Una bella escursione da fare in Calabria, in provincia di Cosenza, è quella che porta al Cozzo del Pellegrino (1987 m), facente parte del gruppo montuoso dell'Orsomarso, nel cuore del versante calabro del Parco Nazionale del Pollino.
Il percorso trekking si svolge in ambiente solitario e selvaggio, attraversando fitti boschi e salendo scoscesi dirupi, ed è abbastanza faticoso, superando un dislivello importante in pochi km.
Il punto di partenza è Piano di Lanzo (1351 m), che si raggiunge passando per il caratteristico paesino di San Donato di Ninea, addossato alla montagna e formato da strettissime vie: arrivando con l'auto consiglio di prendere subito la strada a sinistra prima dell'inizio del paese, che consente di arrivare a monte dell'abitato aggirandolo su un fianco, imboccando da qui la strada per Piano di Lanzo, evitando d'inoltrarsi fra le strette e labirintiche vie del borgo, che si può visitare con calma a piedi al ritorno dall'escursione.
A monte di San Donato di Ninea parte una strada asfaltata ma malmessa, che in pochi km giunge a Piano di Lanzo, dove si trova un rifugio in ristrutturazione (estate 2018), una fonte d'acqua che sarà molto utile al ritorno ed un'area in cui si può può parcheggiare.
Da qui si va a piedi per pochi metri sulla destra e si trova sulla sinistra una strada sterrata in salita con l'indicazione del sentiero 621, che porta ad un pianoro dov'è situata la statua bianca di una Madonnina.
Inizio del percorso da Piano di Lanzo su strada sterrata in salita che parte a lato della strada asfaltata |
pianoro con statua della Madonna |
Da qui si prende a sinistra verso ovest su una pista forestale in leggera salita, che attraversa un fitto bosco di ontani, fino a raggiungere una radura, che consente una bella vista sulla dorsale est del massiccio montuoso e sulle gole che scendono a valle
pista forestale attraverso un fitto bosco |
radura con bel panorama alla fine del bosco |
Qui si piega decisamente verso destra, iniziando a salire faticosamente attraverso una foresta di grandi alberi di faggio, camminando su un tappeto di foglie, usciti dal quale si continua a salire lungo un erto declivio pietroso, esposto ed in forte pendenza, fino a raggiungere la Calvia (1910 m), una sorta di anticima del Cozzo del Pellegrino la cui vetta è visibile più in alto, comunque già da qui il panorama è splendido con il Cozzo di Valle Scura ed altre montagne di fronte e la piana di Sibari di lato.
Dalla cima della Calvia per raggiungere il Cozzo del Pellegrino bisogna attraversare la sella fra i due rilievi montuosi occupata da un'intricatissima foresta di giovani faggi dai rami e tronchi contorti, cresciuti oltre il loro limite vegetazionale e poi seguire il crinale fino alla vetta, che purtroppo quando sono andato io era avvolta dalle nuvole.
Si ritorna poi per lo stesso percorso fatto all'andata
salita ripida attraverso una foresta di alti faggi |
erto declivio pietroso verso la cima della Calvia |
formazioni di roccia calcarea e bel panorama lungo il percorso |
panorama sul Cozzo di Valle Scura ed il versante sud-ovest del massiccio montuoso |
la vetta del Cozzo del Pellegrino vista dalla cima della Calvia, prima che arrivassero le nuvole |
panorama dalla cima della Calvia verso la pianura |
l'intricata foresta di giovani faggi contorti che occupa la sella fra le due cime |
DATI TECNICI
Difficoltà: E escursionistico
durata 4 h a/r
lunghezza: 3830 m solo andata
dislivello: 642 m
Al ritorno vale la pena sostare e visitare il piccolo paese di San Donato di Ninea, camminando fra le sue strette e tranquille viuzze in salita ed arrivando al sagrato della chiesa, posta nella parte alta dell'abitato, da cui si può ammirare uno splendido panorama sul paesino abbarbicato su uno sperone roccioso e sulla vasta pianura sottostante
il sagrato della chiesa di San Donato di Ninea |
il borgo abbarbicato alla montagna |
la parte bassa dell'abitato |
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1 commento:
Complimenti.
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