Un borgo in 5 foto: Glorenza (Alto Adige)

In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso: infatti penso che, a volte, con le immagini, si comunicano le proprie emozioni meglio che con mille parole...

Glorenza è un pittoresco borgo situato in Alta Val Venosta, a pochi km dal confine con la Svizzera, circondato da possenti mura ben conservate, dotate di un cammino di ronda, sette torrette con cuspidi e tre porte, la cui costruzione risale al XVI secolo per ordine di Massimiliano I d'Asburgo.
All'interno delle mura il centro storico ha un'organizzazione urbanistica tipica del medioevo, anche se lo stile architettonico della maggior parte degli edifici è del XVI secolo: durante la visita s'incontrano eleganti vie con portici, l'antico mulino cittadino che è stato restaurato, la piazza con due grandi ippocastani al centro e poco fuori le mura la Chiesa di San Pancrazio, romanica, con affreschi sulle mura esterne

L'elegante via dei Portici, che rimanda all'antica vocazione commerciale della città, sede di un importante mercato fin dal Medioevo

la Torre di Porta Sluderno, vista dall'interno del borgo: dentro la torre si trova la mostra "Tappe di una piccola città", distribuita su tre piani che racconta la storia di Glorenza

Il camminamento di ronda lungo le mura, accessibile dalla Torre di Porta Sluderno, dove si trova anche il museo cittadino

La Piazza della Città, con due grandi ippocastani al centro. Glorenza fa anche parte dell'associazione "I Borghi più belli d'Italia"

I campanili con cupole a cipolla tipiche dell'Alto Adige, appartenenti alla chiesa di San Pancrazio, poco fuori le mura, ed alla chiesa dell'Ospedale, che si trova all'interno del centro storico e fu eretta fra 1665 e 1669

Sull'Alto Adige e dintorni vedi anche:












Vale il viaggio: Dune di Corralejo (Fuerteventura)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Meraviglia naturalistica di Fuerteventura, le Dune di Corralejo si estendono per circa 8 km lungo la costa nord-orientale dell'isola, proprio di fronte alla costa africana, da dove i venti che spirano verso nord-est provenienti dal deserto del Sahara, nel corso di migliaia di anni, hanno trasportato grandi quantità di sabbia bianca e finissima contribuendo alla formazione di queste spettacolari dune.
Questo deserto in miniatura è attraversato da una bella strada panoramica che serpeggia lungo la costa ed è dotata di numerose piazzole di sosta in cui fermarsi per ammirare la bellezza delle dune e da cui ci si può incamminare per le spettacolare spiagge bianche fino ad incontrare le acque cristalline e turchesi dell'Oceano Atlantico.

Dune di Corralejo

la strada FV1 che collega Puerto del Rosario a Corralejo passa in mezzo alle dune


Le dune coprono un'area costiera di 8 km di lunghezza e 2,5 km di larghezza

Per il suo valore geomorfologico e paesaggistico questo sistema di dune è protetto da un parco naturale dal 1982





Dalle dune si possono vedere l'Isla de Lobos ed il profilo di Lanzarote

piazzola di sosta in mezzo alle dune

Su Fuerteventura vedi anche:




Vale il viaggio: Chiesa Incompiuta di Venosa (Basilicata)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Un luogo molto particolare da visitare a Venosa in Basilicata è la cosiddetta Chiesa Incompiuta, che si trova subito dietro l'Abbazia della Santa Trinità, di cui doveva costituire un ampliamento, per andare a formare una grande basilica, un progetto, la cui costruzione iniziò intorno al 1100, che non fu mai portato a termine per varie vicissitudini e di cui restano suggestive rovine tra cui il portale d'ingresso, le mura perimetrali, alcune colonne ed il campanile a vela

La Chiesa Incompiuta si trova pochi passi dal centro abitato di Venosa, attorno ad essa sorge un Parco Archeologico in cui sono stati rinvenuti ambienti abitativi e di culto in uso in età romana e fino al VI secolo d.C.

