Great Ocean Road Australia: 12 Apostles, Gibson Steps, Loch Ard Gorge

La Great Ocean Road è una delle attrazioni turistiche principali dell'Australia, per la sua natura selvaggia, che si può ammirare soprattutto nella zona del Port Campbell National Park, lungo le cui coste si ergono pareti rocciose alte fino a 70 metri, di fronte alle quali sorgono giganteschi faraglioni di roccia calcarea formati dall'erosione nel corso di milioni di anni, detti i 12 Apostoli, ma in questa zona si può anche percorrere un piacevole sentiero costiero nel bush, avvistando canguri, oppure fare il bagno in una fantastica baia racchiusa da alte scogliere e tristemente famosa per un antico naufragio.
Per visitare questa zona mi sono affidato ad un tour guidato, organizzato dall'agenzia Hike and Seek di James, con partenza notturna da Melbourne, in modo da arrivare al Port Campbell National Park all'alba verso le 7, dopo circa 3 ore di viaggio, così da da evitare durante il nostro tour la gran folla dei viaggi organizzati.
Dopo aver lasciato al 12 Apostles Car Park il minivan con cui abbiamo viaggiato, abbiamo preso un bus navetta che ci ha portato in pochi minuti all'inizio del Princetown Boardwalk, un sentiero su passerelle in legno che attraversa un'area umida a ridosso della costa e si congiunge poi al sentiero costiero sopraelevato rispetto al mare e circondato da cespugli, molto piacevole da percorrere e lungo il quale abbiamo avvistato numerosi canguri e wallabies.

Sentiero costiero fra il bush

la selvaggia costa sottostante, battuta dalle onde di un oceano tempestoso

Un canguro fra i cespugli

Lungo la costa in lontananza s'intravedono i famosi faraglioni

altri due canguri all'erta

Un gruppo di canguri si nasconde nel bush

canguro solitario

Si continua lungo il sentiero costiero

Dopo due ore circa di cammino si arriva al Gibson Steps, una scalinata di 86 gradini, scavata dal proprietario terriero locale Hugh Gibson nel XIX secolo, che permette di scendere dalla scogliera alta 70 metri fino alla selvaggia Gibson Beach, di fronte alla quale si trovano due giganteschi faraglioni, detti Gog e Magog

Questi due faraglioni, Gog e Magog, pur trovandosi nelle vicinanze, non fanno parte dei 12 Apostoli, da cui sono separati solamente da un promontorio

Scendendo lungo la Gibson Steps



Altissime pareti rocciose si ergono alle spalle di Gibson Beach


La selvaggia Gibson Beach a cui fanno da sfondo i faraglioni Gog e Magog

Risalita la scalinata si prosegue lungo il sentiero costiero fino ad una deviazione che, attraverso passerelle di legno porta ad affacciarsi sul promontorio roccioso che funge da piattaforma panoramica per ammirare i 12 Apostoli

Il distaccamento di questi pilastri di pietra calcarea dalla costa rocciosa è avvenuto ad opera dell'erosione operata dagli agenti atmosferici, vento ed acqua

Dapprima si formarono delle grotte quindi delle arcate che poi cedettero dando vita a questi faraglioni

L'altezza di questi formazioni rocciose arriva fino a 50 metri

L'erosione continua a scolpire i 12 Apostoli alla velocità di due centimetri all'anno

In realtà i faraglioni visibili non sono 12 ma 7, il nome 12 Apostoli gli fu dato solo a fini turistici, infatti non sono mai stati 12 ma al massimo 8, ora ridotti a 7 perchè uno dei faraglioni ha ceduto sgretolandosi nel 2005

Dalla piattaforma panoramica dei 12 Apostoli si ha una bella visuale anche dall'altra parte, verso est, dove si possono vedere i due giganteschi pilastri detti Gog e Magog e Gibson Beach

Tornati al parcheggio, con il minivan ci siamo recati a Port Campbell, dove abbiamo pranzato di fronte alla placida baia di questa piccola cittadina costiera e quindi ci siamo diretti al Loch Ard Gorge, un luogo molto suggestivo formato da un'insenatura racchiusa da alte scogliere dove si è potuto anche fare un bagno fra le acque freddissime dell'oceano, visto il mare calmo ed il sole che, finalmente, nel pomeriggio, è spuntato in tutto il suo splendore, dopo una mattinata nuvolosa, un'ottimo modo per concludere questa escursione ed il mio viaggio in Australia.

