In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso.
Situata alla confluenza di tre valli, Val Pusteria, Drautal e Iseltal, Lienz è uno dei paesi più belli del Tirolo Orientale, ed è detta la Perla delle Dolomiti, dal nome delle magnifiche vette ai piedi delle quali sorge il centro abitato, caratterizzato da antiche chiese in stile barocco, eleganti palazzi con portici e nei dintorni molto interessanti da visitare sono il castello di Bruck, che ospita il Museo della Città e l'area archeologica di Aguntum, con i resti della città romana
edificio simbolo di Lienz è il Liebburg, antico castello seicentesco con due torri a bulbo, che troneggia sull'allungata Hauptplatz ed è attuale sede del municipio
l'Hauptplatz, piazza principale di Lienz, con aiuole al centro ed eleganti palazzi ai lati, sullo sfondo il campanile a bulbo della chiesa di Sant'Antonio, costruita nel XVI secolo in stile barocco e consacrata al rito ortodosso per i cosacchi russi reduci dalla guerra che qui si stanziarono per un breve periodo
il Castello di Bruck costruito nel XIII secolo si trova a poca distanza dal centro città, da cui è raggiungibile con una breve camminata a piedi, è circondato da un parco con laghetto ed al suo interno ospita sale con affreschi tardo-gotici ed il Museo Civico
la Chiesa Parrocchiale di St Andreas, la più antica di Lienz, si trova su una piccola altura al di là del fiume Isel, sulla sponda opposta rispetto al centro storico. sullo sfondo uno scorcio delle Dolomiti di Lienz
Antica torre facente parte della cinta muraria medievale della città, parzialmente conservata, risalente al 1311
In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli ecc.) : di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.
Molto interessante da visitare lungo la costa centro-occidentale della Sardegna è il lembo di terra che chiude a sud la penisola del Sinis, allungandosi seguendo un asse nord-sud da San Giovanni di Sinis a Capo San Marco, nel territorio del Comune di Cabras, a pochi km dal capoluogo Oristano: in quest'area importanti resti archeologici come quelli di Tharros, antica città fondata dai Fenici, si sommano alla bellezza del paesaggio, infatti si può percorrere questo tratto della penisola interamente a piedi su alcuni sentieri fra la macchia mediterranea per giungere a spiagge appartate che affacciano su un mare limpidissimo
all'inizio della penisola si trovano i resti della città di Tharros, città fondata dai Fenici sul finire dell'VIII secolo a.C. che prosperò soprattutto durante la dominazione cartaginese (dal 510 a.C.), quando probabilmente fu la capitale della provincia, prima di perdere importanza durante la dominazione romana (dal 238 a.C.) ed essere definitivamente abbandonata intorno al 1050 a.C. a causa delle incursioni dei pirati saraceni
due colonne rialzate e restaurate facenti parte di un tempio
l'area archeologica rivela Tharros, sostanzialmente, nel suo aspetto tardo-romano (III-IV secolod.C.), quando in età imperiale ci fu un forte rinnovamento della città, ma non mancano resti riferibili al periodo cartaginese ed altomedievale
sulla sommità dell'altura che sovrasta Tharros si trova la Torre di San Giovanni, costruita fra XVI e XVII secolo su iniziativa della Corona di Spagna per proteggere le popolazioni locali dalle incursioni dei pirati barbareschi provenienti dal Nord Africa. Si può salire sulla terrazza tramite una scala interna per ammirare un vasto panorama
vista dell'area archeologica di Tharros dalla Torre di San Giovanni
panorama verso nord dalla Torre di San Giovanni con vista sul paese di San Giovanni di Sinis e la sua spiaggia
panorama dalla Torre di San Giovanni verso sud con vista su Capo San Marco
il promontorio di Capo San Marco è attraversato da sentieri e strade sterrate vietati alle auto, che si lasciano nel grande parcheggio situato fra San Giovanni di Sinis e Tharros
la Torre Vecchia di San Marco, lungo la costa orientale della penisola
percorrendo il sentiero lungo la costa orientale di Capo San Marco si giunge alla tranquilla ed appartata Caletta del Faro
questa spiaggia si trova sull'estremità sud-est del Capo San Marco, proprio sul punto di confine fra le agitate acque del mare di Sardegna e le calme acque del Golfo di Oristano di cui fa parte
dal centro della spiaggia si estende verso il mare un molo per ormeggio barche, la spiaggia è molto tranquilla, poichè lontana dal parcheggio e raggiungibile solo tramite sentiero, ma vale veramente la pena di arrivarci per chi cerca privacy in un magnifico contesto naturalistico
le due torri costiere di San Marco, in primo piano e di San Giovanni, sullo sfondo
In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso.
Incastonato fra mare e colline, a 10 km da Imperia, il borgo di Cervo è un gioiellino della costa Ligure, con il suo centro storico d'impianto medievale e ben conservato, che si sviluppa sul pendio di una collina digradante verso il mare: all'interno si possono ammirare palazzi storici e case colorate, camminando fra le strette viuzze coperte da archi e volte e vietate alle auto, che collegano la piazzetta principale, dove sorge la splendida chiesa barocca di San Giovanni Battista, con la parte più elevata del borgo, occupata dal Castello dei Clavesana.
vista di Cervo dalla linea di costa
la chiesa di San Giovanni Battista, costruita in stile barocco fra XVII e XVIII secolo, spicca per la sua bellissima facciata concava adorna di stucchi rivolta verso il mare
la piazzetta di Cervo con vista sul mare
le strette viuzze del centro storico sovrastate da archi e volte
il Castello dei Clavesana occupa la parte più elevata del borgo, attualmente al suo interno è ospitato il Museo Etnografico del Ponente Ligure
Un magnifico trekking nel parco nazionale dell'Annapurna, della durata di 6 giorni e 5 notti, con partenza da Ghandruk ed arrivo a Tikhedhunga, entrambi posti dove si può arrivare con le jeep: ho scelto questo percorso perchè permette di raggiungere tre stupendi punti panoramici, Muldhai view point, Khopra Danda e Poon Hill, da cui è possibile ammirare da diverse angolazioni la catena montuosa dell'Annapurna e del Dhaulagiri, non è uno dei circuiti più famosi della zona, infatti i lodge in cui alloggiare non sono numerosi (a Khopra Danda ce n'è solo uno che si riempie con facilità in alta stagione), ma sta crescendo in popolarità.
Consiglio questo itinerario per chi abbia a disposizione solo una settimana da dedicare a questa attività, perchè in pochi giorni si ammirano panorami molto vari, pur non raggiungendo altitudini elevatissime (3660 metri punto più alto raggiunto).
Io ho fatto questo trekking intorno alla metà di ottobre ed il tempo è stato sempre bello, con giornate calde e notti fredde, possibilità di vedere quasi sempre le vette dell'Himalaya con un cielo sgombro da nuvole sia all'alba che al tramonto, mentre invece durante la giornata intorno alle cime si addensavano sempre delle nuvole.
Tappa più lunga di questo trekking con partenza da Khopra Danda, dopo aver ammirato una bellissima alba circondati dalle vette dell'Himalaya ed arrivo a Ghorepani, pittoresco villaggio d'alta quota: un percorso lungo più di 15 km, che si svolge nella prima metà in discesa, partendo dai 3660 metri di Khopra Danda ed arrivando a Swanta villaggio agricolo, situato a 2000 metri di quota e nella seconda parte in salita giungendo a Ghorepani (2874 m)
In fondo al post troverete un link con la mappa e i dati del percorso
l'unico lodge presente a Khopra Danda con vista sulle montagne del Dhaulagiri e del Nilgiri
L'alba a Khopra Danda è spettacolare, sicuramente uno dei momenti clou di questo trekking, infatti dal promontorio dove si trova l'unico lodge presente in questa zona, se si è fortunati da trovare un cielo sereno e senza nuvole, come nel mio caso, si può ammirare un panorama stupendo con le bianche cime innevate dei gruppi montuosi del Dhaulagiri, Nilgiri ed Annapurna che si frappongono fra l'azzurro del cielo, la sagoma scura delle montagne più basse ed il verde delle vallate, in uno scenario naturale da mozzare il fiato
ore 6:30 del mattino, le prime luci dell'alba illuminano le cime del Dhaulagiri...
