Diario di viaggio in USA,parte 1: San Francisco, the city by the bay


Il mio primo viaggio nell'Ovest degli Stati Uniti è cominciato atterrando nel pomeriggio all'aeroporto di Oakland, con volo diretto da Roma: da qui si arriva al centro di San Francisco in 20-30 minuti utilizzando il veloce e comodo treno della linea Bart, che passa per il Bay Bridge.

L'alloggio che ho scelto per i miei primi 3 giorni di visita di San Francisco (città dove tornerò anche per gli ultimi due giorni del viaggio) è l'hotel North Beach, al confine tra Chinatown e Little Italy, a pochi passi dalla Transamerica Pyramid e dalla storica libreria City Lights di Ferlinghetti, in posizione strategica per arrivare a piedi ai numerosi punti d'interesse che offre questa zona della città.


Il primo giretto me lo faccio verso il Financial Center ed Union Square, per comprare una scheda sim americana indispensabile per usare google maps come navigatore per il road trip dei giorni successivi: ho scelto Ultra di T-Mobile che non è il massimo, funziona quasi solo in edge e nelle zone più remote non prendeva mai la connessione dati, comunque per il solo utilizzo di google maps impostando tutte le tappe sul navigatore ogni giorno al momento della partenza può andare bene.

Dal Financial Center arrivo fino al Ferry Building quando ormai è già sera e posso concludere la giornata sul lunghissimo molo del Pier 7, ammirando un bel panorama notturno dello skyline della città e del Bay Bridge .

Il secondo giorno comincia presto, dato che ho prenotato il traghetto per andare a visitare l'isola di Alcatraz con partenza alle 9 del mattino: questa escursione va prenotata sul sito di Alcatraz Cruises con discreto anticipo, io l'ho prenotata con un mese d'anticipo e già la maggior parte degli orari erano già completi, quindi, per avere maggiore scelta, consiglio di attivarsi per la prenotazione almeno tre mesi prima.
Si parte dal Pier 33 con una nave molto grande, che attraversa la baia e dopo circa 15-20 minuti di navigazione sbarca sul luogo, che per anni è stata sede del più famoso carcere americano: si può girare per l'isola liberamente, osservando tutti gli edifici annessi al carcere, mentre all'interno della prigione vera e propria si segue un percorso obbligato, utilizzando l'audioguida fornita all'ingresso, che c'è  anche in italiano, e spiega minuziosamente tutti gli ambienti raccontando vari aneddoti e storie sui carcerati, i secondini ed i tentativi d'evasione, dando molte informazioni interessanti, in tutto ci vogliono circa 3 ore per visitare l'isola, il carcere ed andare e tornare a San Francisco.

Non lontano dal Pier 33 torreggia in alto la Coit Tower, che si raggiunge salendo ripide scalinate che attraversano un quartiere residenziale con bouganville e rigogliosi giardini ben tenuti di piccole villette: si sale in cima alla torre con un ascensore e dall'osservatorio in cima si ha uno dei panorami a 360° più belli e completi di San Francisco, perchè spazia dalla zona del Bay Bridge e del Financial Center, fino al Golden Gate Bridge, il Pier 39 ed Alcatraz.


Tornato a livello del mare seguo la costa di North Beach fino al Pier 39, per un pranzo a base di fish & chips, infatti questo molo ha perso la sua originaria funzione ed ora ospita un gran numero di negozi e ristoranti di tutti i tipi situati su due livelli, ma l'attrazione principale, almeno per me, è stata la colonia di leoni marini californiani, che si è stabilita nella baia a fianco del molo su strutture di legno galleggianti, quando sono andato io ce n'erano più di 300, che facevano un gran baccano, alcuni si crogiolavano al sole, altri entravano ed uscivano dall'acqua, mentre altri ancora s'impegnavano in piccoli duelli a suon di testate, veramente molto particolare vedere questi animali in libertà così vicino ad una metropoli.


Il giro di Nort Beach prosegue fino a Ghirardelli Square, dove si trova l'edificio in mattoni sede originaria della famosa fabbrica di cioccolato fondata da Domenico Ghirardelli, davanti alla quale si trova un' ampia baia ed il Municipal Pier, un altro molo molto lungo che offre belle vedute dello skyline di San Francisco.

