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Vale il viaggio: Palazzina di Caccia di Stupinigi

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Situata nella periferia sud di Torino, a circa 10 km dal centro storico, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è una bellissima residenza, appartenuta ai Savoia, che l'adibirono originariamente a casa per svaghi venatori, dove soggiornavano alcuni giorni per dedicarsi alla caccia, per secoli passione dominante della dinastia sabauda, che potevano praticare nel grande parco naturale nei dintorni della palazzina: in seguito Stupinigi fu anche usata occasionalmente per ricevimenti di ospiti importanti e  matrimoni, tra cui quello di Vittorio Emanuele II, futuro re d'Italia, nel 1842, ospitò Napoleone Bonaparte, nel 1805 e la sorella Paolina Bonaparte nel 1808, mentre attualmente è di proprietà dell'Ordine Mauriziano, è stata sottoposta ad un lungo restauro ed è in buona parte visitabile.
Fu costruita nelle attuali forme a partire dal 1729 per ordine del re Vittorio Amedeo II di Savoia che ne affidò il progetto all'architetto Filippo Juvarra: la palazzina è preceduta da un grande viale di accesso, attorno al quale sono disposte ad emiciclo le cascine e le scuderie e da un bel giardino geometrico, il nucleo centrale è costituito da un grande salone centrale a pianta ovale, dotato di balconate, da cui si dipartono quattro bracci che ospitano gli appartamenti reali e quelli per gli ospiti, gli interni sono molto sfarzosi e decorati in stile barocco e rococò, tra cui spiccano preziosi mobili del '700, affreschi a tema venatorio con scene di caccia al cervo e Trionfo di Diana, grandi lampadari di cristallo, pregiate tappezzerie e porcellane.

 Il grande viale d'accesso alla Palazzina, fiancheggiato da cascine e scuderie settecentesche

La Palazzina è preceduta da un giardino geometrico

Il sito fa parte delle Residenze Sabaude del Piemonte e dal 1997 è Patrimonio dell'Umanità Unesco

Il nucleo centrale del complesso, la cui cupola è sormontata dalla bronzea e rilucente sagoma di un cervo che volge la testa verso il visitatore

La statua del cervo fu realizzata dallo scultore Francesco Ladatte nel 1766: quella posta sulla cupola è una copia, mentre l'originale si trova esposto all'interno della Palazzina, per motivi di conservazione

Il salone centrale a pianta ovale è il cuore del palazzo, fu progettato da Juvarra e sulla volta vi è un affresco con il Trionfo di Diana, dea della caccia

Sulle pareti del salone si trovano 36 appliques dorate con teste di cervo

Affreschi

Un soffitto dipinto nelle sale del palazzo

gran lampadario di cristallo

preziosi arredamenti

mobili di grande raffinatezza artistica

Sala decorata con cineserie

Su Torino e dintorni vedi anche:







Salita alla Sacra di San Michele da Sant'Ambrogio di Torino

La Sacra di San Michele è il monumento simbolo del Piemonte, un complesso abbaziale millenario arroccato sulla cima di un monte a 960 m.s.l.m., all'imbocco della Val di Susa.
Ci si può arrivare con l'auto, ma ritengo sia più soddisfacente, anche se più faticoso, raggiungerla a piedi, percorrendo l'antica mulattiera che parte da Sant'Ambrogio di Torino, nei pressi della chiesa di San Rocco e giunge alla Sacra di San Michele, superando in poco tempo un dislivello di circa 600 metri.
Il sentiero acciottolato sale a tornanti in costante salita e lungo il percorso sono posizionate le stazioni della Via Crucis ed anche un paio di fontanelle per rinfrescarsi.
Dopo circa mezz'ora di salita si arriva ad uno spiazzo dove si trova un tornante della strada provinciale che porta alla Sacra e la piccola borgata di S.Pietro, si attraversa il paese e si prosegue per breve tratto su sentiero in salita fino ad arrivare alla Sacra di San Michele che si erge grandiosa sullo sperone roccioso.

