Tour Eiffel by night tutta illuminata |
In
questa fine di Maggio 2008, libero da impegni con i clubs nostrani, ho deciso di
visitare per la prima volta Parigi, metropoli con molte cose interessanti da
vedere, su tutte la Tour Eiffel (spettacolare di notte tutta illuminata),il Louvre, l'Arc
de Triomphe, gli Champs-Elysees, Notre-Dame, Montmartre, la Tour Montparnasse (la più alta
d'Europa, 206 m: si raggiunge la cima in 38 secondi grazie ad un ascensore
iper-moderno): ho girato la città in lungo e in largo per 5 giorni, grazie ad una
efficientissima metropolitana.
Tra
un monumento e l'altro, c'è stato tempo anche per tre serate al leggendario Rex
Club, forse il più famoso club francese, che questo mese festeggiava i 20 anni di
attività e per l'occasione teneva aperto 5 sere a settimana con line up favolosi
e ben assortiti.
Il
club si trova in pieno centro, su un grande viale (boulevard in francese), sul cui
marciapiede si forma una civile fila per entrare, e la fermata della metro è
proprio davanti all'entrata.
insegna del Rex Club Paris |
Dopo
l'ingresso, si scendono degli scalini, non è molto grande, avrà una capienza di
1000 persone, per cui c'è anche una certa selezione all'ingresso, si estende in
lunghezza, ed ha il soffitto molto basso: prima c'è la zona bar-tavoli (lavorano molto
col servizio al tavolo), e sulle pareti di questa zona vengono anche proiettati
visual, segue poi la pista, dotata di un impianto fra i migliori che abbia mai
sentito, per acustica e pulizia del suono, con le due casse più potenti e
mega-sub, posizionati ai lati della consolle, e, sopra la pista, numerose file
orizzontali di casse satelliti più piccole, ottimo audio,che non dava per nulla
fastidio all'udito neanche quando i dj spingevano al massimo i bassi.
La
consolle è posizionata a stretto contatto col pubblico, dotata di un vetro
scorrevole davanti alla cabina, ottima idea anche la piccola (come formato) ma
esauriente rivista Rexorama, che si trova gratuitamente dentro il club, in cui
vengono presentate tutte le serate del Rex con interviste ai dj e numerosi
approfondimenti.
Dave Clarke on the mix al Rex Club |
La
prima serata a cui ho preso parte è stata venerdi 23 Maggio, il primo a salire
in consolle, sin dal preascolto, è stato Jack de Marseille, artista techno
storico della scena francese, ha fatto un'apertura perfetta, con numerosi pezzi
con un certo Detroit-flavour, se cosi si può dire, ed ha toccato i punti più alti
mettendo Faze Action-in the trees(Carl Craig rmx) e Kevin
Saunderson-bassline(Joris Voorn rmx), suonato poi anche da Dave Clarke, e
coinvolgendo molto il pubblico del Rex, che sicuramente conosceva molto
bene, infatti era affabile e sorridente con tutti mentre suonava, e stringeva
mani qua e là.
Alle
2:30 è il turno di Dave Clarke, il vetro scorrevole della consolle si chiude
ermeticamente e l'accompagnatrice(?) bionda dell'inglese rimprovera aspramente
chiunque punti fotocamere troppo ravvicinate verso il dj, lui a testa bassa, non
l’alzerà quasi mai, comincia a suonare: un set techno e acid in cui spiccano
alcune sue produzioni come Southside, più old-school del solito, probabilmente
in omaggio alla storia del club parigino, in una parola devastante, come sempre,
con in più il laser multicolore del Rex, posizionato dalla parte opposta della
consolle, che squarciava la pista, rendendo l'atmosfera ancora più esaltante.
