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Monti Sibillini: salita al Monte Vettore (2476 m.) da Forca di Presta

 L'itinerario classico di salita al Monte Vettore, cima più alta delle Marche e dei monti Sibillini con i suoi 2476 metri d'altitudine, parte da Forca di Presta e raggiunge la pietrosa cima, attraverso sentieri ben segnati salendo costantemente ma senza tratti troppo ripidi, superando comunque un dislivello importante di quasi 1000 metri in 5 km, durante il tragitto splendidi i panorami sulla Piana di Castelluccio, sulla corona di monti che circonda la valle del Lago di Pilato e sulla costa adriatica, visibile una volta arrivati in cima

Panorama dalla cima del Monte Vettore, verso est lo sguardo spazia fino alla costa adriatica


Si parte da Forca di Presta (1536 m.) e si comincia a salire su sentieri ampi e ghiaiosi con bei panorami sulla sinistra verso la Piana di Castelluccio, dopo circa 3 km si raggiunge la croce posta in memoria dell'alpinista ascolano Tito Zilioli, qui morto nel 1961 e poco dopo si arriva ad una selletta a quota 2000 metri ai piedi del Vettoretto (2052 m.).

Forca di Presta, punto di partenza dell'escursione, dove si può lasciare l'auto

greggi di pecore, sullo sfondo il Pian Piccolo

gregge di pecore, sullo sfondo Pian Piccolo, Monte Guaidone e Pian Grande

scorcio panoramico del Pian Grande e Castelluccio di Norcia

da notare la fenditura che taglia a metà questo rilievo, creatasi a causa del terremoto del 2016

la croce in memoria di Tito Zilioli

uno sguardo all'indietro verso il sentiero fin qui percorso

panorama del Pian Grande

Dopo un tratto in salita piuttosto ripido si giunge al rifugio Zilioli (2238 m), da poco restaurato, a pochi metri dalla Sella delle Ciaule, splendido punto panoramico sulla corona di montagne che circonda la valle del Lago di Pilato, tutte cime intorno ai 2500 metri ovvero Monte Vettore, Cima del Lago, Cima del Redentore e la parete rocciosa del Pizzo del Diavolo

s'intravede il Rifugio Zilioli


Monte Vettore da Sella delle Ciaule

la parete del Pizzo del Diavolo ed il Monte Vettore si fronteggiano

il Rifugio Zilioli e la cresta di montagne ad ovest della valle del lago di Pilato




Dalla Sella delle Ciaule si dipartono tre sentieri, uno che sale verso la Cima del Redentore, un altro che scende verso il lago di Pilato e quello che sale al Monte Vettore, un sentiero nella prima parte ampio e ghiaioso, molto esposto ai venti, che, dopo circa 1 km di cammino, superando anche qualche tornante, permette di raggiungere la pietrosa cima del monte Vettore (2476 m.), vetta più alta dei Monti Sibillini e delle Marche, da cui lo sguardo può spaziare dai monti che circondano la valle del lago di Pilato, fino alla costa marchigiana del mar Adriatico

 Sella delle Ciaule vista dal sentiero che sale al Monte Vettore


la cima ampia e ghiaiosa del Monte Vettore

cima Monte Vettore (2476 m.), che fronteggia la parete rocciosa del Pizzo del Diavolo

la corona di montagne che circonda la valle del lago di Pilato

vasto panorama dalla cima del Monte Vettore fino alla costa del Mar Adriatico


                                   
 Sui Monti Sibillini vedi anche:








