Patanjali

"Quando sei ispirato da un grande proposito, da qualche progetto straordinario, tutti i tuoi pensieri oltrepassano i loro confini.
La tua mente trascende le limitazioni, la coscienza si espande in ogni direzione e ti ritrovi in un nuovo, grande mondo meraviglioso.
Le forze, le facoltà e i talenti addormentati si ridestano, ed ecco che diventi una persona molto, molto più grande di quel che avevi osato sognare."

Patanjali, filosofo indiano

Una città in 5 foto: Galway (Irlanda)

In questa rubrica, attraverso 5 foto, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso: infatti penso che, a volte, con le immagini, si comunicano le proprie emozioni meglio che con mille parole...

Galway è considerata la capitale culturale dell'Irlanda occidentale: qui infatti tradizione e modernità s'incontrano dando vita ad un mix molto interessante.
Galway si contraddistingue per il gran numero di eventi culturali e festival che ospita durante l'anno, per i numerosi studenti che vi risiedono, che costituiscono un quarto della popolazione, e per i tanti pub e cafè deputati all'intrattenimento, che rendono molto vitale il centro cittadino.
Allo stesso tempo è una città ricca di storia, che conserva ancora le antiche mura medievali e con un porto che fu importantissimo, nel passato, per gli scambi commerciali con Spagna e Portogallo: viene definita spesso come la più irlandese delle città irlandesi, una delle poche dove ancora si può sentire parlare la lingua irlandese per le strade e nei pub.

Eyre Square, la piazza centrale di Galway, dove si trova la stazione principale dei bus a lunga percorrenza e di quelli urbani: è una piazza sempre molto animata a tutte le ore, con al centro una spianata erbosa, percorsa da vialetti, dove ci si può rilassare, denominata Kennedy Park, in ricordo della visita a Galway del presidente americano JFK, la cui famiglia era di origini irlandesi.

Numerosi giovani si ritrovano all'ora del tramonto lungo le sponde della foce del fiume Corrib, durante i giorni di luglio in cui si teneva il Galway Arts Festival.

Uno dei simboli di Galway è lo Spanish Arch, che sorge nei pressi delle rive del fiume Corrib e si ritiene fosse un prolungamento delle antiche mura medievali: attraverso quest'arco entravano in città le merci scaricate dalle navi, principalmente vino e brandy provenienti dalla Spagna.

La casa di David Mangan, il mio alloggio a Galway, trovato su Airbnb: si trova nel quartiere di Mervue, situato nella periferia della città, a non molta distanza dal centro, facilmente raggiungibile in pochi minuti di autobus o con una piacevole camminata di 20 minuti.


Galway è attraversata da canali e chiuse, che danno vita, a volte, a piccole cascatelle, molto scenografiche, come in questo punto, in Mill Street.

Vedi anche:

Il mio viaggio in Irlanda

Paulo Coelho

"Mi è ritornata un’immensa voglia di vivere quando ho scoperto che il senso della mia vita era quello che io avrei voluto darle."

Frase tratta dal libro “Monte Cinque” di Paulo Coelho, scrittore e poeta brasiliano

Sport: Ponte Preta-Goias Campeonato Brasileirao Serie A

Durante il mio viaggio in Brasile, il 14 giugno 2015, ho potuto assistere, accompagnato dai miei parenti di Campinas, ad una partita del campionato brasiliano di calcio di serie A, fra la squadra locale del Ponte Preta ed il Goias, allo stadio Moises Lucarelli O Majestoso, uno dei due stadi di questa città, l'altro è quello dove gioca il Guaranì, altra squadra di Campinas.
La partita si è giocata ad un'orario inusuale, le h 11 del mattino della domenica, credo per esigenze televisive, ed è finita 0-0, in una cornice di pubblico numerosa ed entusiasta, con i tifosi del Ponte Preta che hanno incitato la squadra per tutta la partita ed hanno dato vita a bellissime coreografie: è stato molto coinvolgente ed interessante assistere ad una partita in Brasile, dove il calcio o futebol, come lo chiamano in questo paese, è uno sport amatissimo e seguito con grande partecipazione popolare, così come in Italia.

