Un borgo in 5 foto: Morano Calabro

In questa rubrica, attraverso 5 foto, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso: infatti penso che, a volte, con le immagini, si comunicano le proprie emozioni meglio che con mille parole...

Morano Calabro è un pittoresco borgo situato nella parte settentrionale della provincia di Cosenza alle pendici del Parco Nazionale del Pollino, di cui è uno dei principali centri: molto particolare la posizione in cui sorge l'antico nucleo del centro urbano, arroccato su un colle di forma conica alto 694 m, alla sommità del quale spiccano i ruderi del castello normanno-svevo. 
Le case dell'abitato digradano dalla sommità al piano, strette le une alle altre, creando un suggestivo effetto prospettico ed è molto interessante visitare il borgo, risalendo il labirinto di stradine che lo formano.
Morano Calabro inoltre fa parte del circuito de I borghi più belli d'Italia ed è insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, marchio di qualità turistico-ambientale.

L'abitato di Morano Calabro, visto dal b&b dove alloggiavo: sembra una città-presepe abbarbicata su una collina, circondata dalle alte montagne del massiccio del Pollino.

Morano visto dal basso con le abitazioni che, come in un'illusione prospettica, sembrano attaccate le une alle altre, mentre in cima si stagliano i profili della chiesa di S. Pietro e Paolo e dei ruderi del Castello svevo-normanno

All'inizio del borgo si trova il maestoso edificio della Collegiata della Maddalena, con la splendida decorazione di maioliche gialle e verdi che rivestono la cupola e la cuspide del campanile. All'interno la chiesa conserva un pregevole polittico di Bartolomeo Vivarini, datato 1477

Sulla sommità dell'abitato si trovano i ruderi del Castello, situato in posizione strategica a dominio della vallata del fiume Coscile. L'origine del fortilizio si fa risalire all'epoca romana, di cui rimangono solo le fondamenta, su cui fu costruito l'edificio attuale in epoca medievale, durante il periodo normanno-svevo, a cui seguì un rifacimento ai primi del '500 ad opera del feudatario Sanseverino, che s'ispirò al Maschio Angioino di Napoli. Seguì quindi un periodo di decadenza accelerato dai bombardamenti subiti da parte dell'esercito napoleonico nel 1806, fino alle recenti ristrutturazioni degli anni 2000 che hanno permesso il recupero dei due torrioni frontali e di alcuni muri perimetrali

L'abitato conserva un suggestivo impianto urbanistico, che si fa risalire all'epoca romana e medievale, formato da un labirinto di scale, vicoli e stradine tortuose in ripida salita 

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