Vale il viaggio: Bobbio ed il suo Ponte Gobbo

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Bobbio è il centro più importante della valle del fiume Trebbia ed è formato da un caratteristico borgo medievale,  sorto intorno all'Abbazia di San Colombano, situato sulla riva sinistra del fiume.
Visitando la città lo sguardo è catturato soprattutto dall'antico Ponte, che attraversa il fiume Trebbia, detto Gobbo per il suo profilo contorto, formato da 11 archi diseguali fra loro e posti ad altezze diverse.
Il Ponte Gobbo è detto anche Ponte Vecchio, perchè è molto antico, probabilmente già esistente in  epoca romana ed in seguito oggetto di numerosi rifacimenti successivi, anche se la prima testimonianza scritta che lo riguarda si trova in un documento del 1196.
Un altro nome con cui è chiamato è Ponte del Diavolo, a causa di una leggenda del periodo medievale che ha per protagonisti San Colombano ed il Diavolo che si dice che costruì il ponte per il santo, che voleva entrare in contatto con gli abitanti dell'altra sponda del fiume, ma chiese in cambio l'anima della prima creatura che avesse varcato il ponte ed il santo lo beffò facendo passare per primo un animale, per cui è detto anche Ponte della Beffa.
Il ponte si compone di 11 arcate ed è lungo 253 metri

Attualmente il ponte è usato come passeggiata pedonale

Sopra le arcate maggiori si trovano tre coppie di edicole

Alcuni studi hanno dimostrato che il ponte dipinto da Leonardo a destra della Gioconda, sullo sfondo dell'opera, coincida con il Ponte Gobbo di Bobbio

Il borgo medievale di Bobbio visto dal ponte

Il porticato dell'Abbazia di San Colombano, che si trova nel centro del paese ed ospita due interessanti musei, il Museo dell'Abbazia ed il Museo della Città

Sulla provincia di Piacenza vedi anche:

Trekking Monte Catria: giro ad anello dall'Eremo di Fonte Avellana

Il Monte Catria, con i suoi 1701 metri, è il punto più alto della provincia di Pesaro-Urbino, la sua vetta erbosa è sormontata da una gigantesca croce di ferro ed il panorama sulle montagne appenniniche circostanti è bellissimo.
Partendo dall'Eremo di Fonte Avellana è possibile raggiungere la cima del Monte Catria compiendo un percorso ad anello piuttosto lungo, la cui prima parte, fino alla vetta, si svolge in ambiente selvaggio, risalendo faticosamente boschi e pascoli, mentre la seconda parte è più monotona, seguendo una lunga strada sterrata che scende a tornanti, regalando alcuni bei panorami solo in alcuni tratti.

Si parte dall'Eremo di Fonte Avellana (680 m), dove si trova uno spazioso parcheggio per le auto: l'eremo fu fondato nel 980 da San Romualdo dell'ordine dei Camaldolesi, divenne abbazia nel 1325 e conserva un'elegante chiesa con un bel coro ligneo, un alto campanile, costruito nel 1482 ed un'antica farmacia presso cui i monaci vendono i propri prodotti.

Esterno della chiesa dell'Eremo di Fonte Avellana

Massiccio campanile del 1482

L'Eremo di Fonte Avellana circondato da uno splendido ambiente naturale


Proprio dietro l'eremo, sorpassata una scalinata coperta da una grande volta di pietra, sulla destra si trovano i primi segnavia biancorossi del sentiero che, in breve tempo, percorrendo un valloncello erboso ed una mulattiera, porta al valico della Forchetta (782 m), da cui parte il sentiero vero e proprio.

Inizio del sentiero alle spalle del monastero

Indicazioni al valico della Forchetta

Qui si seguono le indicazioni per il Sentiero Italia e si comincia a salire faticosamente per un lungo tratto, sui brevi tornanti di un sentiero immerso totalmente nel bosco, fino ad uscire su un prato molto scosceso ai piedi dei bastioni rocciosi della Rocca Baiarda, dove si ha il primo panorama della valle con l'Eremo di Fonte Avellana, che si trova più di 300 metri più sotto

Si sale verso il crinale boscoso della montagna

L'eremo di Fonte Avellana incastonato fra le montagne

Eremo di Fonte Avellana dall'alto

i contrafforti rocciosi di Rocca Baiarda

Panorama con Rocca Baiarda e l'Eremo

Superato questo punto un pò esposto, si rientra in un altro bosco molto fitto, che si risale prestando attenzione nel seguire le indicazioni per il sentiero 69, quando, ad un certo punto, s'incontra un bivio con altri sentieri. Quindi si esce nuovamente allo scoperto sulla Balza del Pluviometro (1305 m), di cui si percorre il crinale, seguendo inizialmente una staccionata, ammirando sulla sinistra un altro splendido scorcio della valle sottostante in cui è incastonato l'Eremo di Fonte Avellana e sulla destra uno scosceso pascolo che andrà faticosamente risalito costeggiando un boschetto, fino a raggiungere una strada sterrata.

Indicazioni del sentiero 69 nel bosco



staccionata da seguire sulla Balza del Pluviometro

l'Eremo di Fonte Avellana dalla Balza del Pluviometro

Il pascolo da risalire costeggiando il boschetto sulla sinistra


Arrivati sulla strada sterrata la si segue verso destra per alcune centinaia di metri, fino ad un bivio, dove si prosegue in direzione del Rifugio della Vernosa, intravedendo per la prima volta la croce di ferro della vetta del Monte Catria in lontananza.

mucche al pascolo

Primo avvistamento della croce del Monte Catria

Rifugio della Vernosa

Dopo una meritata pausa nei pressi del rifugio (1490 m), che generalmente è chiuso, si continua a salire verso la vetta, seguendo il sentiero 56, inizialmente attraverso un boschetto e poi su un'evidente traccia ripida su fondo ghiaioso. che risale un pratone erboso fino all' agognata vetta del Monte Catria (1701 m), sormontata da una gigantesca croce di ferro, da cui si apre un panorama vastissimo a 360° sulle tante vette appenniniche e vallate circostanti.

boschetto

La Balza del Pluviometro ed il bosco che si è costeggiato in precedenza per arrivare alla strada sterrata

la ripida salita verso la vetta

la gigantesca croce di ferro posta a quota 1701 m


Panorami dalla vetta del Monte Catria


Dopo una lunga e meritata sosta in vetta, si segue il crinale del monte battuto dai venti verso sinistra arrivando ad una strada sterrata, che si rivela lunga e monotona, scendendo per un percorso fatto di lunghi tornanti in cui si può tagliare solo poche volte a causa della vegetazione, regalando bei panorami solo nella parte iniziale sui monti circostanti e nella parte finale su alte pareti di roccia, arrivando infine all'Eremo di Fonte Avellana, dopo circa 6 ore di cammino.

Inizio della strada sterrata

bel panorama sull'Appennino umbro.marchigiano

parete di roccia lungo il percorso

DATI TECNICI

Difficoltà: EE escursionisti esperti

Dislivello: 1021 m

Tempo di percorrenza: 6 h (3 h salita, 3 h discesa)


Altri trekking fra Marche e Umbria:







Trekking Norvegia: da Andalsnes a Nesaksla

Andalsnes è un importante centro turistico della Norvegia centro-settentrionale, ben collegato con Oslo dalla ferrovia Raumabanen e dotata di un porto piuttosto trafficato, dove sostano spesso grandi navi da crociera.
Ciò che rende Andalsnes una meta imperdibile durante un viaggio in questa parte della Norvegia è soprattutto lo scenario naturale mozzafiato in cui è immersa, infatti la città è situata in fondo allo spettacolare Romsdalsfjord, proprio dove inizia il più breve Isfjord, accanto alla foce del fiume Rauma ed è circondata da numerose montagne tra le più alte ed impressionanti della Norvegia, con cime fino a 1800 metri.
Il modo migliore per godere di questo splendido panorama è salire sulla montagna Nesaksla, che sovrasta la città, da un'altezza di 708 m, un'escursione di mezza giornata, di difficoltà moderata, ben segnalata, i cui tratti più ripidi sono serviti da scalinate costruite dagli sherpa nepalesi con grossi blocchi di pietra.
Il punto di partenza del sentiero si trova a pochi minuti a piedi dal porto e dal centro città, ben segnalato lungo la via Romsdalsvegen: da qui si comincia a salire nel bosco, inizialmente usufruendo anche di alcune passerelle in ferro, fino ad arrivare al primo punto panoramico, Nebba, a quota 93 m.s.l.m



Panorama di Andalsnes da Nebba

Il porto di Andalsnes con la grande nave di Costa Crociere ormeggiata

Panorama verso la valle del fiume Rauma

Si continua quindi a salire ripidamente, inizialmente in un fitto bosco, facendo attenzione a non inciampare fra le radici degli alberi, poi sul fianco della montagna, usufruendo in alcuni tratti delle scalinate in blocchi di pietra costruite dagli sherpa nepalesi

Sentiero fra alberi e radici

Scalinata costruita dagli sherpa nepalesi

A questo punto si arriva al secondo punto panoramico di questa escursione, Rampestreken (580 m.s.l.m.), una passerella in ferro e legno che sporge fuori dalla montagna per diversi metri, permettendo una bellissima visuale sulla sottostante Andalsnes, sul fiordo e sulle montagne che la circondano.

Rampestreken

Rampestreken

Panorama di Andalsnes e Romsdalsfjord da Rampestreken

Panorama a 180° di Andalsnes, il fiordo e la valle del fiume Rauma

Panorama della valle del fiume Rauma


Da qui si continua a salire per ripidi tornanti, in alcuni punti attrezzati con le scalinate degli sherpa, superando in breve un dislivello di circa 130 metri, raggiungendo la cima della montagna Nesaksla, (708 m.s.l.m.), dove si trova un rifugio in pietra: qui il vento spira fortissimo e la visuale spazia a 360° su numerose montagne, sulla valle del fiume Rauma, sullo spettacolare Romsdalsfjord e sul più piccolo Isfjord.

Andalsnes, il fiordo ed il bosco che si è risalito durante questa escursione

Scale degli sherpa sul sentiero verso Nesaksla

Panorama lungo il sentiero

Rifugio in pietra in cima alla montagna Nesaksla

Isfjord visto dalla cima di Nesaksla

Il Romsdalfjord da Nesaksla

Andalsnes e Romsdalfjord dalla cima
Panorama dalla cima

La valle del fiume Rauma dalla cima

Sulla via del ritorno verso Andalsnes

Ad Andalsnes consiglio anche di dirigersi dal centro città verso ovest lungo la via Kamveien per visitare una zona interessante chiamata Kammen,  dove si può avere una bella visuale del Romsdalfjord da una spiaggetta appartata, dietro la quale si trova una collina boscosa che ospita tumuli sepolcrali di capi vichinghi.


Spiaggetta di Kammen

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