Ed anche questo mio terzo Sonar è andato alla grande
portandomi tante nuove conoscenze, emozioni e suoni.
Obiettivo raggiunto quindi, ma c’era da aspettarselo data la
completezza dell’offerta di questo evento che il giorno è un grande punto
d’incontro, grazie alla fiera discografica ed altre iniziative e ti dà la
possibilità di ascoltare artisti e band anche non molto conosciuti ma di sicuro
valore, mentre la notte ti fa ballare e divertire fino allo sfinimento al ritmo
dei big della musica elettronica.
Barcellona |
Altra cosa interessante è la capacità del Sonar a stimolare
la gente sotto altri aspetti che non siano solo quelli uditivi: infatti anche
quest’anno lo spettatore era sensibilizzato tramite una mostra sulle
migraciones ed incuriosito tramite delle installazioni riguardanti tecnologia e
magia.
La bellezza ed accoglienza della città di Barcellona poi è
la ciliegina sulla torta che completa l’opera.
Giorno 1-giovedì 14 Giugno
io e Silvana |
Nel frattempo nel Sonar Village, la parte all’aperto ,è la volta di James Holden, che ci accompagna verso il tramonto con delle sonorità sperimentali e
viaggiose, quindi chiusura fino alle 22,sferzati dal vento, con lo spagnolo dj
Gus, molto bravo.
dj Bloody Mary |
La line up è ricca e prevede l’esibizione di circa 30
artisti: il primo che sento è l’ottimo Matt John(Perlon), nell’open air stage, che
tiene sempre alto il ritmo puntando sul genere minimal-techno.
In quest’area all’aperto c’è un maxi-schermo dove vengono
proiettati dei visual veramente particolari e coinvolgenti con vari strani
personaggi che si muovono a ritmo della musica suonata e che apprendo dal flyer
essere opera del vj tedesco Safy Sniper: molto fantasioso!
Nell’area interna, detta Live Tent, si susseguono il bravo
svizzero Ripperton, il duo polacco 3 Channels, devastanti, ed il francese From Karaoke to Stardom (Rrygular), in un live bello tirato, mentre nell’Another Stage, un po’ isolato dagli altri, la migliore, per i miei gusti, è sicuramente la
tedesca Bloody Mary, bella e brava, grande sound.
Nell’Open Air Stage il finale è affidato a Craig
Richards, qualche bel pezzo ma un po’ discontinuo e penalizzato
dall’abbassamento dell’audio nella parte finale del suo set concluso con un
pezzo dei Kraftwerk, così come Gabriel Ananda e Sian, il volume basso non fa
godere appieno il loro set.
Quindi con varia gioventù olandese, inglese e spagnola si va
alla ricerca di un after annunciato ma mai trovato, quindi a nanna…
Giorno 2-venerdì 15 Giugno
dj Criss |
Quindi si arriva alla notte direzione fira gran via, le 4
enormi arene, 2 all’aperto e 2 al chiuso, che accoglieranno gli 80000 ravers per le memorabili notti del Sonar.
Anche qui ce n’è un po’ per tutti i gusti, dall’hip-hop
aggressivo dei Beastie Boys all’ipnotismo accompagnato da ottimi visual dai
giapponesi Cornelius, ma si comincia veramente a ballare alla grande con i
Modeselektor un duo autore di vari dischi su Bpitch Control, che in 2 ore di set
propone musica pompatissima passando dischi attuali e non, un genere che
definirei rave-music.
Alle 3 arriva uno dei momenti più attesi, sale in
consolle Richie Hawtin, ed il suo è un gran set soprattutto per la capacità che ha
di far ripartire i dischi in maniera devastante, giocando coi bassi, l’atmosfera
è carichissima: tra i dischi suonati Blackstrobe-i’m a man (Audion rmx), e due tracce di giovani artisti italiani molto talentuosi, Lucio
Aquilina-Discobus (Trapez) e come ultimo disco del set alle 5
Capriati-Microbiotik (Massi dl rmx), altro grande momento quando mette il suo
classico Plastikman-Spastik.
max p e io |
Giorno 3-sabato 16 Giugno
Il terzo giorno al Sonar de dia mi incuriosiva molto lo
showcase della label inglese Modern Love, che si svolgeva sotto il tendone bianco del
Sonardome: di Miles sento solo la parte finale, quindi parte il live di Claro
Intelecto, fatto di suoni minimali e puliti, musica ricercata ma ballabile, ancora
meglio il seguente live dello spilungone Andy Stott, che dalle produzioni
credevo fosse più d’ascolto, invece fa ballare eccome sempre con suoni
minimali, ed il pubblico apprezza tributandogli grandi applausi.
dj Claro Intelecto |
Il programma del Sonar night di
questo sabato è pieno di showcase interessanti, a cominciare da quello Minus nel
Sonarlab: prima tocca a Jpls (Usa), il cui live è fatto di suoni corposi e
secchi, molto potenti, come anche i suoi dischi, quindi tocca al giovane duo
Tractile, autori di un live molto ballabile, potente ma allo stesso tempo
divertente, una bella sorpresa.
Si fa poi un saltino dagli spagnoli Damian Schwartz
e Tadeo, portabandiera della nuova scuola minimal-techno spagnola, capitanata da
Alex Under ed il loro genere mi piace molto come sempre, bei suoni, senza respiro.
A seguire, dopo l’esibizione canterina di Matthew Dear, che non mi ha convinto molto, comincia
lo showcase Innervisions, la label degli Ame: il primo è il tedesco Dixon, ottimo
set il suo, mixato alla perfezione, fra house, minimal e techouse, fra i dischi suonati Martin Landsky-Let’s me dance(Sebo k rmx) ed un particolare intreccio
forse fatto da lui fra il vocal di x-press 2-kill 100 e la base del remix di
Villalobos ai Depeche Mode. quindi gli Chateau flight non mi piacciono più di tanto
ed allora si passa a Jeff Mills nel Sonarclub, un set inferiore secondo me
rispetto agli altri anni ,a parte The bells e un disco di Robert Hood ,tante
pause e tanta minimal e dischi come Ame-rej, molto bello ma da lui mi aspettavo
altro, ovvero techno Detroit.
Nella sala all’aperto suona Ame, ultima mezz’ora
devastante con il loro ultimo pezzo Enoi, suonato velocizzato, di grande impatto
ed anche il remix di Aardvarck-cult copy ad opera di 2000 & one come
highlights del loro set.
Le 2 ore finali spettano rispettivamente a Dave Clarke
nel Sonarclub interno, Radioslave e Miss Kittin nelle 2 aree all’aperto: Dave
Clarke è un treno senza fermate, io amo questo sound e lo ballo per più di un’ora in
mezzo ad una folla impazzita, techno con la t maiuscola, con quel tocco in più che
l’inglese riesce a dare sempre, grazie al suo background, sfoderando ogni tanto
qualche pezzo old-school e rendendo il set più vario e particolare, il migliore
della serata per i miei gusti.
Ottimo anche l’inglese Radioslave, ipnotico in dj
set come lo è nelle sue produzioni, musica da ballare ad occhi chiusi, mi ha
fatto un’ottima impressione.
Deludente invece Miss Kittin, dischi tenuti troppo a
lungo, cerca di caricare la gente cantando, ma secondo me sarebbe meglio lo
facesse con la musica.
Giorno 4-domenica 17 giugno
La domenica è il giorno dei party in spiaggia e, dai flyers
raccolti nei giorni precedenti, ce ne sono numerosi in giro a Barcellona, quindi
ci incamminiamo cercando di districarci fra metropolitane e treni fino
all’estrema periferia di Barcellona, ma via telefono arrivano notizie di chiusure
forzate della polizia per molti di questi party verso cui andavamo.
dj Damian Lazarus |
A seguire suona il
cileno Pier Bucci, un live senza grandi fiammate, ed infine Josè de divina e
Tania Vulcano back to back, hardouse a volte più tech a volte più tribal, comunque molto
bravi, soprattutto Josè de divina.
Si ritorna verso il centro grazie al
provvidenziale bus a 5€, apprestato dagli organizzatori del party e, per il gran
finale, optiamo per il City Hall, un piccolo club sotterraneo, nella centralissima Plaça Catalunya, dove è previsto il party Minus: all’entrata c’è già una gran
fila e dentro c’è una sauna niente male, per fortuna ci sono dei terrazzini e
cortiletti interni all’aperto, dove prendere un po’ d’aria e rilassarsi.
Il party
Minus in realtà è un Magda all-night long, infatti da quando entro verso le 1, fino alla fine alle 5, suonerà sempre lei, meno minimal del solito, musica
veloce, potente e bassi corposi: l’ottimo impianto del locale e i visual Minus
proiettati su due maxi-schermi ed altri schermi più piccoli sono gli altri
ingredienti di un grande party.
Finita la festa nessuno se ne vuole andare a
casa e Richie Hawtin, Gaiser e Tobi Neumann vagano per Plaça Catalunya e la Rambla fino alle 7 con un
lungo corteo di clubber dietro che sperano li conducano a qualche after, ma è
solo un’illusione.
Il giorno dopo si saluta Barcellona, sicuri che nonostante
le grandi cose di quest’anno il prossimo Sonar sarà ancora migliore e
innovativo, e noi presenzieremo di nuovo, quindi è solo un arrivederci…
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