Esterno dello stadio Moises Lucarelli, capienza 20000 persone: qui gioca le partite casalinghe il Ponte Preta

Fasi di gioco del match Ponte Preta-Goias: il Ponte Preta si fregia di essere il club più antico del Brasile, fra quelli ancora in attività, essendo stato fondato nel 1900

I giocatori del Ponte Preta davanti alla propria panchina, durante alcuni minuti di time out concessi dall' arbitro a metà del primo tempo, per permettere ai giocatori di rinfrescarsi

Coreografia dei tifosi del Ponte Preta al termine del primo tempo

Henrique, Angela, io e Rafael, in tribuna

io, con la maglia del Ponte Preta, in tribuna, durante l'intervallo

La mascotte del Ponte Preta, la macaca, si esibisce in uno spettacolino per il pubblico, durante l'intervallo

Fotografia dello stadio Moises Lucarelli dall'alto, appesa all'entrata dello stadio

Bandierone dei tifosi del Ponte Preta, con in evidenza la macaca, una scimmia femmina, simbolo della squadra



Capire il passato

"Il modo migliore per non capire il passato è esaltarlo o demonizzarlo."

Francois Furet (1927-1997), storico francese

Trekking: da Piazzale Lozze al Monte Ortigara

Questo itinerario ha un duplice motivo d'interesse: quello naturalistico, perchè si svolge in una zona dell'altopiano d'Asiago in cui si aprono bellissimi panorami sulle montagne circostanti e sulle valli del Trentino e quello storico, perchè sul Monte Ortigara passava la linea del fronte durante la Prima Guerra Mondiale e qui si svolsero alcune fra le più sanguinose battaglie fra l'esercito austriaco, che difendeva le proprie postazioni sulla cima del monte e quello italiano, che cercava di conquistare la vetta.

Percorrendo una strada sterrata si raggiunge Piazzale Lozze (1771 m), punto di partenza del trekking, dove si trovano un parcheggio e dei pannelli informativi sulla battaglia dell'Ortigara.
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Quindi si segue il sentiero che, in breve, porta al rifugio Cecchin e alla chiesetta del Lozze (1890 m).

Si prosegue lungo un sentiero, indicato da segnavia bianco rosso verdi, come i colori della bandiera italiana, che attraverso alcuni saliscendi, conduce fino al Baito dell'Ortigara, vecchia capanna in pietre, che era servita ai soldati.

Da qui si prosegue verso nord, lungo il sentiero n. 840, fino al Passo dell'Agnella, risalendo il ripido versante nordest dell'Ortigara, e, con un ultimo strappo, si raggiunge l'estremo ciglio settentrionale del monte, dove si trova il cippo austriaco e postazioni difensive della Prima Guerra Mondiale. Proseguendo verso sud, si risale un ultimo gradone roccioso, superato il quale si apre la vasta e desolata piattaforma, che caratterizza la cima principale dell'Ortigara (2106 m), dove si trova anche il cippo italiano. Si scende poi lungo il Coston dei Ponari, che degrada rapidamente al Baito dell'Ortigara, dove si può riprendere il sentiero percorso all'andata, per tornare a Piazzale Lozze.

postazioni difensive sull'Ortigara

La vasta e desolata vetta del Monte Ortigara

Cippo austriaco

postazioni della Prima Guerra Mondiale

Dati tecnici:
Partenza e arrivo: Piazzale Lozze (1771 m)
Punto più alto: Monte Ortigara (2106 m)
Tempo di percorrenza: 2 h 30 min.

Vedi anche:

Immagini di un viaggio a New York: Coney Island

Coney Island non è un'isola come sembrerebbe d'intuire dal nome, ma una penisola su cui sorge uno dei quartieri della zona meridionale di Brooklyn: è famosa per la sua spiaggia, spaziosa e sempre animata la preferita dai newyorchesi nel periodo estivo, e per il suo luna park.

Una via di Coney Island

La lunga e spaziosa spiaggia di Coney Island

A Coney Island si trova il primo parco dei divertimenti, denominato Luna Park, da cui è derivato l'uso comune del termine: fu aperto nel 1903

Vedi anche:



Guy de Maupassant

"Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà, come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno."

Frase tratta dal libro "Al sole" di Guy de Maupassant (1850-1893), scrittore francese

Immagini della Riviera di Levante (Liguria)

Qualche immagine di un viaggio di qualche anno fa, lungo la riviera di Levante, la splendida costa ligure ad est del capoluogo Genova, fra golfi, baie e incantevoli borghi sul mare.

Vista dal battello di San Fruttuoso con l'abbazia e la torre Andrea Doria sulla destra.

L'abbazia di San Fruttuoso è stata restaurata dal FAI: nella cripta ospita i sepolcri della famiglia genovese dei Doria.

Il borgo di Camogli, spinto a svilupparsi in altezza dalla conformazione del litorale: alcuni edifici superano i 6 piani.

Le tipiche facciate a colori vivaci degli edifici di Camogli addossate al litorale.

Parallelismo fra il castello di Rapallo, costruito nel XVI secolo, in riva al mare ed un modellino dello stesso, situato sul lungomare della città.

Dal piazzale antistante la chiesa di S.Giulia di Centaura si può godere di un bel panorama su Lavagna e Chiavari, in primo piano e sul Golfo del Tigullio e il promontorio di Portofino, in secondo piano.

La Passeggiata Anita Garibaldi a Nervi, uno dei lungomare tra i più famosi e belli d'Italia, tracciata lungo una spettacolare scogliera.

Il porticciolo di Nervi, un incantevole angolo di Liguria.

Sulla Liguria vedi anche:





Bill Holm

"Gli uomini viaggiano per vedere più chiaramente il posto da cui provengono."

Bill Holm (1943-2009), poeta americano

Immagini di Firenze

Immagini di una gita a Firenze, senza dubbio una delle più belle città del mondo.

Panorama di Firenze da Piazzale Michelangelo, con il Ponte Vecchio in primo piano

Il Duomo di Firenze con la stupenda cupola del Brunelleschi ed il campanile di Giotto, visto da Piazzale Michelangelo.

Palazzo Vecchio visto da via Vacchereccia.

Due delle sculture più celebri di Piazza della Signoria: la statua equestre di Cosimo ed il Nettuno sull'omonima fontana.

Scorcio di Palazzo Vecchio, con in primo piano la testa di uno dei leoni marmorei situati all'ingresso della Loggia dei Lanzi.

Salone dei Cinquecento all'interno di Palazzo Vecchio: per volume è la più grande sala realizzata in Italia per la gestione del potere civile, decorata con un soffitto a cassettoni, sculture e dipinti ai lati.

Giuditta e Oloferne, capolavoro di Donatello, esposto nella Sala dei Gigli all'interno di Palazzo Vecchio.

Panorama di Firenze e della chiesa di S.Croce, dalla torre di Palazzo Vecchio.

Tramonto su Firenze, visto da Piazzale Michelangelo

Per altre immagini della Toscana vedi anche:











Viaggiare per non diventare ciechi

"Quando vivi in un posto a lungo diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco."

Josef Koudelka, fotografo

Trekking: Strada delle 52 Gallerie e Pasubio

Un trekking al confine fra le province di Trento e Vicenza nelle cosiddette Piccole Dolomiti: un percorso molto interessante sotto molti aspetti, storico, paesaggistico ed ingegneristico.
Il punto di partenza è il parcheggio di Bocchetta Campiglia (a pagamento), raggiungibile deviando dalla strada statale 46 e prendendo la stretta strada in direzione di Colle Xomo.
La strada è una mulattiera militare di grande valore storico, perchè fu costruita dall'Esercito italiano, durante la Prima Guerra Mondiale, sul versante meridionale del massiccio del Pasubio, al riparo dall'artiglieria austro-ungarica, per permettere la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie alla zona sommitale del Pasubio, dove correva la prima linea.
La strada è lunga 6 km e mezzo di cui più di 2 km suddivisi nelle 52 gallerie, scavate nella roccia, ognuna delle quali è numerata e caratterizzata da un nome: la strada, realizzata nel 1917, è un vero capolavoro d'ingegneria militare, con le gallerie più lunghe, che si snodano lungo tracciati elicoidali a tornanti, all'interno di giganteschi torrioni di roccia (munirsi di torcia elettrica per poterle attraversare)
Anche sotto l'aspetto paesaggistico la strada offre bellissimi panorama sulle zone circostanti ed è circondata da un paesaggio caratterizzato da guglie, gole profonde, pinnacoli e pareti rocciose a strapiombo.


