Vale il viaggio: Cascate Hraunfossar (Islanda)

 In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli

Le cascate Hraunfossar si trovano in Islanda Occidentale nel distretto di Borgarfjordur a poca distanza dal paese di Reykholt ed hanno un aspetto che le differenzia dalle altre cascate islandesi, poichè sembrano sgorgare direttamente dal sottosuolo.
Sono originate da un fenomeno naturale simile al carsismo, infatti le acque che le formano scendono dal ghiacciaio Langjokull, ma anzichè scorrere in superficie s'infiltrano sotto il campo lavico Hallmundahraun originato da eruzioni vulcaniche risalenti al X secolo, poi dopo aver assorbito il calore del sottosuolo fuoriescono calde in prossimità del canyon creato dal fiume Hvita, gettandosi nel fiume con numerose cascatelle, che compiono un salto di non grande altezza su un fronte molto ampio in lunghezza

le cascate sgorgano dal campo di lava soprastante, da qui deriva anche il loro nome infatti Hraun in islandese significa lava





il canyon del fiume Hvita

Sull'Islanda vedi anche:



Vale il viaggio: l'Arena di Pola

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli

L'Arena di Pola è un anfiteatro di epoca romana, simbolo e monumento più emblematico della città croata, fu costruito fra 27 a.C e 68 d.C. in pietra calcarea bianca, prelevata da cave situate alla periferia della città, ed utilizzato prevalentemente per combattimenti di gladiatori e naumachie, ospitando in origine fino a 23000 spettatori: dopo un periodo di decadenza fu restaurato in epoca napoleonica ed attualmente viene ancora utilizzato per ospitare festival di musica e cinema, arrivando ad ospitare fino a 5000 spettatori

il campanile della chiesa di Sant'Antonio, fra le arcate dell'anfiteatro

La struttura è articolata in tre ordini, formata da due serie di archi ed una fila di aperture quadrangolari in cima che formano il terzo ordine 

l'Arena ha forma ellittica delle dimensioni di 132,5 per 105 metri


Dato che la costruzione si erge su un pendio, il lato est opposto al mare è di dimensioni ridotte, presentando solo il secondo ordine di arcate ed il terzo ordine con aperture quadrangolari




Sulla Croazia vedi anche:



Vale il viaggio: Villa Melzi D'Eril (Bellagio)

 In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli

Nel paese di Bellagio, al vertice del triangolo lariano che si protende sul Lago di Como, sorge Villa Melzi D'Eril, circondata da splendidi giardini, che si estendono per circa 800 metri lungo le sponde del Lago.
Il complesso fu realizzato fra 1808 e 1810 dall'architetto ticinese Giocondo Albertolli, esponente del neoclassicismo, su commissione di Francesco Melzi d'Eril (1753-1816), duca di Lodi, vicepresidente della Repubblica Italiana napoleonica e, in seguito Gran Cancelliere del Regno Italico e tuttora è di proprietà della famiglia Melzi D'Eril tramite il ramo Gallarati-Scotti: i Giardini e la Villa s'inseriscono armoniosamente nel paesaggio fra colline e lago e sono stati dichiarati Monumento Nazionale.
Del complesso si visitano la cappella, l'aranciera-museo, che ospita cimeli napoleonici, reperti di epoca romana ed affreschi rinascimentali ed i giardini all'inglese, arricchiti di sculture e monumenti, e ricchissimi di piante esotiche e rare, siepi di camelie, viali di platani, boschi di rododendri.

la Villa e l'aranciera-museo viste da dietro




il chiosco moresco

interno del chiosco moresco con sculture


l'aranciera-museo preceduta da una Palma del Cile

filare di platani

sculture di leoni in stile egizio ornano il piazzale della Villa

la villa non è aperta al pubblico ed è preceduta da una scalinata a doppia rampa

approdo a lago di fronte alla Villa

vasca e fontana delle ninfe nel piazzale di fronte alla villa

antica gondola veneziana






i colori dei giardini della villa a maggio



Sulla Lombardia vedi anche:













Trekking Parco Nazionale del Pollino: da Colle Impiso a Serra del Prete e Monte Pollino

 Un'escursione bellissima, lunga e faticosa (14 km per 1291 metri di dislivello in salita), che tocca due delle 5 vette sopra i 2000 metri del Parco Nazionale del Pollino, Serra del Prete (2180 m) e Monte Pollino (2248 m) con partenza e ritorno a Colle dell'Impiso, passando per Piano Gaudolino (1684 m): l'ambiente era ancora più bello, perchè ancora piuttosto innevato, nonostante fossimo ai primi di maggio, il che ha reso l'escursione un po' più difficile ma anche divertente e particolare.

