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Trekking ad anello da Montecoronaro alle Sorgenti del Savio

Nella zona del Monte Fumaiolo si trovano le sorgenti di numerosi fiumi, non solo quelle molto famose del Tevere, ma anche quelle del Savio, che nasce non lontano dal paese di Montecoronaro, alle pendici di Monte Castelvecchio e, dopo 126 km, sfocia nel Mar Adriatico, in provincia di Ravenna.
Da Montecoronaro si può percorrere un itinerario ad anello non troppo lungo, che attraversa ambienti molto vari, tra cui boschi, pascoli e calanchi, toccando le Sorgenti del Savio, Monte Castelvecchio, le Marne di Verghereto e la Madonnina del Crestone.
Si parte dal piccolo paese di Montecoronaro (898 m), dove si trovano una chiesetta ed un bar e si prende il sentiero 141 il cui inizio è posto sulla sinistra, salendo dal bar centrale la strada asfaltata per una cinquantina di metri: questo sentiero, attraversando campi, una strada forestale ed un bosco, porta in circa 45 minuti alle Sorgenti del Savio (1126 m), identificate da un monumento in ferro con l'immagine del lupo, simbolo di Montecoronaro e gli anelli della "caveja", simbolo della Romagna.

Indicazioni per il sentiero 141

il sentiero 141 attraverso ampi pascoli

mucca lungo il sentiero

indicazioni alle Sorgenti del Savio

Sorgenti del Savio

Monumento posto sopra la Sorgente

Monte Castelvecchio visto dalle sottostanti Sorgenti del Savio

Si torna quindi sui propri passi fino all'ultimo bivio, dove si prende a sinistra il sentiero 141b e poi il sentiero 137, da cui si può fare una deviazione per raggiungere la cima di Monte Castelvecchio (1255 m), dove si trova una croce e si può ammirare un bellissimo panorama a 360°, che spazia sul Monte Fumaiolo, la Ripa della Moia, l'Alpe della Luna, le Foreste Casentinesi.

Salita verso Monte Castelvecchio

Cima di Monte Castelvecchio

Croce sulla cima di Monte Castelvecchio

Panorama da Monte Castelvecchio

Monte Fumaiolo visto da Monte Castelvecchio

Panorama da Monte Castelvecchio

Panorama da Monte Castelvecchio

Mucche al pascolo fra Monte Castelvecchio e Monte Fumaiolo

Panorama da Monte Castelvecchio

Si scende dal monte e si prosegue sul sentiero 137, fino ad incrociare la strada asfaltata, che si segue verso destra in direzione Montecoronaro, per un tratto di circa 20 minuti, fino ad incontrare l'indicazione sulla sinistra per il sentiero che porta  alla Madonnina del Crestone (1055 m), che si raggiunge attraversando un'area fra le più interessanti dell'Appennino Romagnolo, le Marne di Verghereto, costituite quasi totalmente da terreni marnosi facilmente erodibili dagli agenti atmosferici, che li modellano, dando luogo a calanchi dalle forme di rara bellezza.
Giunti alla Madonnina del Crestone, monumento dedicato al culto Mariano, qui posto nel 1973, si può vedere il sottostante borgo di Montecoronaro, che si raggiunge in circa 20-30 minuti

Colori autunnali e calanchi sullo sfondo

Marne di Verghereto

Marne di Verghereto

Marne di Verghereto fra le nuvole

Marne di Verghereto

Marne di Verghereto


Marne di Verghereto

Marne di Verghereto

Marne di Verghereto

Madonnina del Crestone

SCHEDA TECNICA:

Partenza ed arrivo: Montecoronaro (FC)

Dislivello: 575 m

lunghezza: 9 km circa

durata: 3 h 30 m

Altri trekking in questa zona:






Escursione aI Sasso di Simone e Simoncello da Miratoio

I Sassi di Simone e Simoncello sono una delle zone naturalistiche più interessanti e particolari dell'Appennino Tosco-romagnolo, facente parte di un'area protetta da un parco naturale regionale a cavallo fra Emilia-Romagna, Marche e Toscana: ciò che caratterizza il parco sono i due enormi blocchi di roccia calcarea a forma di parallelepipedo, che si ergono dalle montagne circostanti a poca distanza l'uno dall'altro, denominati Sasso di Simone (altitudine 1204 m) e Simoncello (1221 m), il cui nome si pensa derivi da un eremita venuto dall'Oriente, detto Simone, che anticamente stabilì qui la sua dimora spirituale.
Seguendo il sentiero 17 che porta fino ai due Sassi e poi il sentiero 61 per tornare al punto di partenza, si può compiere un bellissimo giro ad anello con partenza ed arrivo a Miratoio, che permette di osservare i Sassi di Simone e Simoncello da varie angolazioni, attraversando suggestivi paesaggi di calanchi, passare sulla selletta fra le due formazioni rocciose e salire sul Sasso di Simone per ammirare un grandioso panorama ed osservare i ruderi di un'antica città.

Si parte da Miratoio, paesino di case in pietra, frazione del Comune di Pennabilli (RN) e si comincia a salire seguendo le indicazioni del sentiero 17, passando inizialmente per una zona di pascoli ed in seguito per un paesaggio di calanchi, prova del terreno argilloso di quest'area modellato dalle acque dilavanti, da cui si hanno i primi panorami dei due Sassi in lontananza

Partenza da Miratoio

Indicazioni del sentiero 17

calanchi

primi panorami dei due Sassi

paesaggio di calanchi

Sassi di Simone e Simoncello

calanchi

Profilo dei Sassi di Simone e Simoncello

Sassi di Simone e Simoncello

Calanchi ed i due Sassi sullo sfondo



Si prosegue quindi addentrandosi in un bosco che aggira il Sasso di Simoncello, andando a destra ad un bivio con un altro sentiero, seguendo sempre il sentiero 17, fino ad arrivare ad una selletta situata proprio fra i due Sassi, che segna anche il confine fra Marche ed Emilia-Romagna

indicazioni per il sentiero 17

il Sasso di Simoncello dal valico

il Sasso di Simone dal valico

Scendendo dal valico si giunge ad una radura e proseguendo sulla sinistra, seguendo sempre il sentiero 17, si arriva al cospetto del Sasso di Simone, ai piedi del quale si trova un'estesa area di grandi rocce crollate, che si attraversa per arrivare alle pendici della montagna.

Sasso di Simone


Sasso di Simone

Sentiero fra le rocce ai piedi del Sasso di Simone

rocce crollate ai piedi del Sasso di Simone

Sasso di Simone

Sasso di Simone

Da qui, in pochi minuti, seguendo i resti di un'antica strada selciata, si raggiunge la sommità del Sasso Simone, da dove si può ammirare un grandioso panorama ed anche osservare qualche sparuto rudere della Città del Sole, concepita dai Medici nel 1565 come città-fortezza posta a difesa dei confini dello Stato di Firenze, venne utilizzata nella doppia funzione di città sia militare che civile per quasi un secolo, prima di essere abbandonata definitivamente alla fine del '600, a causa di condizioni climatiche avverse e mutate situazioni politiche.

Sommità del Sasso di Simone

Panorama dal Sasso di Simone

Panorama dal Sasso di Simone

Panorama dal Sasso di Simone


Panorama dal Sasso di Simone

Panorama dal Sasso di Simone

Panorama dal Sasso di Simone

Scesi dal Sasso di Simone si segue nuovamente a ritroso il sentiero fra le grandi rocce fatto in precedenza, fino ad incrociare il sentiero 61 che porta a Case Barboni passando per un altro suggestivo paesaggio di calanchi con sullo sfondo i  due Sassi di Simone e Simoncello.
Da Case Barboni si torna infine a Miratoio in circa un'oretta, seguendo la strada asfaltata

Indicazioni per Case Barboni

Calanchi

Calanchi e Sasso di Simone

Calanchi e Sasso di Simoncello

Sassi di Simoncello e di Simone con pioggia in arrivo

SCHEDA TECNICA:

Partenza ed arrivo: Miratoio (RN)

dislivello: 400 m

durata: 5 h 15 m

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