Accanto al parcheggio di Bocchetta Campiglia è situato lo scenografico inizio del percorso della Strada delle 52 Gallerie, con pannelli informativi sulla storia della costruzione della Strada.

L'imbocco della prima galleria


Panorami sulle vallate circostanti si aprono ogni volta che si esce da una delle gallerie.

Una delle prime gallerie

Uno sguardo alle spalle, per ammirare il percorso compiuto, giunti quasi a metà strada.

Uno dei tanti torrioni rocciosi attraversati.

L'imbocco superiore (a sinistra nella foto), della galleria n.20 (a spirale).

La strada si snoda fra strane rocce a forma di guglia.

Galleria corta ma suggestiva

Panorami su guglie rocciose all'uscita di una galleria.


Il bellissimo paesaggio circostante, formato da gole profonde e pareti rocciose a strapiombo.

Opere in muratura, realizzate dai militari lungo la Strada.

Salendo in alto, verso la parte sommitale del Pasubio, si addensa la nebbia.

Un flash dentro una delle gallerie.

Si prosegue fra guglie e pinnacoli

La Strada termina alle Porte del Pasubio (1928 m): qui si trova anche il Rifugio Achille Papa, dove ci si può rifocillare e riposare.
Quindi si può proseguire visitando l'acrocoro sommitale del Pasubio, con le impervie vette di Cima Palon e del Dente Italiano, caposaldo dell'Esercito italiano e teatro di sanguinosi combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale.
Il Pasubio è stato definito la montagna più accanitamente contesa fra tutte quelle del fronte alpino ed è stata dichiarata Zona Sacra per Regio Decreto nel 1922.

Cima Palon, con la galleria che la collegava al Dente Italiano.

La zone del Dente Italiano

Percorrere questa zona del Pasubio è come visitare un museo a cielo aperto, con numerosi pannelli informativi che danno cenni storici sugli eventi bellici che qui si sono svolti

Ai piedi del Dente Italiano, nella Zona Sacra del Pasubio, sorge la chiesetta di Santa Maria (sulla sinistra nella foto): ogni anno, a settembre, è meta di pellegrinaggio per commemorare  coloro che sono morti, durante la  guerra sul Pasubio.

In questa foto il cimitero della Brigata Liguria del generale Achille Papa, l'arco romano, e sullo sfondo la Strada degli Scarrubbi, che riporta a Bocchetta Campiglia.


L'arco romano sul Pasubio fu costruito fra le due guerre nel punto più avanzato raggiunto dal nemico.

La famosa scritta Di qui non si passa, situata accanto all'arco romano

Terminato questo interessante percorso ad anello  che attraversa la Zona Sacra del Pasubio, si giunge nuovamente al rifugio Achille Papa, da dove, se non si vuole ripercorrere la Strada delle 52 Gallerie, si può tornare a Bocchetta Campiglia, punto di partenza e arrivo, attraverso la Strada degli Scarrubbi, una carrareccia militare, costruita anch'essa durante la Prima Guerra Mondiale, ma sul versante settentrionale del Pasubio, più esposto all'artiglieria nemica, ma comunque abbastanza ampia da essere percorribile anche dai mezzi motorizzati

Un particolare della strada degli Scarrubbi, lunga e un pò monotona

Dati tecnici Strada 52 Gallerie:
Partenza: Bocchetta Campiglia (1216 m)
Arrivo: Rifugio Papa (1928 m)
durata: 3 h solo andata
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