In fondo al post troverete un link con la mappa del percorso 

pino loricato sul Monte Pollino con vista sulla Serra del Prete

Si parte da Colle dell'Impiso, dove si può lasciare l'auto lungo la strada, a lato della quale si stacca una stradina forestale sterrata con i pannelli illustrativi del parco, che si segue per un breve tratto fino al valico di Colle dell'Impiso (1573 m), da qui si seguono le indicazioni per Serra del Prete sulla destra e si comincia salire in mezzo ad una fitta faggeta lungo il crinale nord della montagna.

vista di Serra del Prete e Monte Pollino dalla strada che sale verso Colle dell'Impiso

parcheggio per Colle dell'Impiso

pannello illustrativo dei sentieri

indicazioni presso Colle dell'Impiso

si sale per una fitta faggeta fra la neve orientandosi seguendo i segnavia sui tronchi degli alberi

Dopo circa un'ora di cammino in salita fra la neve, seguendo i segnavia biancorossi sui tronchi degli alberi si esce dalla faggeta e si continua a camminare allo scoperto, lungo lo spoglio e largo crinale che porta in vetta, innevato per metà, man mano che si sale i panorami si fanno sempre più grandiosi abbracciando monti, valli e paesi del Parco.

vista su Viggianello

crinale innevato con il Monte Pollino sullo sfondo

panorama verso nord-ovest

omini di pietra lungo la parte non innevata del crinale

verso la cima

crinale innevato per metà


le montagne del Parco del Pollino viste dal crinale nord di Serra del Prete

panorama verso sud-ovest


Finalmente, dopo circa 2 ore dalla partenza da Colle dell'Impiso, si giunge alla cima a quota 2180 metri, segnalata da un grosso mucchio di pietre : la calotta sommitale della Serra del Prete è ampia e arrotondata e offre un bellissimo panorama 360° sulle altre cime e sul territorio del Parco del Pollino.
Da qui il sentiero prosegue verso sud-ovest, ben segnalato da omini di pietra, attraversando praterie d'alta quota parzialmente innevate, con la sagoma allungata del Monte Pollino sullo sfondo, per poi scendere ripidamente in un fitto bosco di faggi ed arrivare al Piano Gaudolino (1684 m)

in vista della cima

panorama sulle altre montagne del Parco dalla cima della Serra Del Prete

panorama verso nord


panorama verso sud-est

praterie sommitali parzialmente innevate

omini di pietra segnalano la direzione

la sagoma del Monte Pollino sullo sfondo

si scende nuovamente in una fitta faggeta fra la neve

verso Piano Gaudolino ai piedi del Monte Pollino

Dopo un po' di meritato riposo nei pressi della fontana-abbeveratoio posta in mezzo al Piano Gaudolino, vasta radura erbosa che separa Serra del Prete dal Monte Pollino, seguo le indicazioni per il Monte Pollino, prendendo il sentiero che sale verso sud in un fitto bosco, sbucando infine su una spalla rocciosa, dove fanno la loro comparsa alcuni maestosi pini loricati, albero simbolo del Parco.
Da qui si devia verso nord-est e si giunge alla parte sommitale, purtroppo non ho raggiunto la cima vera e propria del Monte Pollino durante questa escursione, pur arrivandoci vicino, a causa del terreno molto innevato che rendeva l'orientamento difficile ed il tempo in rapido peggioramento, quindi ho preferito tornare indietro verso Piano Gaudolino, da dove ho preso il sentiero 901, che riconduce al Colle dell'Impiso attraversando una valle lungo la quale scorre un torrente, regalando belle viste sui Piani di Vacquaro popolati di cavalli al pascolo.

Piano Gaudolino e Monte Pollino

fontana-abbeveratoio di Piano Gaudolino

indicazioni presso Piano Gaudolino

Serra del Prete vista da Piano Gaudolino

pini loricati sul Monte Pollino

pino loricati sul Monte Pollino con vista sulla Serra del Prete

scheletro di pino loricato sul Monte Pollino

sentiero 921 verso Colle dell'Impiso che si lascia alle spalle Monte Pollino e Serra del Prete

cavalli al pascolo nei pressi di Colle dell'Impiso

Sulla Basilicata vedi anche: