Vale il viaggio: Palazzo di Cnosso (Creta)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Cnosso è l'area archeologica più importante dell'isola di Creta, situata a 5 km dal capoluogo dell'isola, Iraklio, a cui è collegata da frequenti bus.
Qui si trovano le rovine del grande palazzo che fu sede centrale del potere politico, religioso ed economico dell'impero marittimo minoico nella prima metà del secondo millennio A.C.: il primo palazzo fu costruito intorno al 2000 a.C. ed era privo di mura difensive a testimonianza della potenza egemonica della civiltà minoica sul mar Egeo, ma fu distrutto intorno al 1700 a.C. da un cataclisma, probabilmente provocato dall'eruzione del vulcano della vicina isola di Thira, l'attuale Santorini, e quindi ricostruito su un progetto ancora più grandioso e sofisticato del primo, ancora una volta privo di mura difensive, fatto che attesta la totale assenza di invasioni di popoli stranieri fino a quel momento, finchè, verso il 1450 a.C., Creta fu occupata dai Micenei che danneggiarono il palazzo, che fu definitivamente distrutto intorno al 1370 a.C.
Gli scavi archeologici cominciarono nel 1878 ad opera dell'archeologo cretese Minos Kalokerinos per poi proseguire in maniera sistematica grazie all'archeologo britannico Arthur Evans, che lavorò sul sito dal 1900 al 1931, portando alla luce i resti di quasi tutto il palazzo e restaurandone alcune parti con metodi non conservativi ma ispirati alla coeva architettura revivalista, interventi che suscitarono in altri archeologi alcune perplessità, dovute alla mancanza di accuratezza storica sostituita da un'immaginazione troppo vivida.
Fiore all'occhiello dell'area archeologica sono gli stupendi affreschi, che con i loro colori ravvivano le pareti del palazzo, copie dei quali sono stati ricollocati nella posizione originaria durante il restauro, mentre gli  originali ancora ben conservati si trovano nel museo archeologico di Iraklio.




Nel Megaron della Regina, sopra un portale decorato a motivi floreali, si trova l'affresco dei delfini, una delle opere di arte minoica più pregevoli



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