Due
ore di set per Dave Clarke, ed alle 4:30 tocca all'americano Green
Velvet, pilastro della musica techno d'oltreoceano, che già si aggirava da tempo
in mezzo alla pista, concedendosi a numerose foto, non sfoggiando più la cresta
verde, ma degli inseparabili occhiali da sole neri, calati sugli occhi, che non
toglierà neanche mentre mixava: comincia con un lungo pezzo ipnotico, continua su
ritmi più blandi rispetto a Clarke, ma ugualmente con basi molto acid, e tante
sue vecchie hits, su tutte naturalmente Flash ed anche Shake & pop.Dapayk e Padberg live |
La
seconda serata, sabato 24 Maggio, c'è il pienone, più di un'ora e mezzo di fila
per entrare, ed è dedicata alle donne, infatti saranno ben 4 le artiste del
gentil sesso ad esibirsi: dopo essermi sentito gli ultimi dischi di una delle
padrone di casa, Jennifer Cardini, è l'ora del live dei due berlinesi, Dapayk (Mo's
Ferry Production) ed Eva Padberg, modella ed anche voice del live e delle
produzioni di quello che è il suo compagno anche nella vita.
Dapayk, con
le sue macchine ed il laptop, suona una minimal-techno scura, potente, dalla
grande energia, con anche qualche accenno elettronico, su cui vocalizza con
maestria la bionda compagna: un bel live, dalla grande carica, che prepara al
meglio il pubblico all'arrivo di un'altra padrona di casa, la parigina dj
Chloè (Kill the Dj), che sarà ospite anche al Sonar.
Ottimo
set di oltre due ore per lei, molto vario, con tutti i dischi messi al momento
giusto, pezzi vecchi e nuovi, è stata in grado proprio di prenderci per mano e
trascinarci nel suo viaggio, techno, house, tribal, ha stupito molto me, ma non il suo pubblico, che era in visibilio, dall''inizio alla fine: quindi alle 5:30 è
toccato ad Ellen Allien, che è partita con casse molto dritte, per poi andare su
pezzi con inserti vocali, ma la stanchezza si è fatta sentire ed alle 6 sono ripartito, non
ho idea a che ora abbia concluso, il locale era ancora pieno, naturalmente, quando l'ho lasciato.
La
terza serata, domenica 25 Maggio, era dedicata ai guru di Hardwax Berlin, ovvero
Moritz von Oswald e Mark Ernestus, accompagnati dai giovani allievi Substance
& Vainqueur, e dal vocalist Tikiman.
dj Vainquer on the mix |
Moritz
von Oswald e Mark Ernestus (conosciuti anche come Basic Channel), sono figure
fondamentali della scena dub mondiale: in questo caso si sono esibiti come
Rhythm & Sound, affiancati dal vocalist dominicano Paul St.Hilaire aka
Tikiman, in uno spettacolo, fatto sia con vinili suonati principalmente da Moritz
von Oswald, che con un laptop, su cui armeggiava soprattutto Mark Ernestus: erano
posizionati in un angolo del palchetto dei live, senza riflettori,ma sotto una
luce molto soffusa, quasi al buio, ed i buttafuori si affannavano a cercare di
impedire alla gente di fotografarli, probabilmente su richiesta dei due
artisti, e del loro essere underground, infatti sono piuttosto rare le loro esibizioni.
Il
suono che ne è uscito in queste due ore è stato dub, afro-dub, reggae, con il
vocalist molto bravo a coinvolgere tutti, poi la serata è continuata con il live
di Substance e Vainqueur, in coppia ma ognuno con il suo laptop, qui i ritmi si
sono fatti più veloci, genere prettamente dub-techno: infine è toccato ad uno
dei due, credo Vainqueur, portarsi in consolle e suonare vinili di techno
pura, senza compromessi, un gran set per lui, sfruttando al massimo le potenzialità dell'impianto.
Quindi
ottimi artisti, impianto super ed atmosfera tranquilla, grazie alla selezione
all'ingresso e alla grande vigilanza della security, sono stati gli ingredienti
di serate che tutti i presenti, me compreso, ricorderanno con piacere.
La
settimana seguente concluderanno il compleanno del Rex due all-night long, di
Jeff Mills il venerdi e di Laurent Garnier,il sabato:non oso immaginare che
cosa verrà fuori…
Au
revoir!
Articolo pubblicato originariamente nel maggio 2008 su Soundzmag, magazine curato dallo staff della sala techno del Red Zone
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