale si diramano altri lunghissimi fiordi che regalano paesaggi spettacolari: alcune soste interessanti durante il percorso sono Litlibaer un piccolo caffè isolato lungo la costa ospitato in un'abitazione tipica islandese di valenza storica con tetto di torba, dove si possono gustare ottimi waffles nei tavolini all'aperto e la cascata di Valagil, raggiungibile con un breve trekking nella natura incontaminata (qui il post dedicato).
Abbiamo poi fatto una breve visita ad Isafjordur, paese più grande della regione per poi tornare indietro di pochi km a Sudavik dove abbiamo passato la notte, un paesino con un piccolo porticciolo, la cui attrazione principale è il Fox Arctic Centre, dove si possono vedere un paio di volpi artiche momentaneamente in cattività che vengono assistite dal personale del centro per poi essere rimesse in libertà

ponte che attraversa il Midfjordur

vista sull'Isafjordur, il fiordo principale da cui si diramano gli altri, con la penisola di Hornstrandir sulla destra


vista verso la parte nord del fiordo con catene montuose che si ergono sul mare

Litlibaer

tavoli all'aperto di Litlibaer dove gustare ottimi waffles

vista sullo Skotufjordur da Litlibaer, con tanto di pecore


vista su Isafjordur con in primo piano la pista d'atterraggio del piccolo aeroporto locale

paesaggio fiorito nei pressi di Sudavik

Arctic Fox Centre a Sudavik

due volpi all'Arctic Fox Centre di Sudavik


porticciolo di Sudavik al tramonto

Giorno 2: Dopo Isafjordur si attraversa il tunnel ad una sola corsia che collega la zona dell'Isafjordur con la costa occidentale della regione, quindi, dopo aver superato due splendidi fiordi, circondati da file di alte montagne, si arriva alla cascata Dynjandi, una delle più belle d'Islanda e senza dubbio il posto più suggestivo della regione, raggiungibile con una breve camminata dal parcheggio, che permette di osservare anche le varie cascate minori che si diramano da quella principale.
Dopo la cascata comincia un lungo tratto di strada sterrata di circa 30 km, che conduce a Flokalundur sulla costa meridionale della regione, da cui proseguendo verso ovest s'incontrano lunghe spiagge selvagge con vista sulla penisola di Snaefelsness.
Quindi risalendo verso nord lungo la strada 62 abbiamo visitato il Patreksfjordur, all'imbocco del quale si trova il relitto della Gardar BA64, una nave mercantile danese incagliatisi nel 1981, mai recuperata e diventata attrazione turistica.
Quindi siamo tornati indietro sulla costa meridionale e l'abbiamo percorsa tutta (compreso un tratto sterrato di qualche km) verso est, fino alla penisola di Reykholar, dove abbiamo pernottato

il fiordo di Flateyri, in fondo al quale si trova una bellissima laguna su cui si riflettono i profili delle montagne

ponte che attraversa il fiordo di Tingeyri



il nostro mezzo di trasporto, Dacia Duster, ottima auto

salendo a piedi verso la cascata Dynjandi s'incontrano alcune altre belle cascate che derivano da quella principale

la bellissima baia che si apre di fronte alla cascata Dynjandi

la cascata Dynjandi è alta 100 metri ed è lunga 30 metri alla sommità e 60 metri alla base



la strada sterrata che collega il sito della cascata Dynjandi con la parte meridionale della regione

le spiagge a sud della regione con vista sulla penisola di Snaefelsness su cui spicca la sommità imbiancata del ghiacciaio Snaefellsjokull




faraglioni di basalto lungo la spiaggia


una beccaccia di mare lungo la spiaggia con il profilo della penisola di Snaefelsness sullo sfondo

Kleifabui, scultura in pietra raffigurante un uomo alta 5 metri, situata sulla strada 62 verso Patreksfjordur

il relitto della Gardar BA 64

il paesino di Patreksfjordur

il fiordo di Patreksfjordur

Sull'Islanda vedi anche:

Cascata Valagil (Westfjords-Islanda): un breve trekking nella natura incontaminata

Cammino costiero da Arnarstapi ad Hellnar (Snaefellsnes Peninsula)

Vale il viaggio: Cascate Hraunfossar

Vale il viaggio: Londrangar (Snaefellsnes)

Vale il viaggio: Penisola di Snaefellsnes

Kruger National Park giorno 4: dintorni di Skukuza

 Il mio quarto e ultimo giorno nel Kruger National Park è cominciato da Skukuza, dove ho passato la notte, la giornata è stata da subito calda e soleggiata per diventare anche afosa durante il giorno,  condizioni non ideali per l'osservazione della fauna, infatti la maggior parte degli animali che ho visto cercava riparo dal sole sotto degli alberi o dormiva all'ombra.
Comunque le strade intorno a Skukuza sono frequentate da un gran numero di animali quindi gli avvistamenti non sono mancati: ho seguito dapprima la H1-2 verso Tshokwane, poi la H1-3 verso Satara, per poi tornare indietro in direzione Skukuza, fare una sosta a Lake Panic ed uscire dal parco nel tardo pomeriggio da Phabeni Gate dopo aver percorso la S1.
Ho avvistato facoceri, elefanti, giraffe che attraversavano la strada, gnu, zebre, leoni dormienti, una famiglia di avvoltoi (Grifoni del Capo) appollaiata sul nido in cima ad un albero, impala che incrociavano le corna, antilopi d'acqua (waterbuck), il piccolo steenbok, ippopotami nelle pozze d'acqua e presso Lake Panic una colonia di uccelli tessitori all'opera sui loro elaborati nidi

impala che incrociano le corna


Skukuza rest camp

facocero


Buceretto Beccorosso Meridionale (Southern Red-Billed Hornbill), lungo 35 cm è caratterizzato da ali maculate ed un becco ricurvo rosso

Storno Blu Maggiore (Greater Blue-eared Starling)

giraffa che attraversa la strada




gruppo di Antilopi d'acqua (Waterbuck), che si riparano dal sole sotto un albero

gruppo di elefanti in cammino

Albero di marula con un nido di Grifoni del Capo

Il Grifone del Capo è un avvoltoio endemico dell'Africa meridionale che misura fra i 100 e i 115 cm di lunghezza

gnu all'ombra sotto un albero

gnu in cammino fra le palme

gnu all'ombra di un albero

zebra scodinzolante

leoni dormienti

Kumana Dam, suggestiva pozza d'acqua lungo la H1-3

Elefante a riposo

elefanti all'ombra sotto un albero

Antilopi d'acqua (Waterbuck) fra la boscaglia

Steenbok (raficero campestre) piccola antilope che raggiunge il mezzo metro di altezza al garrese, nei maschi sono presenti corna dritte e lunghe fra i 7 e i 20 cm

Lake Panic, nei pressi di Skukuza, ottima postazione per il birdwatching


ippopotamo nelle acque di Nyamundwa Dam, nei pressi di Phabeni Gate

Sul Sudafrica vedi anche:

Kruger National Park giorno 3: da Lower Sabie a Skukuza

Kruger National Park giorno 2: dintorni di Lower Sabie (morning bush walk e self-drive lungo H10, H1-2 e H4-1)