Il portale d'ingresso, risalente al XIV secolo: sopra la lunetta si trova l'agnello con la croce, simbolo dei Cavalieri di Malta, ordine cavalleresco a cui fu assegnata questa chiesa da Papa Bonifacio VIII nel 1297

Colonna e pilastro d'angolo che dovevano dividere la navata centrale da quella destra

In primo piano due delle quattro colonne rimaste i cui capitelli sono decorati con foglie d'acanto e subito dietro il campanile a vela aggiunto nel XVI secolo

pilastri che reggono gli archi del deambulatorio incompiuto

Dalla parte posteriore dell'Abbazia della Santa Trinità si dipartono le mura perimetrali della Chiesa Incompiuta, che ne doveva essere un ampliamento

La parte posteriore della Chiesa Incompiuta

Sulla Basilicata vedi anche:



Street art a San Francisco, parte 4

A San Francisco bellissimi murales ed opere di street art ravvivano le strade della città, visibili soprattutto nelle zone di Chinatown e Mission, in quest'ultimo quartiere alcuni murales esprimono anche messaggi sociali.

Murales a Balmy Alley, Mission, con messaggio a sfondo sociale sul problema dei prezzi troppo alti degli alloggi e dei senzatetto a San Francisco 


Chinatown

Chinatown

Clarion Alley, Mission

Clarion Alley, Mission

particolare del murales precedente, la raffigurazione di una strada all'interno del profilo di un uomo

Balmy Alley Mission

Balmy Alley, Mission

Balmy Alley, Mission

Su San Francisco vedi anche:












Cosa vedere in Val Venosta: 5 luoghi da non perdere

La Val Venosta si sviluppa nella parte occidentale dell'Alto Adige, in provincia di Bolzano, dal Passo di Resia a nord al confine con l'Austria, fino alla città di Merano, seguendo il corso del fiume Adige, prima in direzione nord-sud e poi da Sluderno in poi, in direzione ovest-est ed è racchiusa fra le vette alpine del Parco Nazionale dello Stelvio a sud e delle Alpi Venoste a nord.
Questa valle è caratterizzata da un microclima particolare, con precipitazioni scarse (i suoi 500 mm annui ne fanno l'area meno piovosa dell'intero arco alpino) e presenza del sole per circa 300 giorni all'anno, che contribuisce allo sviluppo della frutticoltura, in particolare della coltivazione delle mele.
Tante sono anche le bellezze naturalistiche ed i siti storico-artistici che si possono visitare percorrendo questa bellissima valle, fermandosi in alcuni dei pittoreschi paesi che ne fanno parte.  Ecco cinque luoghi da non perdere secondo me:


Partendo da nord s'incontra subito il Lago di Resia, un invaso artificiale per la produzione di energia idroelettrica, la cui costruzione, nel 1950, sommerse l'antico abitato di Curon Venosta, che fu ricostruito più a monte. A testimonianza del vecchio borgo rimane solo il campanile della chiesa, risalente al 1357, che emerge dalle acque solitario in mezzo al lago ed è diventato l'attrazione turistica di questa zona

Dal Lago di Resia dirigendosi verso sud si segue la SS40 che serpeggia con larghi tornanti fino a raggiungere Malles Venosta, uno dei borghi più belli di questa valle: nella foto si possono vedere i tre monumenti di Malles Venosta, in primo piano la chiesa di San Benedetto, il cui aspetto attuale risale all'XI secolo,  al suo interno ospita un importante ciclo di affreschi databile al IX secolo, che costituisce una delle poche testimonianze rimasteci di pittura carolingia, mentre in secondo piano si vedono la Torre Frohlich, dalla struttura circolare, costruita nel 1247 e facente parte di un antico castello, di cui restano le rovine ed al suo fianco la torre campanaria con guglia rossa della chiesa parrocchiale di Malles

Proseguendo ancora verso sud si arriva a Sluderno, paese dominato dalla mole del maestoso Castel Coira, una fortezza medievale, la cui costruzione iniziò nel 1260 e che appartiene ai conti Trapp dal 1504: si può accedere al castello con visite guidata durante le quale si possono ammirare la bella loggia affrescata, la cappella e la sala delle armi, che costituisce la più grande armeria privata d'Europa, in cui spiccano una cinquantina di armature complete

Continuando a seguire il corso dell'Adige, adesso in direzione est, si giunge in Alta Val Venosta, dove si può fare una sosta a Naturno, un piccolo paese nei pressi del quale si trova la chiesa di San Procolo, una delle chiese paleocristiane più antiche dell'Alto Adige, la cui costruzione si fa risalire al VII secolo

All'interno della chiesa di San Procolo vi è un altro ciclo di affreschi di epoca carolingia, dipinti nell' VIII secolo, tra cui questa famosa scena che probabilmente raffigura San Procolo che fugge da Verona, città di cui, nel IV secolo, era vescovo, calandosi dalle mura con una cesta, per sfuggire alle persecuzioni