La tranquilla baia di Port Campbell

Loch Ard Gorge dall'alto

Si può scendere alla spiaggia percorrendo un'apposita scalinata

Questa insenatura si chiama così a causa  della nave Loch Ard proveniente dall'Inghilterra che, dopo 3 mesi di viaggio, nel 1878, naufragò in queste acque e delle 54 persone a bordo si salvarono solo due ragazzi, che trovarono la salvezza proprio in questa gola

Acque calme difficili da trovare in questa zona, invogliano a fare un tuffo

A lato della spiaggia si trova una grotta che si può esplorare con la dovuta cautela

Su Melbourne e dintorni vedi anche:





The Nobbies, Phillip Island, Australia

Phillip Island è un' isola piuttosto grande, molto vicina alla terraferma a cui è collegata da un ponte nei pressi della città di Sanremo: è famosa per ospitare il circuito dove si svolge il Gran Premio d'Australia di Moto GP  ed è un' ottima meta per una gita di una giornata da Melbourne, da cui dista circa 140 km.
All'estremità sud-ovest dell'isola si trova un'area chiamata The Nobbies, dove si può camminare su un'apposita passerella lungo la costa sferzata dai venti e dalle onde del mare ed osservare le particolari conformazioni che assume la nera roccia basaltica in questa zona.
Inoltre in questa parte dell'isola ha luogo ogni sera la famosa penguin parade, ovvero il ritorno dei pinguini sulla terraferma dopo una giornata di pesca in mare aperto, comunque anche di giorno, quando sono andato io, è possibile avvistare piccoli di pinguino che riposano nelle loro tane in attesa del ritorno dei genitori.


strane formazioni rocciose 

un pinguino dentro la sua tana

coppia di pinguini che riposa dentro la propria tana


la forza del mare che si abbatte sulle rocce

Pronti a ripartire da The Nobbies con il furgoncino vintage di Hike and Seek

Sui dintorni di Melbourne vedi anche:





Trekking Cape Woolamai, Phillip Island, Australia

Phillip Island è un' isola piuttosto grande, molto vicina alla terraferma a cui è collegata da un ponte nei pressi della città di Sanremo: è un' ottima meta per una gita di una giornata da Melbourne, da cui dista circa 140 km.
L'isola è famosa per il circuito dove si svolge il Gran Premio d'Australia di Motogp e per la Penguin Parade, ma molto interessante da visitare è anche l'area selvaggia che sorge nell'estremo lembo sud-est dell'isola chiamata Cape Woolamai, caratterizzata da lunghe spiagge, pareti rocciose a picco sul mare, un interno punteggiato da cespugli dietro i quali ogni tanto sbuca qualche wallabies: per esplorare questa zona si può percorrere  un sentiero ad anello che, in circa 3 ore di cammino, permette di raggiungere numerosi punti panoramici consentendo un'immersione totale in uno scenario naturale mozzafiato.


All'inizio del trekking si percorre una lunga spiaggia sabbiosa



Quindi si abbandona la spiaggia e si prosegue sul sentiero sopraelevato che la costeggia




Dopo poco meno di un'ora di cammino si raggiunge questo punto panoramico detto The Pinnacles, per la strana forma assunta dalle rocce sottostanti





Si raggiunge quindi il punto più a sud di Cape Woolamai da dove volgendosi indietro si può avere una panoramica completa della zona




Un wallaby fa capolino fra la vegetazione

Si prosegue costeggiando il versante est di Cape Woolamai



Incontro con una coppia di wallaby, probabilmente madre e figlio


Il cammino continua lungo la spiaggia sul versante est di Cape Woolamai

Di fronte a noi è visibile il piccolo ponte che collega Phillip Island alla terraferma

In certi punti la spiaggia che percorriamo non c'è quasi più, a causa dell'alta marea

Ritorno al parcheggio ed al nostro mezzo di locomozione molto vintage

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