Monti Sibillini: Gole dell'Infernaccio, Eremo di San Leonardo e Cascata del Rio

Le Gole dell'Infernaccio sono uno dei luoghi più popolari e frequentati dei Monti Sibilllini, da cui si può partire per alcuni itinerari escursionistici: in questo caso, dopo le gole abbiamo proseguito per l'Eremo di San Leonardo e poi verso la Cascata del Rio o Cascata Nascosta, seguendo dei sentieri non particolarmente impegnativi, eccetto nell'ultimo tratto in avvicinamento alla cascata, dove il percorso si fa molto stretto e ripido.
In fondo al post troverete un link con la mappa e i dati dell'escursione
Per raggiungere le Gole dell'Infernaccio si deve arrivare a Rubbiano, vicino Montefortino, nella parte marchigiana del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in provincia di Fermo: passato il paese, si seguono le indicazioni per le Gole e si prende una strada sterrata, su cui si prosegue per 2 km fino ad arrivare ad uno slargo in cui parcheggiare.
Quindi si continua a piedi, sempre su strada sterrata, per 7-800 metri con bel panorama a nord sugli impervi contrafforti calcarei e le formazioni rocciose molto particolari del Monte Pizzo, propaggine orientale del Monte Priora,  accompagnati dal rumore delle acque del torrente Tenna, che scorre più in basso: alla fine di questa strada si giunge all'ingresso delle Gole dell'Infernaccio, preceduto da un tratto pianeggiante in cui il fiume si allarga, dando vita ad un ampio guado, sovrastato da Le Pisciarelle, delle cascatelle a goccia, che scendono con un flusso continuo dalle sovrastanti rocce del Monte Zampa.

I contrafforti rocciosi del Monte Pizzo

sotto Le Pisciarelle

Da qui ci si addentra nella parte più stretta delle gole, scavate nel corso degli anni dall'azione del fiume Tenna fra le altissime pareti rocciose della catena del Monte Sibilla a sud e del Monte Priora a nord: il percorso molto suggestivo s'inerpica su alcune rocce, scavalca il torrente su un ponticello di legno, si addentra fra le alte pareti rocciose, quindi ne esce seguendo il corso del fiume sulla sinistra, per arrivare infine ad un bivio dove si sale a destra verso l'Eremo di San Leonardo

Gole dell'Infernaccio

Fiume Tenna fra le gole

ponticello


dopo il tratto più stretto il sentiero prosegue tenendo il fiume sulla sinistra

Da qui si sale a zig-zag per circa mezz'ora attraverso una fitta faggeta, in uno stupendo ambiente naturale, arrivando allo spiazzo su cui sorge l'Eremo di San Leonardo al Volubrio, con ampio panorama sulle cime dei Monti Sibillini che lo circondano: qui sorgeva un antico monastero benedettino, la cui esistenza è documentata dal XII secolo, sui resti del quale è stata ricostruita l'attuale chiesa a partire dal 1971, grazie all'opera del frate cappuccino Padre Pietro Lavini, detto "Il Muratore di Dio", venuto a mancare nel 2015, purtroppo l'eremo ha subito numerosi danni a causa del terremoto del 2016 ed il sentiero per raggiungerlo è stato riaperto solo nel 2018.

farfalle lungo il sentiero

sentiero che attraversa la faggeta

Raggio di luce penetra attraverso la fitta foresta

Eremo di San Leonardo nel 2020, puntellato da un'impalcatura di ferro che ne mette in sicurezza il campanile dopo i danni del terremoto del 2016

Foto dell'Eremo di San Leonardo presa da una mia precedente escursione del 2013, con Padre Pietro Latini che accoglieva gli escursionisti sulla soglia della chiesa

la natura del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Nello spiazzo dove si trova l'Eremo è presente anche una fontana, dietro la quale parte un sentiero, facile nella parte iniziale e più impervio nella parte finale, che in circa 40 minuti conduce alla Cascata del Rio o Cascata Nascosta, formata dal ruscello che scende dal Monte Priora chiamato semplicemente Rio, un affluente del fiume Tenna.

