L'ultima parte del mio viaggio nell'Ovest degli USA comincia con un lungo trasferimento da Ash Fork in Arizona, rientrando in California attraverso il Mojave Desert, per arrivare infine a Visalia, grosso centro della California Centrale ed ottima base per visitare il Sequoia National Park, distante poco più di un'ora di macchina.
Il Sequoia National Park è molto vasto e, se si ha un solo giorno a disposizione, è necessario focalizzarsi su una zona e visitarla con calma: io ho deciso di dedicarmi alla Giant Forest, raggiungibile da Ash Mountain, entrata sud del parco, in circa 40 minuti, percorrendo una strada in buone condizioni, ma piena di tornanti.
In questa zona del parco i punti d'interesse sono numerosi e tutti a breve distanza l'uno dall'altro: io per prima cosa ho seguito il sentiero che porta al Generale Sherman Tree, l'albero con il tronco dalla circonferenza più grande del mondo, 32 metri, poi ho proseguito per il Congress Trail, un percorso ad anello di circa 1 ora che attraversa un bosco di sequoie e qui ho incontrato il primo orso nero della giornata, che se ne stava pacifico a 20 metri dal sentiero a scavare la terra ed ho potuto anche fargli qualche foto tenendomi a debita distanza, quindi mi sono portato con l'auto al Giant Forest Museum, molto interessante come tutti i centri visitatori dei parchi americani, vicino al quale parte il Big Trees Trail, un altro percorso circolare, tra boschi di sequoie che circondano un grande prato.
Pochi minuti in auto e si arriva a Moro Rock, un grande monolite di granito di cui si può raggiungere la sommità, grazie ad una scalinata scavata nella roccia: dalla cima si ammira un bellissimo panorama sulle montagne circostanti, sulla strada che sale al parco e sulla foresta di sequoie.
Un breve tragitto in auto porta a Crescent Meadow, un'altra foresta di sequoie, che sorge attorno a due grandi prati, dove ho incontrato il secondo orso nero della giornata, questa volta più da vicino, ha attraversato il sentiero di corsa ed è sparito nel sottobosco.
Questo parco mi è piaciuto molto, poichè permette di vedere un grandissimo numero di sequoie giganti, alberi maestosi, dai tronchi giganteschi, i più grandi alberi del mondo come volume, che crescono spontaneamente solo qui ed inoltre si può osservare facilmente anche molta fauna, non solo orsi, ma anche tanti scoiattoli e qualche marmotta.
Il giorno dopo, da Visalia mi sono diretto verso la costa dell'Oceano Pacifico a Monterey, dove si trova l'entrata di una bellissima strada panoramica a pagamento (12 $), la 17-Mile Drive, che percorre la costa di una penisola, fra spiagge, promontori che si allungano sul mare, rocce vicino alla riva popolate da uccelli e mammiferi marini, cipressi solitari sulla scogliera, villette e campi da golf.
Da qui ho proseguito verso sud lungo la Highway 1, che regala splendide vedute della costa del Pacifico, lungo la quale si possono fare numerose soste in svariati punti panoramici, tra cui Bixby Bridge, un ponte ad arco costruito negli anni 30, Mcway Falls, una cascata che cade in una pittoresca baia, Pfeiffer Beach, raggiungibile percorrendo una tortuosa strada a pagamento, una spiaggia caratterizzata dal grande arco di roccia sul mare, Keyhole Arch, spettacolare al tramonto.
Ho concluso il mio viaggio lungo la costa del Pacifico a Cambria, in un bel bed & breakfast piuttosto costoso, ma i prezzi degli alloggi in questa zona sono molto alti ed il giorno dopo sono ripartito direzione San Francisco, attraversando, tra l'altro, una suggestiva zona vinicola della California Centrale nei pressi di Paso Robles.
Arrivato a San Francisco ho riconsegnato l'auto con cui ho percorso 3700 km ed ho deciso nel pomeriggio di visitare il quartiere ispanico Mission, dove si trova l'edificio più antico della città, la chiesa originaria della missione fondata dai francescani a fine 700, da cui poi originò la città: poco distante si trova il Mission Dolores Park, un grande parco erboso, posto in pendenza ed in posizione panoramica, affollatissimo di gente, a cui fa da sfondo lo skyline di San Francisco.
Addentrandosi per le vie del quartiere si possono ammirare tantissimi e coloratissimi murales, soprattutto in alcune vie come Balmey Alley e Clarion Alley, alcuni dei quali cercano anche di far riflettere su temi sociali come il sempre più alto costo degli alloggi in questa città, che porta ad un sempre maggior numero di senzatetto.
Il giorno dopo sono andato in treno a San Josè, per incontrare la mia parente italo-americana Tiffany e suo marito Miguel: la città è molto grande (1 milione di abitanti), ma mi è sembrata piuttosto vivibile con tanto verde e non troppo traffico per le strade ed inoltre qui hanno sede alcune grandi compagnie della Silicon Valley come Ebay, Paypal, Hewlett Packard, Adobe.
Grazie a Miguel, che ci lavora, ho potuto visitare la sede principale di una di queste grandi compagnie, Adobe, ed è stata un'esperienza molto interessante aggirarsi fra questi quattro grattacieli di 14 piani l'uno, con un quinto in costruzione, dove lavorano circa 4000 dipendenti, ognuno con il proprio ufficio, gli interni delle aree comuni sono caratterizzati da elementi di design all'avanguardia, la mensa dove ho mangiato offre una vasta scelta di piatti tipici da tutto il mondo e nell'area all'aperto fra i quattro grattacieli si trova anche un playground per giocare a basket, con al centro il simbolo di Adobe.
Tornato a San Francisco ho fatto un salto ad Alamo Square, dove si trovano le Painted Ladies, sette colorate case in stile vittoriano, poste una accanto all'altra e la mattina dell'ultimo giorno ho concluso il mio viaggio visitando il Golden Gate Park, polmone verde della città ed il De Young Museum che ospita una bella collezione di arte americana, dal periodo coloniale ad oggi.
In conclusione è stato un viaggio che ricorderò per sempre, grazie a tutte le persone sorridenti e disponibili che ho incontrato, agli spazi immensi, alla varietà dei posti che ho visitato, dalle foreste ai deserti, dai canyon ai laghi, ognuno caratterizzato da qualcosa di unico e mai visto prima.
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