Poco prima di arrivare a Merano si può fare una breve deviazione verso il paese di Parcines, dal quale, con una passeggiata di circa un'ora, si raggiunge la Cascata di Parcines, una delle più spettacolari e più alte dell'Alto Adige, che precipita al suolo da un'altezza di 100 metri

Altri posti da vedere nei dintorni:







Trekking Canarie: Salita al Calderon Hondo (Fuerteventura)

Nella parte nord dell'isola di Fuerteventura, in mezzo ad un paesaggio arido, sorge una catena di antichi crateri vulcanici spenti, il primo dei quali, venendo dal paesino di Lajares, è il Calderon Hondo, a cui si può accedere tramite sentiero fino ad arrivare ai bordi del cratere, in circa 45 minuti di cammino, così da ammirare un bellissimo panorama su Fuerteventura e la vicina Lanzarote.
L'inizio del sentiero è posto subito dopo il paesino di Lajares,  uscendo dal quale in direzione nord si trova sulla destra una piccola area di parcheggio, con dei pannelli descrittivi del percorso.
Da qui parte un sentiero sterrato adatto a tutti, inizialmente pianeggiante, finchè si arriva alle pendici del cratere vulcanico, dove bisogna salire, sempre su sentiero, fino ai bordi del cratere, la cui altezza massima è 278 metri sul livello del mare. 
Arrivati in cima si può fare, con la massima cautela, il giro del bordo del cratere, per ammirare il panorama circostante da varie angolazioni, terminando così questa piacevole escursione in ambiente naturale magnifico.

Inizio del sentiero nei pressi del paese di Lajares

Facile sentiero sterrato delimitato da pietre ai lati

Qui si comincia a salire verso il cratere vulcanico

 scoiattolo in piedi sul bordo del cratere

All'interno del vulcano vive una colonia di scoiattoli, tipici di Fuerteventura, detti Ardillas, che, all'arrivo degli escursionisti, spuntano dalle profondità del cratere in cerca di cibo

Panorama verso nord con Lanzarote sullo sfondo

Panorama verso nord con Lanzarote sullo sfondo

Interno del cratere


Panorama verso sud dell'isola di Fuerteventura con il paese di Lajares in primo piano

Su Fuerteventura vedi anche:




Altre escursioni alle Isole Canarie:






Un borgo in 5 foto: Venosa (Basilicata)

In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso: infatti penso che, a volte, con le immagini, si comunicano le proprie emozioni meglio che con mille parole...

Situata nel nord della Basilicata, in provincia di Potenza, Venosa vanta un prezioso patrimonio storico-artistico che comprende un parco archeologico di epoca romana, un'abbazia di epoca normanna, fontane medievali, una Cattedrale del '500, una bella piazza con  il Castello Aragonese e la chiesa barocca di S.Filippo Neri.
Venosa fa parte dell'associazione "I borghi più belli d'Italia" ed è famosa anche per aver dato i natali al celebre poeta romano Quinto Orazio Flacco, ma forse il luogo più suggestivo da visitare è la cosiddetta Chiesa Incompiuta, posta dietro la chiesa abbaziale della Santa Trinità, di cui doveva costituire un ampliamento per creare una grande basilica, ma non ne fu mai completata la copertura e rimangono solo le mura perimetrali, le colonne delle navate ed alcuni archi retti da pilastri.

Piazza Umberto I, con il ponte che funge da ingresso al Castello Aragonese e la Chiesa di San Filippo Neri, eretta nel 1679 in stile barocco, affacciata sulla piazza

Il Parco Archeologico di Venosa, situato alle porte della città e sullo sfondo l'Abbazia della Ss Trinità e la Chiesa Incompiuta: quest'ampia area di scavi comprende resti di terme, domus con mosaici, strade basolate e fu in uso dal II sec.a.C. fino al VI d.C.

Piazza Orazio, con al centro la statua dedicata al poeta Quinto Orazio Flacco, opera del 1898 di Achille d'Orsi: il celebre poeta romano nacque a Venosa nel 65 a.C., figlio di un fattore liberto e qui visse per tutta la sua adolescenza, prima di trasferirsi a Roma

Il Castello fu realizzato per volere del Duca Pirro del Balzo nel 1470, ed è dotato di quattro torrioni cilindrici angolari: nel '600 fu trasformato da fortezza in residenza signorile ed attualmente è sede del Museo Archeologico Nazionale di Venosa

Piazza Municipio, in cui sorge la Cattedrale, ultimata nel 1502

Nelle vicinanze di Venosa vedi anche: