In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli ecc.) : di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.
L'area archeologica di Sepino si trova in località Altilia, nella piana di Bojano, a poche decine di metri dalla Strada Statale 87 Sannitica, non lontano da Campobasso: qui si possono visitare gratuitamente i resti ben conservati dell'antica città romana di Saepinum, erede della sannitica Saipins, città-fortezza i cui pochi resti si trovano più a monte.
Nella Saepinum romana sono facilmente individuabili il cardo ed il decumano, che dividono la città in quattro settori, incrociandosi in corrispondenza del foro e della basilica, di cui restano le colonne.
Una cinta muraria ben conservata circonda la città, intervallata da quattro porte monumentali e da torri poste a distanza regolare l'una dall'altra, la cui costruzione è databile fra il 2 a.C. ed il 4 d.C.
Molto interessante è anche il teatro romano, dove alle strutture antiche si sono sovrapposte, nel corso del '700, case contadine a due piani costruite utilizzando materiali di spoglio provenienti dal teatro stesso, un'architettura spontanea tuttora visibile che si è ritenuto opportuno preservare e restaurare per il suo valore storico, tanto che una di queste case ospita anche il museo dell'area archeologica.
La visita comincia da Porta Tammaro, rivolta verso la piana di fondovalle del fiume Tammaro, all'esterno della quale si trova un parcheggio
Dopo aver percorso un tratto del cardo. girando verso destra si trovano i resti del teatro romano, molto ben conservati, posti a ridosso della cinta muraria: sulla sommità della cavea le case contadine a due piani costruite in epoca moderna
Il teatro fu costruito in pietra arenaria locale
Uno degli accessi al teatro formato da quattro massicci pilastri cui sono sovrapposti robusti archi a tutto sesto
Le mura della città, costruite in opera reticolata, utilizzando come materiale calcare del Matese
La porta Bojano, a lato della quale si trova una torre
L'arco di Porta Bojano, fiancheggiata da due statue di prigionieri barbari, mentre al centro sulla chiave di volta è scolpita una testa di Ercole: nella parte superiore un'iscrizione commemorativa dedicata a Tiberio e Druso, che finanziarono la costruzione delle mura e delle porte
Da Porta Bojano parte il decumano
A lato del decumano si trovano i resti di alcune tabernae e del macellum, edificio destinato alla vendita di generi alimentari
All'incrocio tra cardo e decumano sono visibili i resti della basilica forense
Nulla resta della pavimentazione della basilica, ma solamente alcune colonne coronate da capitelli di vario genere
La basilica romana era un edificio polivalente dove si svolgevano pratiche commerciali, attività giudiziarie e religiose
All'incrocio fra cardo e decumano si trova anche il foro, che si presenta oggi come una piazza basolata con lastre di calcare, del tutto spoglio degli edifici che originariamente lo circondavano
Lungo il decumano, a poche decine di metri dal Foro si trova la Fontana del Grifo, decorata con un'immagine a rilievo di un grifo e sormontata da un'iscrizione che ci attesta che l'opera fu realizzata grazie alla munificenza di Caio Ennio Marso e di suo figlio Lucio Ennio Gallo
All'altra estremità del decumano si trova Porta Benevento
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