Baia degli Angeli

"...da un articolo di Antonio Cozzolino pubblicato su "PAGINE 70..."

Narra la leggenda che…….
Un ragazzotto dell'epoca (di cui non posso citare il nome)…innamoratosi di un locale visto a rio de janeiro , ebbe la brillante idea di costruirne uno simile nella capitale del turismo e cioè sulla riviera romagnola e precisamente a Gabicce monte (ai confini con le Marche).
Era certamente il luogo più indicato, vista la posizione a strapiombo sul mare, per poter edificare un locale da sogno che diventerà la "Leggenda" nell'Italia dell'epoca!
Nel '74 "La Baia" era un club prive dove potevano entrare solo i tesserati!
Ma dal '75, quando si aprirono i cancelli al "pubblico", iniziò il vero mito di questo locale che farà impazzire (come racconterò più avanti), la mia generazione e quella dopo!

IL LOCALE

(Descriverò esclusivamente la parte "notturna" e cioè quella riguardante maggiormente la discoteca……..)
Dopo aver salito una larghissima scalinata bianca che via via andava stringendosi, si veniva immediatamente invasi dall'atmosfera fatta di luci e suoni avvinghianti e teneramente "caldi"!
La cassa era situata all'ingresso ed era composta da una bancarella da mercato con tanto di tenda bianca e splendide ragazze (non vi era necessità dei buttafuoriallora!).
…Entrando a sinistra ci si trovava di fronte ad una enorme scalinata piena di bancarelle che fungevano da postazioni per la ristorazione (vi era un ristorante all'interno) e ci si poteva tranquillamente sedere e consumare la cena (chiaramente a pagamento).
Alla fine della scalinata vi era un enorme spiazzale coperto da materassoni su cui vi erano adagiati degli enormi cuscini bianchi dove ci si poteva sdraiare in gruppo e ascoltare la musica oppure, in dolce compagnia,….(bhe! penso si capisca)!
Tornando indietro verso la cassa e prendendo la direzione opposta la prima cosa che ci si trovava di fronte era una piccola pista da ballo contornata dai già citati cuscinoni bianchi e dietro alla stessa una piscina nascosta da una scenografia fantastica!
Proseguendo e salendo le scale (ricoperte e contornate da grossi vasi fioriti) si arrivava nel "cuore" del locale e cioè nell'enorme pista da ballo circondata da 2 grosse piscine, mentre più in là sopra una parete alta vi si trovavano 2 lunghi binari su cui girava una gigantesca ruota fatta di specchi e lenti convesse che riflettevano un potente faro che, puntato sulla ruota stessa, proiettava nel mare sottostante una palla di luce fortissima creando l'illusione del sole che sorgeva!
All'estremità della mega-pista, verso l'esterno, si poteva vedere la cabina DJ situata in un ascensore che la faceva salire e scendere coreograficamente
mentre su di un braccio meccanico era piazzato un potente faro azzurro ghiaccio che proiettava luce in direzione di Riccione (quando salivamo da Rimini quella luce ti indicava la direzione e la distanza).
Nella cabina DJ c'erano i mitici bob e Tom che "suonavano" le novità che portavano dagli States, dove si recavano puntualmente ogni 15 giorni!
Mentre nel '77/ '78 i DJ erano Claudio (Mozart) e Daniele Baldelli.
Continuando la nostra visita virtuale, troviamo in fondo a destra della pista la stanza più straordinaria e allo stesso tempo più semplice che abbia mai visto.....
si trattava di una sorta di sala lunga e stretta completamente bianca con ai lati delle panchine in legno bianco dove (credevamo noi) ci si potesse isolare dal mondo reale e fantasticare.
Attenzione!... la droga non era ancora arrivata in riviera se non sotto forma di spinelli, ma a noi bastava quel senso di libertà e quel tipo di musica per "sballare"!
Ah!.. Dimenticavo...All'interno del locale vi era pure un negozietto lo "Happy Fashion" dove potevi acquistare i vari gadgets del locale e per chi veniva da fuori zona era come portarsi a casa un pezzo della "Baia" di valore inestimabile all'epoca!

Nel '79 la "Baia" chiuse e riaprì qualche tempo dopo con il nome di... "Nepentha, l'angelo della baia", ma non era più lo stesso locale e non c'erano più gli stessi sapori e tutto intorno stava cambiando, dalla musica alla moda e alla vita stessa!

Una delle sensazioni che più mi è entrata sottopelle come un marchio, è quando sentimmo per la prima volta in riviera "Don't let me be misunderstood" di Leroy Gomez (Santa Esmeralda), impazzimmo letteralmente tutti mentre venivamo ricoperti da migliaia di bolle di sapone!
Tra le varie feste a cui ho partecipato, quella che più mi è rimasta impressa fu un ultimo dell'anno dove dalla Baia si sollevò un'enorme mongolfiera da cui vennero lanciati migliaia di gadgets del locale..

C'era già nell'aria la senzazione che sarebbe stato l'ultimo anno della Baia e così fu!

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