Trekking in Sardegna: da Buggerru a Cala Domestica

 Un bellissimo percorso, lungo circa 6 km, che fa parte del trekking di più giorni Miniere nel Blu, che si svolge in gran parte  su un altopiano a picco sul mare, Pranu Sartu, ricco di testimonianze e resti archeologici dell'attività mineraria che vi fu praticata: vi si sale da Buggerru e durante il tragitto si possono alternare tratti di sentiero nei pressi delle falesie con vista sul mare ad altri tratti più interni in mezzo alla bassa macchia mediterranea, scendendo infine in ambiente selvaggio, alle due belle insenature di Cala Lunga e Cala Domestica, due spiagge sabbiose, circondate da alte falesie e collegate da un sentiero, che passa per una galleria scavata nella roccia.

Cala Lunga, vista dal sentiero fra le rocce, che la collega a Cala Domestica

Si parte dal paese di Buggerru, che si allunga verso il mare, fiancheggiato da due colli, salendo per via Pranu Sartu, una stretta stradina in salita, che conduce alla Galleria Henry, che si può visitare, antica testimonianza di ingegneria mineraria, scavata nel 1865.
Dopo il bivio per la Galleria si prosegue in salita a tornanti, dove si trovano anche le stazioni della Via Crucis, arrivando in cima alla falesia, con bel panorama su Buggerru e sulla baia di Portixeddu fino a Capo Pecora.

indicazioni presso il bivio per la Galleria Henry

Buggerru dall'alto

sullo sfondo la costa fino a Capo Pecora

Giunti sul pianoro si prosegue verso i ruderi del Villaggio di Planu Sartu (che significa pianoro irto) seguendo il sentiero che costeggia la falesia a picco sul mare: in questa zona, ora disabitata, vivevano quasi 2000 persone nel periodo di maggiore attività della miniera, agli inizi del XX secolo, e vi si trovano numerosi resti dell'attività mineraria, tra cui scavi a cielo aperto e strutture di servizio.

indicazioni per Planu Sartu

sentiero a picco sul mare

vista sulla costa fino a Capo Pecora

ruderi del Villaggio di Planu Sartu

resti di strutture dell'attività mineraria

ruderi del villaggio


Superato il villaggio minerario, si rientra verso l'entroterra su una strada sterrata e si prosegue su sentiero che serpeggia fra la rada macchia mediterranea, per circa 2 km pianeggianti, senza un filo d'ombra, fino a cominciare la discesa in ambiente selvaggio verso Cala Domestica.
Si raggiunge prima Cala Lunga, tranquilla ed appartata, poi, seguendo un sentiero fra le rocce ed attraversando un breve traforo scavata sulla falesia, si raggiunge la spiaggia principale, Cala Domestica, posta in posizione scenografica in fondo ad un piccolo fiordo, fiancheggiato da alte pareti rocciose.

Cala Lunga

vista su Cala Lunga dal sentiero fra le rocce che la collega a Cala Domestica

vista su Cala Domestica, dalla galleria scavata nella falesia

Cala Domestica

Cala Domestica, fiancheggiata da falesie rocciose

inizio del sentiero che conduce da Cala Domestica a Cala Lunga

vista su Cala Lunga dalla galleria scavata nella roccia

DATI TECNICI:

Lunghezza: 12 km a/r

Durata: 4 h a/r


Sulla Sardegna vedi anche:

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 In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso

Fra i tre borghi che formano il Comune di Finale Ligure, ovvero Finalpia, Finale Marina e Finalborgo, quest'ultimo è il più interessante da visitare: situato in posizione arretrata rispetto alla costa, il nucleo storico del paese è molto ben conservato, cinto da mura medievali collegate al sovrastante Castel San Giovanni, al suo interno presenta palazzi rinascimentali e barocchi, antiche chiese ed il Museo Archeologico del Finalese, ospitato nell'ex convento di Santa Caterina, in cui è esposta una ricca collezione di materiale preistorico, romano e medievale, riferibile al territorio finalese

panorama di Finalborgo, salendo verso Castel San Giovanni

Porta Testa, uno degli accessi al borgo

chiesa conventuale di Santa Caterina, in alto a destra Castel San Giovanni

le strette ed eleganti vie del centro, il paese fa parte dell'associazione "I Borghi più belli d'Italia"

Porta Reale, uno degli accessi al borgo, che immette in Piazza San Biagio

Sulla Liguria vedi anche:

Archeo Trekking in Liguria: da Calvisio al Ciappo delle Conche, giro ad anello








Trekking Muldhai-Khopra Danda-Poon Hill: Tappa 1 Ghandruk-Tadapani

 Un magnifico trekking nel parco nazionale dell'Annapurna, della durata di 6 giorni e 5 notti, con partenza da Ghandruk ed arrivo a Tikhedunga, entrambi posti dove si può arrivare con le jeep: ho scelto questo percorso perchè permette di raggiungere tre stupendi punti panoramici, Muldhai view point, Khopra Danda e Poon Hill,  da cui è possibile ammirare da diverse angolazioni la catena montuosa dell'Annapurna e del Dhaulagiri, non è uno dei circuiti più famosi della zona, infatti i lodge in cui alloggiare non sono numerosi (a Khopra Danda ce n'è solo uno che si riempie con facilità in alta stagione), ma sta crescendo in popolarità.
Consiglio questo itinerario per chi abbia a disposizione solo una settimana da dedicare a questa attività, perchè in pochi giorni si ammirano panorami molto vari, pur non raggiungendo altitudini elevatissime (3660 metri punto più alto raggiunto).
Io ho fatto questo trekking intorno alla metà di ottobre ed il tempo è stato sempre bello, con giornate calde e notti fredde, possibilità di vedere quasi sempre le vette dell'Himalaya con un cielo sgombro da nuvole sia all'alba che al tramonto, mentre invece durante la giornata intorno alle cime si addensavano sempre delle nuvole

La prima tappa da Ghandruk a Tadapani è una giornata di ambientamento, se così si può dire, non troppo lunga, 6 km, si svolge per gran parte all'interno della foresta, con qualche bello scorcio panoramico su Annapurna South e Machapuchare, si supera un dislivello di 500 metri, arrivando ai 2630 metri di Tadapani, dove ci sono numerosi lodge

In fondo al post troverete un link con la mappa e i dati del percorso

Panorama da Tadapani al tramonto, con bandiera nepalese e vista su Annapurna South (7219 m) Hiunchuli (6441 m),Gangapurna(7455 m) e Machapuchare (6997 m)

Per arrivare a Ghandruk da Pokhara in jeep s'impiegano circa 3 ore, nonostante la distanza da percorrere sia solo di 32 km, poichè soprattutto nell'ultima parte, da Nayapul a Ghandruk, la strada è molto sconnessa a dir poco, quindi per fare gli ultimi 13 km s'impiegano quasi 2 ore.
Ghandruk (2012 m) è un villaggio abitato dall'etnia Gurung, che pullula di attività turistiche, ma anche agricoltura e allevamento e da cui si ha un bel panorama dell'Annapurna South, Hiunchuli e Machapuchare.

vista sul range himalayano da Ghandruk

animali da soma lungo le strade di Ghandruk


vista sulle montagne da Ghandruk

Il tragitto da Ghandruk a Tadapani si svolge quasi interamente all'interno di una splendida foresta di rododendri, attraversata da ruscelli e cascatelle, affiancati da sentieri su cui, in alcuni punti, sono stati ricavati degli scalini, durante il percorso si può fare una sosta a Bhaisi Kharka, dove si trovano un paio di lodge con bar-ristorante.

scorcio panoramico sulle montagne dalla foresta

scalinata che conduce ad un piccolo tempio lungo il percorso

ruscello con cascatelle

una delle tante scalinate da salire

pannello illustrativo dei lodge della zona a Bhaisi Kharka

ultima parte di sentiero immerso nella foresta

Punto di arrivo di questa prima giornata è Tadapani, un villaggio più piccolo di Ghandruk, ma con un buon numero di lodge piuttosto grandi in cui alloggiare e con un bellissimo panorama dell'Annapurna South, Hiunchuli e Machapuchare, in particolare al tramonto, quando le vette innevate vengono illuminate dagli ultimi raggi di sole, assumendo sfumature più chiare

Himalaya Tourist Guest House, dove ho alloggiato io a Tadapani, consigliato

il villaggio di Tadapani

il villaggio di Tadapani, dominato dall'alto dai bianchi massicci montuosi di Annapurna South e Hiunchuli

la suggestiva colorazione del range dell'Annapurna al tramonto

Annapurna South e Hiunchuli al tramonto

Machapuchare al tramonto

Sul Nepal vedi anche:

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Un borgo in 5 foto: Kitzbuhel

 In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso

Nota per la pista da sci Streif, sede di una delle gare storiche della Coppa del Mondo di sci e per il torneo di tennis Atp, che si svolge in estate, Kitzbuhel presenta anche un bel centro storico, che si può visitare partendo dall'area monumentale, dove si trovano il vecchio cimitero ed antiche chiese in stile tardo-gotico e proseguire seguendo le due vie principali che corrono parallele, Vorterstadt ed Hinterstadt, fiancheggiate da eleganti palazzi e case colorate

Le tre chiese dell'area monumentale di Kitzbuhel: da sinistra Spitalskirche, Chiesa Parrocchiale di Sant' Andrea e Liebfrauenkirche

Case colorate fiancheggiano la Vorderstadt, una delle due vie principali del centro storico di Kitzbuhel

le tre chiese viste da Josef-Pichl Strasse

la Liebfrauenkirche fu costruita in stile gotico nel XIV secolo, il campanile, alto 48 metri, fu aggiunto nel 1569, l'area intorno a questa chiesa ed alla Parrocchiale di Sant'Andrea è occupata dal vecchio cimitero 

la Rathausplatz, con fontana, lungo l'altra via principale del centro storico, la Hinterstadt

Sull'Austria vedi anche:

Salita al Kitzbuheler Horn: giro ad anello (Horn-Gipfel Hohenweg)

Escursione a Ursulablick da Sankt Johann in Tirol: giro ad anello

Escursione alla cascata Eifersbacher e al lago Hornblicksee da Sankt Johann in Tirol

Una città in 5 foto: Innsbruck

Top of Innsbruck: escursione da Hafelekar a Pfeishutte lungo la Goetheweg

Escursione nel Tirolo austriaco: da Mutterereralm al Nockspitze, giro ad anello

Panorami di Innsbruck dall'alto


Un borgo in 5 foto: Sant' Antioco

  In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso

Il paese di Sant'Antioco è il capoluogo dell'omonima isola, che, con i suoi 109 kmq è la quarta d'Italia per estensione dopo Sicilia, Sardegna ed Elba, ed è collegata all'isola madre, la Sardegna, da un istmo artificiale ed un ponte.
L'attuale centro abitato è l'erede dell'antica Sulky, fondata dai Fenici nel 750 a.C., che, grazie al commercio dei minerali dell'Iglesiente, fu fiorente anche sotto i Cartaginesi e dopo la conquista romana, quando divenne municipium, per poi essere abbandonata intorno al VII  secolo d.C. a causa delle frequenti incursioni dei pirati saraceni ed essere ripopolata a partire dal XVIII secolo, quando l'insediamento moderno cominciò a svilupparsi fra il colle dove sorgeva il nucleo antico ed il litorale.
Molto interessante da vedere è il museo diffuso, che con un'unica visita guidata ben organizzata permette di visitare la Necropoli punica, il tofet fenicio, il Fortino sabaudo, il Museo Etnografico ed il Villaggio Ipogeo, tutti situati a poca distanza l'uno dall'altro

Vista di Sant'Antioco dal Fortino Sabaudo, sullo sfondo il ponte che lo collega alla Sardegna

scorcio panoramico dal Fortino Sabaudo, con vista del borgo, su cui spicca il campanile della Basilica di Sant'Antioco Martire

Forte Sabaudo, in questo punto si notano gli strati archeologici sopra cui fu costruito: nuragico, punico ed infine la parte superiore ottocentesca

Una delle abitazioni del Villaggio Ipogeo, formato da una serie di tombe puniche, databili fra VI e III secolo a.C. e riutilizzate come abitazioni rupestri dalle famiglie più povere, fino agli anni '70

Nella centrale Piazza Italia si trova la Fontana Romana, chiamata Is Solus, che fu per lungo tempo l'unica forma di approvvigionamento idrico per la popolazione

Sulla Sardegna vedi anche:

Trekking in Sardegna: anello del Pan di Zucchero dalla spiaggia di Masua

Una città in 5 foto: Cagliari