Clubbing reportage: The underground sound of London (maggio 2006)


Il primo weekend di Maggio mi sono recato a Londra,la capitale inglese, dove la club culture è uno stile di vita per molti.Era la terza volta che andavo ed ho trovato come sempre un ambiente aperto alle nuove tendenze della musica da club e reso ancor più stimolante dalla multietnicità della gente che ti permette di far conoscenza con ragazzi e ragazze di culture diverse ma tutti uniti dall’amore per la musica.
dj Francesco Poggi ed io a Londra
Il mio viaggio nella notte londinese,in compagnia del mio amico dj Francesco Poggi che vive e lavora a Londra da ormai 2 anni,è cominciato venerdì 5 Maggio sorseggiando una birra comodamente seduti in poltrona,con sottofondo di musica electro-minimal sparata dal dj già alle ore 20, al disco-bar 1001,uno dei tanti locali della zona di Old street nella parte centro-est di Londra, dove pullulano questi posti che sono bar durante il giorno e si trasformano in veri e propri club dove si va per ballare la notte e a volte anche la mattina per gli after-hour, soprattutto il venerdì, sabato e domenica, con piste spesso buie e sotterranee e impianti di tutto rispetto.Questo tipo di club sono i più apprezzatti dai londinesi doc, che sono nati a Londra o vi si sono trasferiti dall’estero da un po’, che li preferiscono alle mega-discoteche, tipo Fabric, The End ecc. ritenute troppo piene di turisti nonostante le line up di tutto rispetto.La seconda tappa è stata il T Bar, sempre nella stessa zona, dove si entrava gratis e già dalle 23 si ballava alla grande, la serata era Ditched Disco con i dj Bones e Ramsey, che hanno fatto divertire tutti con musica electro e minimal aiutati anche dall’ottimo impianto del T Bar. Il sabato sera, dopo una veloce pinta di birra in un pub di quelli classici nella zona di Angel, e una festa privata a casa di amici molto ben frequentata con musica, neanche a dirlo, elettronica, ci si reca nuovamente al T Bar che alle h 24 è già strapieno, i dj sono Touchè e Boy 8 Bit(Bodyclap) e l’atmosfera è splendida e carichissima.
Poco dopo le 2 lasciamo il T Bar molto soddisfatti e dopo una puntatina al Cosmobar altro disco-bar molto carino gestito da ragazzi italiani, ci rechiamo al Fabric, uno dei migliori club al mondo, secondo me. Entriamo alle 3:30 e mi sento l’ultima ora del resident Craig Richards nella sala 2, che sta buttando giù i muri della sala con la potenza della sua musica minimal-techno, dopo di lui sarà la volta del francese Ivan Smagghe, dalle 4:30 alla chiusura, che completerà l’opera di”demolizione” con dischi electro,acid e techno, in più in questa sala c’è un laser verde comandato con maestria che t’ipnotizza, ti prende e ti porta via. Nella sala 1 mi sono sentito un po’ del live dei Greenskeepers che suonavano come una  band, ma nn mi sono piaciuti molto e poi dj Heather from Chicago che ha firmato anche un cd del Fabric l’anno scorso e che ha messo una deep-house, speed-garage, con inserti vocali ed un ritmo molto veloce, questa è un’house che mi piace.
La domenica comincia con  l’after-tea Retox che si svolge tutte le domeniche sempre nella zona di Old street: ad un certo punto c’è una piazzetta con ad un angolo una porticina senza insegne, entri, scendi qualche scalino e benvenuti all’inferno, gran folla, molto variopinta, gran caldo, noi andiamo alle 19 ma il boom di gente comincia alle 21fino alle 23, orario di chiusura, in questo caso l’impianto lascia un po’ a desiderare ma il dj è molto bravo alternando electro, breaks e minimal.
Verso le 24 andiamo al Sosho un altro disco bar su 2 piani molto bello, in questo caso si paga anche 8 sterline. Il club è pieno di ragazze bellissime e scatenate, la musica indovinate un po’? electro e minimal. Molto particolare è il piano sotterraneo dove si balla sempre musica da paura in un salottino molto chic con la moquette rossa per  terra, tavolini bassi da salotto subito presi d’assalto dai clubber che vi si arrampicano su.
E per finire in bellezza, naturalmente, verso le 3:30 andiamo al  The End uno dei club più famosi di Londra nella zona di Tottenham, dove la prima domenica di ogni mese si svolge la serata Clandestino con la dj resident Miss Jools, in questo caso consolle tutta al femminile dato che la dj ospite è Dinky, dj cilena dai capelli rossi, brava e carina, spesso ospite anche alle serate Cocoon e Circoloco. La ragazza suona alla grande mettendo diversi dischi che mi piacciono tra cui Matt John-The rising scope, Raudive-Turn it off e un rmx del suo disco su Cocoon, Acid in my fridge. Tra la folla in visibilio, scatenato a ballare, m’imbatto anche in Mr.C, noto dj internazionale e una delle colonne portanti del The End.
In questi giorni ho notato spesso dei dj che dopo aver suonato si scatenavano in mezzo alla folla, dimostrando di essere clubber quanto chi balla la loro musica, cosa che in Italia dove l’apparenza la fa da padrone non accade quasi mai e il divismo di certi personaggi è a volte eccessivo a mio parere. In conclusione devo dire che l’ondata electro-minimal che ha colpito l’Europa non ha certo tralasciato Londra, non so se si tratta di moda oppure i dischi che escono su questo genere attualmente sono veramente belli e coinvolgenti: io per quel che mi riguarda propendo per la seconda ipotesi.

See ya London,a presto!   

Articolo originariamente scritto per Soundzmag, magazine dedicato alla musica elettronica curato dallo staff della sala techno del Red Zone

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