Inizio dell'antica mulattiera da Sant'Ambrogio di Torino

sentiero acciottolato in costante salita

sui tornanti sono presenti stazioni della Via Crucis

Primi panorami della Sacra di San Michele dall'antica mulattiera

Panorama di Sant'Ambrogio di Torino dal sentiero che sale alla Sacra di San Michele

Qui finisce il sentiero a tornanti e si prosegue verso destra attraversando borgata San Pietro

quasi arrivati

il complesso architettonico si erge su un imponente basamento roccioso

Salendo un lungo scalone si raggiunge la chiesa nuova costruita fra XII e XIII secolo in stile romanico

La porta dello Zodiaco è probabilmente l'opera di maggior pregio artistico della Sacra: fu scolpita da Niccolò fra 1120 e 1130 e si trova al termine dello scalone dei morti: i capitelli figurati rappresentano storie di Sansone e di Caino e Abele

Portale di accesso alla chiesa

Archi rampanti frutto di recenti restauri

Panorama dalla Sacra verso est con il paese di Sant'Ambrogio di Torino in primo piano

Panorama dalla Sacra verso ovest con la Val di Susa

Ruderi del cosiddetto monastero nuovo, costruito nel XII secolo sul lato nord del complesso architettonico: si doveva trattare di un edificio imponente di ben cinque piani affacciato sulla Val di Susa

la Torre della Bell'Aida, alta 20 metri era parte del Monastero Nuovo, ora in rovina: a questa torre è associata la leggenda della bella Aida, una giovinetta che per sfuggire a dei soldati di ventura si gettò da qui rimanendo illesa sorretta dagli angeli, ma poi volle riprovarci per vanità e denaro e si sfracellò nel burrone


Inizio del sentiero per il ritorno verso Sant'Ambrogio, situato a lato dello stradone che porta alla Sacra, poco prima del Sepolcro dei Monaci, ormai ridotto a un rudere

Su Torino e la sua provincia vedi anche:









Una città in 5 foto: Vercelli

In questa rubrica, attraverso 5 foto, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso: infatti penso che, a volte, con le immagini, si comunicano le proprie emozioni meglio che con mille parole...

La città di Vercelli presenta un ricco patrimonio storico-artistico, molto interessante da visitare, composto da chiese, tra cui spicca la Basilica di Sant'Andrea, monumento più insigne della città, torri medievali, piazze e palazzi antichi: il centro storico sorge sull'area di un luogo romano fortificato ed è delimitato da eleganti viali, il cui tracciato corrisponde alla scomparsa cerchia di mura, distrutta nel 1704.
Notevole anche il lascito artistico del pittore Gaudenzio Ferrari, il più illustre esponente della pittura rinascimentale piemontese, che dipinse nella chiesa di San Cristoforo, fra il 1529 ed il 1534, bellissimi affreschi delle Storie della Maddalena e Storie della Vergine  ed a cui è stata dedicata un' interessante mostra nel museo Arca, polo espositivo cittadino ricavato nell'ex chiesa di San Marco.
Vercelli inoltre è un importante centro commerciale ed agricolo, soprattutto per quel che riguarda la coltivazione del riso, grazie alla sua posizione in un' area della pianura Padana ricca di corsi d'acqua e canali, che permettono un' abbondante irrigazione.

La Basilica di Sant'Andrea vista dal chiostro: monumento simbolo di Vercelli fu costruita fra 1219 e 1227 per volere del cardinale Guala Bicchieri e combina elementi architettonici gotici e romanici in un insieme di grande maestosità ed armonia

La Crocifissione, uno degli affreschi realizzati da Gaudenzio Ferrari nella chiesa d San Cristoforo: un capolavoro di intensa tensione drammatica, affollato di personaggi

La torre dei Tizzoni, una delle torri medievali della città, risalente al XV secolo, presenta base quadrata e sviluppo ottagonale

La Cattedrale dedicata a S.Eusebio, combina elementi antichi, come il campanile medievale del XII secolo e la cupola costruita nel 1860

Lo spazio espositivo Arca, situato nel centro storico di Vercelli, occupa la navata centrale dell' ex chiesa di San Marco, costruita nel 1266, di cui rimangono alcuni affreschi recentemente recuperati. Lo spazio fu destinato per alcuni anni ad ospitare un mercato coperto e dal 2007 è stato convertita in sede espositiva cittadina per le arti visive, ospitando numerose mostre, tra cui quella su Gaudenzio Ferrari nel 2018

Altre città da visitare in Piemonte:





Vale il viaggio: Oasi Zegna (Piemonte)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

L'Oasi Zegna è un' area naturalistica situata sulle Alpi Biellesi, che si estende lungo i 26 km della Strada Panoramica Zegna, da Trivero a Bocchetta di Sessera, occupando un'area di circa 100 kmq.
La sua realizzazione si deve all'imprenditore del tessile Ermenegildo Zegna, che fondò il suo primo lanificio a Trivero nel 1910, e già a partire dagli anni '30 diede il via ad uno dei più grandi esempi di mecenatismo ambientale in Italia, occupandosi della riforestazione delle pendici della montagna piantando 500000 fra rododendri, conifere ed ortensie e costruendo una strada, la Panoramica Zegna, che fu inaugurata nel 1938, per permettere a tutti la fruizione di questo splendido ambiente montano.
Numerosi i luoghi lungo il percorso che valgono una fermata, per seguire sentieri naturalistici, salire verso santuari, esplorare siti archeometallurgici, visitare piccoli alpeggi facenti parte dell' ecomuseo del Biellese dove s'illustrano gli antichi mestieri.
Durante la mia visita ho sostato presso la bellissima e coloratissima Conca dei Rododendri, che, essendo maggio, era in piena fioritura, ho intrapreso un breve percorso trekking per arrivare  al Santuario di San Bernardo ed ho ammirato un bellissimo panorama da Bielmonte, località situata sul punto più alto della Panoramica Zegna (1500 m).

La Conca dei Rododendri si trova lungo la Panoramica Zegna, a 5 km da Trivero ed è un'esplosione di colori, soprattutto fra maggio e giugno quando c'è la fioritura, è attraversata da comodi sentierini e vi si trova anche un'installazione di arte contemporanea "Two way mirror-Hedge Arabesque" di Dan Graham, una struttura in vetro ed acciaio  che regala al visitatore particolari giochi di riflessi sul paesaggio circostante.





Panorama sulla valle, dalla Conca dei Rododendri

Comodi sentierini lastricati fra i rododendri



Gioco di riflessi attraverso l'installazione di Dan Graham, un'opera simile dello stesso artista si trova anche al Parco Inhotim in Brasile, ne potete vedere un'immagine in questo post



Resti della teleferica del legname, attiva nei primi anni del '900, attraverso cui i tronchi tagliati venivano trasportati a valle




Proseguendo per altri 7 km lungo la Panoramica Zegna, si arriva ad un punto dove è segnalato il sentiero che porta al Santuario di San Bernardo, posto in cima ad un monte a quota 1400 m e raggiungibile con un breve trekking in circa 30 minuti, per ammirare un grandioso panorama a 360° sulle montagne e vallate circostanti

Panorami sui paesi della valle lungo il percorso

Il Santuario di San Bernardo fu eretto su questo monte nel XIV secolo, utilizzando i resti delle fortificazioni costruite da Fra Dolcino e i dolciniani, per celebrare la vittoria sul frate eretico ed i suoi seguaci, che proprio qui combatterono la loro ultima battaglia prima di essere catturati e condannati al rogo


Panorama dal Santuario sulle montagne..

... e sulla valle

Proseguendo per qualche altro km, si giunge a Bielmonte, una località che in inverno funge da stazione sciistica, mentre d'estate è punto di partenza per alcuni itinerari di trekking e mountain bike: Bielmonte si trova nel punto più alto della Panoramica Zegna(1500 m) ed il panorama sul Biellese è molto suggestivo


Punti panoramici a Bielmonte

Lo sguardo si estende fino a Biella

Su questa zona del Piemonte vedi anche: