Escursione Capo Gallo (Palermo): Salita al Semaforo dell'Eremita

La Riserva di Capo Gallo si estende per un'area di 586 ettari nella fascia costiera a nord di Palermo, nei pressi di Mondello, ed è occupata per gran parte dal Monte Gallo, massiccio montuoso di origine carsica, la cui massima altura è il Pizzo Sella (562 m.).
Monte Gallo è cinto sui lati da falesie strapiombanti sul mare, ad eccezione del versante meridionale verso Mondello, dove si trova il Vallone del Bauso Rosso, da cui si può salire seguendo un sentiero, non lungo ma piuttosto impegnativo in caso di caldo torrido, che conduce all'altura del Semaforo (527 m), bellissimo punto panoramico, così chiamato perchè vi si trova l'antico Semaforo Borbonico, postazione di vedetta del XIX secolo della Reale Marina del Regno delle Due Sicilie, attualmente abitato dall'eremita Isravele, che ha adornato tutto l'edificio con mosaici a carattere sacro, trasformandolo nel suo santuario.

il Semaforo dell'Eremita

Il sentiero parte a ridosso delle case della parte nord di Mondello, all'incrocio fra via Oreste e via del Semaforo, nei pressi del quale si può lasciare l'auto.
La prima parte del percorso è in salita su strada asfaltata poi acciottolata, osservando sulla sinistra le 170 villette incompiute e abbandonate di Pizzo Sella, frutto di abusivismo edilizio, alcune delle quali sono state riqualificate dal progetto Pizzo Sella Art Village, mentre sulla destra si nota la falesia del Bauso Rosso.

prima parte del percorso su ampia strada forestale

le 170 villette incompiute su Pizzo Sella, detta la "collina del disonore", frutto di una storia di abusivismo edilizio degli anni 70 

Entrati nel territorio della Riserva Naturale Orientata di Capo Gallo si continua a salire, ora a tornanti su strada sterrata, e si comincia ad intravedere il Semaforo Borbonico, in alto fra candide rocce.

sentiero a tornanti

s'intravede la torre di vedetta del Semaforo dell'Eremita

Dopo un ultimo tornante si giunge a Piano dello Stinco, un piccolo altopiano con vegetazione mediterranea, al centro del quale si trova la deviazione che conduce all'altura del Semaforo, precedeuta da un bel punto panoramico sulle falesie a picco sul mare.
Il Semaforo era posto in posizione strategica per controllare buona parte della costa circostante, dal 1997 è abitato dall'eremita che si fa chiamare Isravele (elevarsi letto al contrario), che ha trasformato l'edificio adornandolo sia all'esterno che all'interno di mosaici a carattere sacro, realizzati con sassolini colorati e pezzetti di vetro levigati dal mare.
L'eremita vive qui senza luce elettrica, lavorando alacremente alle sue opere e scendendo a volte in città solo per procurarsi viveri e materiali ed è considerato dagli studiosi di storia dell'arte un esponente dell'Art Brut o Arte grezza, cioè quegli artisti non professionisti che operano al di fuori del sistema convenzionale dell'arte, in modo inconsapevole e disinteressato

panorama con le falesie a picco sul mare nei pressi dell'altura del Semaforo

un ultimo strappo prima di arrivare

l'edificio principale è a pianta quadrata con torre d'avvistamento ottagonale

altalena

offertorio

panorama verso sud dal Semaforo dell'Eremita

il retro dell'edificio principale

l'altura del Semaforo dell'Eremita (527 m.s.l.m.)

Scendendo nuovamente su Piano dello Stinco e proseguendo sul sentiero verso sinistra si giunge ad un punto panoramico di grande vastità verso sud-est che comprende Mondello, il Monte Pellegrino ed il profilo della fascia costiera palermitana.
Da questo punto panoramico sono poi tornato indietro ed ho ripercorso il sentiero fatto all'andata per tornare al punto di partenza.

punto panoramico verso sud-est

Mondello ed il Monte Pellegrino in primo piano


Sulla Sicilia vedi anche:










 

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