Questo primo giorno intero a San Francisco l'ho terminato raggiungendo Lombard Street, l'iconica e tortuosa strada che scende a tornanti, bordata di fiori, fra le colline di San Francisco.

Il terzo giorno l'ho cominciato visitando Chinatown, il cui cuore è Grant Street, in questo quartiere storico, molto esteso, si possono osservare raffinati edifici in stile orientale e qualche bel murales nelle vie laterali, quindi ho proseguito verso l'imponente Grace Cathedral, chiesa cattolica costruita lo scorso secolo in stile gotico e quindi ho preso un bus verso Marina District ed il Golden Gate Bridge.
Prima tappa al Palace of Fine Arts, un palazzo in stile neoclassico che si specchia in un idilliaco laghetto, costruito in occasione dell'esposizione internazionale del 1915, per festeggiare l'apertura del canale di Panama.
Da qui, in pochi minuti a piedi, si raggiunge la costa a Crissy Field, dove comincia la Golden Gate Bridge National Recreational Area, un' area naturalistica protetta che fiancheggia il famoso ponte sia a nord che a sud: sono stato fortunato, infatti la giornata era soleggiata con cielo sereno e non c'era la solita nebbia che spesso avvolge il ponte, quindi ho deciso di percorrere a piedi tutto il tratto di costa da Crissy Field a Land's End, tra natura, mare e splendide vedute del Golden Gate Bridge su entrambi i lati.
A Crissy Field si cammina su un'ampia spiaggia, alle spalle della quale si trovano dei prati usati in passato come campo d'aviazione dall'esercito americano: quindi si segue il sentiero fino ad un pontile, da cui si ha una bella vista del ponte dal basso e si prosegue salendo fra le piante ed arrivando all'entrata del ponte, che si può percorrere seguendo una passerella ciclopedonale, che affianca l'autostrada per le auto, inutile dire che anche il panorama della baia di San Francisco dal Golden Gate Bridge è fantastico.

Tornati indietro si può passare sotto il ponte, tramite una stradina per biciclette e pedoni e cominciare a percorrere la selvaggia costa ovest, inizialmente attraverso pinete, quindi si scende verso Marshall's Beach, spiaggia piccola e selvaggia a poca distanza dal Golden Gate Bridge, che la sovrasta dall'alto.
Ritornando sul sentiero si prosegue fra una vegetazione dai mille colori, fino alla più ampia e frequentata Baker Beach, dove in molti fanno anche il bagno nonostante l'acqua gelida.
Si esce quindi dal sentiero costiero e si attraversa una zona residenziale di villette di straricchi, da cui, dopo aver fatto una puntatina a China Beach, piccola spiaggia ma con belle vedute del ponte, si raggiunge Land's End, un'area naturalistica con un bel sentiero a picco sul mare, il cui principale punto d'interesse è la bellissima Miles Rock Beach, caratterizzata da grandi rocce nere situate sul bagnasciuga e sul tratto di mare antistante e sormontata da un promontorio, su cui si può salire per vedere in lontananza il Golden Gate Bridge.
Il bellissimo giro di questa zona di San Francisco può terminare ai Sutro Baths, le suggestive rovine di un grande complesso di piscine e bagni pubblici costruiti sulle rive dell'oceano dal miliardario Adolf Sutro alla fine dell'Ottocento: da qui si risale sulla strada e si prende il bus che riporta in centro a San Francisco.

Il quarto giorno ho avuto solo la mattina a disposizione, ma l'ho sfruttata per raggiungere l'Ina Coolbrith Park, percorrendo faticosi saliscendi fra le colline di San Francisco: da qui, immersi nel verde di rigogliose piante esotiche, si ha un bellissimo panorama del Financial Center, del Bay Bridge e di North Beach.
Quindi ho fatto una visita al Wells Fargo Museum, che è gratuito e fatto molto bene, ripercorrendo la storia di quest'azienda dagli inizi con i trasporti in diligenza di metà '800, che collegavano il paese da est ad ovest, fino all'evoluzione in importante banca ed all'attuale multinazionale di servizi finanziari.
In conclusione ho trovato questa parte della città molto interessante da visitare per la multietnicità dei suoi abitanti, la struttura fisica collinare su cui sorge, che la rende faticosa da percorrere ma regala anche splendidi panorami ed il mix fra il moderno dei grattacieli del Financial Center ad est e la natura selvaggia della costa ad ovest.


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