... e quelle dell'Annapurna
ore 7 del mattino, il sole illumina le vette ghiacciate
ore 7 del mattino, il sole sorge a fianco delle vette dell'Annapurna
da sinistra a destra Dhaulagiri (8172 m), Nilgiri (7061 m), Annapurna I (8091 m), Annapurna South (7219 m)
Annapurna I (8091 m)
Annapurna South (7219 m)
La prima parte della giornata è una lunga discesa di 9 km, passando prima per Chistibang, dove avevamo dormito due notti prima e quindi inoltrandosi nella foresta per arrivare all'ampio fondovalle, a quota 2000 metri, dove si trova il villaggio di Swanta, circondato da un verdeggiante paesaggio agricolo, dove il tempo sembra essersi fermato ed i campi vengono arati con bovini aggiogati.
in discesa verso Chistibang ed il fondovalle
si scende in mezzo ad una fitta foresta
attraversamento di un torrente su ponticello
campi arati con i buoi presso Swanta
il villaggio di Swanta
Swanta ed i suoi dintorni sono attraversati da una rete di sentieri che convergono tutti ad un ponte tibetano, tramite cui si scavalca il torrente che scorre in fondo alla valle, oltrepassato il quale si comincia a salire, arrivando dapprima al villaggio di Chitre e quindi dopo un lungo e ripido strappo finale si giunge a Ghorepani, una delle località più frequentate della zona, un villaggio dove convivono modernità e tradizione, punto di partenza per la salita a Poon Hill, che effettueremo la mattina dopo
il ponte tibetano oltrepassato il quale comincia la salita
sentiero di montagna presso Chitre
arrivo a Ghorepani, dopo quasi 7 ore dalla partenza
Un'escursione che non presenta grandi difficoltà, nonostante il dislivello da superare sia di quasi 900 metri, che, risalendo la valle Kodnitztal su un sentiero molto frequentato, conduce in circa 2 ore di cammino da Lucknerhaus (1984 m) fino all'avveniristico rifugio Studlhutte (2801 m), punto di partenza per gli alpinisti che salgono alla vetta del Grossglockner, la montagna più alta dell'Austria, la cui vetta è ben visibile durante gran parte di questo itinerario.
In fondo al post troverete un link con la mappa e i dati del percorso
la valle Kodnitztal solcata dall'omonimo torrente, scenario di quest'escursione, con la sagoma del Grossglockner, che incombe sullo sfondo
Si arriva a Lucknerhaus, salendo da Kals am Grossglockner per una tortuosa ma ben tenuta strada a pedaggio, qui si trovano un alberghetto, alcune aree espositive del Parco Nazionale degli Alti Tauri, ed un ampio parcheggio dove lasciare l'auto.
Si parte costeggiando il torrente, con la sagoma del Grossglockner che fin dall'inizio incombe sullo sfondo, fino a giungere ad un ponticello, dove si può scegliere se attraversarlo e prendere la strada sterrata che corre lungo la destra idrografica del corso d'acqua oppure continuare dritti sul sentiero che prosegue lungo la sinistra idrografica, io ho optato per il primo percorso all'andata e per il secondo al ritorno.
parcheggio a Lucknerhaus
il ponticello sul torrente
strada sterrata in mezzo ai pascoli...
... lungo la destra idrografica del torrente
Superato nuovamente il torrente si comincia a salire su una mulattiera con ampi tornanti fino a raggiungere il rifugio Lucknerhutte, dopo circa 1 ora di cammino dalla partenza
si oltrepassa nuovamente il torrente e si comincia a salire per la mulattiera
panorama della valle Kodnitztal, salendo verso il rifugio Lucknerhutte
in arrivo al rifugio Lucknerhutte
Oltrepassato il Lucknerhutte l'ambiente diventa più selvaggio, continuando dapprima lungo la verde valle Kodnitztal, fra torrenti impetuosi e cascatelle, poi risalendo il costone della montagna su sentiero che diventa sempre meno verde e più pietroso, giungendo infine al Rifugio Studlhutte dall'avveniristica forma di botte, la cui costruzione risale agli anni 1993-96, situato su un bel punto panoramico, circondato da un'estesa corona di montagne.
sentiero che attraversa la valle verdeggiante con il Grossglockner sullo sfondo
cascata a fianco del sentiero
vista sulla valle ed il rifugio Lucknerhutte
ponticello per attraversare nuovamente il torrente
piccola ansa del torrente
la valle Kodnitztal
si risale il fianco della montagna , sempre con il Grossglockner sullo sfondo
giunti nei pressi del rifugio, l'ambiente diventa più spoglio e pietroso
lo Studlhutte, costruito nel 1993-96 su progetto dell'architetto Albin Glaser
la facciata dello Studlhutte, ricoperta da scandole di legno
mentre il tetto dell'edificio è in alluminio
panorama verso ovest dallo Studlhutte
panorama verso nord dallo Studlhutte
panorama verso est dallo Studlhutte
ritorno seguendo il sentiero lungo la sinistra idrografica del torrente