Loveparade Berlino 15 luglio 2006: The Love is back (mio reportage)
Il 15
Luglio è tornata la regina delle parade ovvero la Loveparade di Berlino, dopo
due anni di assenza ed è stato molto bello esserne parte, insieme a circa
1.200.000 persone festanti. La parata dei carri si è svolta come di consueto
lungo Strasse de 17 juni, uno stradone che parte dalla porta di
Brandeburgo, nel pieno centro di
Berlino, dove una volta passava il muro, ed è intervallato a metà da una piazza
sovrastata da un obelisco molto alto, chiamato Colonna della Vittoria, sotto il
quale, dalle 18 alle 23, si sono alternati sulle due consolle numerosi dj
internazionali, ognuno per 20 minuti, a completare lo scenario tutt’intorno
sorge un immenso parco il Tiergarten, cuore verde di Berlino, con numerosi
laghetti.
C’erano anche in
fondo al percorso della Loveparade una decina di stage fissi in cui si suonava
principalmente minimal di stampo tedesco ognuno dedicato a label come Mobilèe,
Mo’s ferry production, Moon Harbour o club come Harry Klein di Monaco: in uno
di questi stage ho potuto apprezzare anche un bel set techno del dj tedesco Thomas
p Heckmann. Sempre in questa zona si trovava anche un live stage dove ho
ascoltato l’ottima esibizione dei francesi Noze con la loro electro-minimal
molto allegra.
Alle 18 le migliaia di persone partecipanti all’evento si sono
riuniti nella piazza per la parte finale della Loveparade, sotto l’obelisco, in
uno sventolio di bandiere di tutte le nazioni(anche tante italiane) e in una
gara a chi si arrampicava più in alto fra semafori e lampioni. Qui si è
cominciato con un tributo al dj Marc Spoon, recentemente scomparso, con un
cantante che ha intonato una canzone accompagnato da Jam del duo Jam &
Spoon, poi hanno cominciato ad alternarsi i dj nelle due consolle che si davano
il cambio ogni 20 minuti mentre intorno continuavano a passare i carri.
dj Lucca |
Arriva poi il
momento della trance con l’acclamatissimo Tiesto che aveva anche un carro tutto
suo, e poi. in coppia, eccezionalmente per 40 minuti i cileni Ricardo Villalobos
e Luciano, con il loro marchio di fabbrica minimal latino. La chiusura è stata
poi affidata a due idoli locali cioè Westbam, techno-trance, e il signore della
trance, il berlinese Paul Van Dyk, in maniche di camicia, che ha messo un altro
classicone da far cantare alla folla come Alter Ego-Rocker e quindi gran finale
in un trionfo di luci che squarciavano la notte berlinese con l’inno “united
states of love” cantato dal vivo su uno dei palchi.
Berghain-Panoramabar |
Dopo circa 3 ore la stanchezza della Loveparade si
fa sentire e abbandoniamo a malincuore il club dato che avrebbe chiuso alle 3
del pomeriggio e in seguito avrebbero suonato tra gli altri Dinky, Onur Ozer e
Ben Klock, come si evinceva dalle line up attaccate ai lati delle consolle: da
notare che ogni dj avrebbe suonato 3 ore.
Gli altri giorni di permanenza a
Berlino sono stati dedicati ai negozi di dischi tra cui vi consiglio lo storico
Hardwax (Paul Linck Ufer 44a, fermata della metro Kottbusser Tor) di Moritz von
Oswald aka Basic Channel, molto specializzato oltre che in vinili techno e
minimal anche in dub e reggae, ed il fornitissimo Space Hall(Zossenerstrasse
33, fermata Gneisenaustrasse), che oltre ai vinili conta anche un assortimento
di cd vecchi e nuovi impressionante.
Altri locali carini in cui siamo stati
sono il Bar25 sulle sponde del fiume che bagna Berlino e il Kubik, posto molto
particolare, tirato su in mezzo ad un campo fra i palazzoni della berlino est,
a cielo aperto, con le pareti che erano costituite da grosse taniche a forma di
cubo una sopra l’altra, contenenti luci verdi fosforescenti che si
accendevano a intermittenza creando un bell’effetto: a suonare era Daniel
Bell.
Parlando della città, Berlino è molto bella da vedere, si respira aria di storia in
questa capitale e i suoi giganteschi simboli, come la torre della televisione, la
colonna della vittoria e la porta di Brandeburgo sono veramente affascinanti.
Articolo scritto originariamente per la rubrica Ritorno al Futuro contenuta su Soundzmag, magazine dedicato alla musica elettronica curato dallo staff della sala techno del Red Zone Club
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