Vale il viaggio: Selinunte (Area Archeologica)
In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli ecc.) : di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.
Situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, Selinunte fu un'antica città fondata dai coloni greci di Megara Hyblea attorno alla metà del VII sec. a.C. e raggiunse il suo massimo splendore fra i secoli VI e V a.C., dominando un vasto territorio e costituendo l'avamposto greco più occidentale della Sicilia, al confine con la sfera d'influenza punica e fu proprio questa posizione di frontiera che le fu fatale nel 409 a.C., quando fu sconfitta e distrutta dall'esercito cartaginese in uno dei più terribili massacri del mondo antico, durante il quale 16000 cittadini selinuntini furono uccisi, 5000 fatti schiavi e solo 2600 riuscirono a fuggire ad Agrigento.
In seguito la città fu ripopolata e ricostruita dai profughi, sotto la guida del fuoriuscito siracusano Ermocrate, dopo la morte del quale passò nuovamente sotto il controllo punico, finchè fu evacuata dai Cartaginesi durante la Prima Guerra Punica contro i Romani (250 a.C.) e non più riabitata stabilmente.
Fu reidentificata nel 1551 dal teologo domenicano e archeologo Tommaso Fazello fra la sabbia che ne ricopriva le rovine e gli scavi iniziarono solamente nel 1823, ad opera degli archeologi inglese Harris ed Angell, portando alla luce quello che è attualmente il parco archeologico più grande d'Europa, con i suoi 270 ettari di estensione.
La visita al parco archeologico è molto emozionante, perchè al fascino delle rovine si somma la bellezza del luogo, posto su un promontorio sopra il mare ed avvolto da vegetazione mediterranea: le aree principali del parco sono la collina orientale, dove si trovano i resti di tre templi eretti nel V secolo a.C., l'acropoli, posta al centro dell'area, su un altopiano calcareo a strapiombo sul mare, cinta da mura ed attraversata da due strade principali che s'incrociano ad angolo retto e l'area sacra occidentale sulla collina della Gaggera, dove si trova il Santuario dedicato alla Malaphoros (portatrice di melograno), identificata con la dea greca Demetra.
Il Tempio E sorge sulla collina orientale e fu costruito fra 460 e 450 a.C. in stile dorico |
Il tempio presenta un peristilio con 6 colonne sul lato corto e 15 colonne sul lato lungo |
Il tempio era decorato da metope scolpite, quattro delle quali sono conservate al Museo Archeologico di Palermo |
ogni colonna è alta più di 10 metri |
L'attuale aspetto del tempio si deve all'anastilosi, cioè la ricomposizione ed il reinnalzamento di colonnato e parte della trabeazione, effettuata fra il 1956 ed il 1959 |
Si ritiene che il Tempio E sia dedicato ad Hera, come attesterebbe un'iscrizione su una stele votiva |
veduta dell'interno del Tempio E |
Tempio E |
L'altopiano su cui sorge l'acropoli a picco sul mare |
Sull'Acropoli si trovano anche i resti di alcuni quartieri abitativi |
La porta principale a nord dell'Acropoli difesa da fortificazioni |
Il Santuario della Malaphoros, posto sulla collina ad occidente dell'area urbana Altre aree archeologiche in Sicilia: Vale il viaggio: Segesta (Area Archeologica) Vale il viaggio: Area Archeologica di Solunto Sulla provincia di Trapani vedi anche: Vale il viaggio: il Grande Cretto di Gibellina di Alberto Burri Vale il viaggio: Museo e Monumento del Pianto Romano (Calatafimi) Vale il viaggio: Saline di Trapani al tramonto Una città in 5 foto: Trapani |
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