Cascata del Rio

Cascata del Rio

Sui Monti Sibillini vedi anche:








Altri percorsi trekking nei dintorni:




Escursione nel cuore dei Monti Sibillini: da Castelluccio al Lago di Pilato

Il lago di Pilato si trova nel cuore dei Monti Sibillini, a 1940 metri di quota, circondato dalle vette più alte dell'Umbria e delle Marche, ed è raggiungibile con bellissime escursioni che attraversano un ambiente naturalistico molto vario, che spazia dai grandi piani fioriti, a dolci colline ondulate ed erbose, fino a formazioni rocciose aspre ed imponenti, che ricordano i paesaggi alpini.
Uno di questi percorsi parte da Castelluccio di Norcia (1452 m), luogo iconico del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, purtroppo colpito duramente dal terremoto del 2016: circa 1 km a sud del paese si trova un parcheggio, da cui parte il sentiero 553 che, superato un quadrivio, attraversa un paesaggio ondulato formato da valli che s'incuneano fra basse colline erbose, pianure fiorite e qualche raro albero ed in circa un'ora conduce alla Capanna Ghezzi (1570 m), un rifugio di pastori ristrutturato dal CAI di Perugia, normalmente chiuso a chiave, intorno al quale si trovano alcuni tavoli ed un fontanile in disuso.

la piana di Castelluccio e la cresta montuosa dei Sibillini su cui spicca la Cima del Redentore (2448 m)

Castelluccio di Norcia


Sentiero fra le colline erbose

Capanna Ghezzi

Da qui si comincia a salire fra i terrazzi erbosi delle Pianacce, aggirando il Colle Albieri, in un ambiente molto suggestivo ravvivato dai colori di numerose varietà di fiori, fino a giungere ad un bivio in cui si prende a destra salendo per un sentiero a mezza costa che taglia in diagonale il versante sud-ovest del monte Argentella, consentendo di ammirare un bellissimo panorama sulla Piana di Castelluccio e conduce in circa 30 minuti a Forca Viola (1936 m), una larga sella esposta ai venti sul crinale principale della catena montuosa dei Sibillini.

i colori dei Sibillini

Sentiero che piega verso destra aggirando il monte Argentella

panoramica della piana di Castelluccio e dintorni

Sentiero a mezza costa lungo il versante sud-ovest del monte Argentella

la piana di Castelluccio

Sentiero verso Forca Viola

il paesaggio ondulato e colorato della piana di Castelluccio

fiori lungo il percorso

Da Forca Viola sulla destra parte il sentiero per Cima del Redentore, ma noi prendiamo a sinistra per il sentiero 153 che scende a svolte verso la valle del Lago in ambiente solitario e selvaggio con bel panorama sulla parte nord della catena dei Monti sibillini, incisa dalla valle della Gardesa, che culmina nel paese di Foce

Sentiero che scende a svolte da Forca Viola

panorama verso nord

panorama verso nord

la valle della Gardesa ed il paese di Foce, altro punto di partenza per l'escursione ai Laghi di Pilato

Il sentiero prosegue in quota ed arriva in vista della parte alta della valle del Lago e del Monte Vettore, entrando quindi fra i ghiaioni del versante orientale del Quarto San Lorenzo in ambiente aspro e roccioso, che si attraversa con qualche saliscendi e magnifico colpo d'occhio sull'imponente Pizzo del Davolo, fino ad incrociare il sentiero che sale da Foce ed arrivare infine alla testata della valle, dove si trovano i due Laghi di Pilato (1941 m), circondati da ghiaie e sorvegliati dalle vette più alte e suggestive dei Monti Sibillini: si può girare intorno ai laghi ed attraversare l'istmo che li divide per ammirare più da vicino le limpide acque di origine glaciale e provare ad avvistare il Chirocefalo del Marchesoni, un piccolo crostaceo rosso lungo fra 9 e 12 mm, endemico di questo lago

la valle del Lago

fiori fra le rocce

la valle del Lago

ambiente aspro e roccioso di tipo alpino

l'imponente Pizzo del Diavolo (2410 m)

Lago di Pilato (1940 m)

Lago di Pilato e Pizzo del Diavolo

Lago di Pilato e Monte Vettore

Lago di Pilato a forma di cuore

fiori lungo le rive del lago


Sui Monti Sibillini vedi anche:






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