Una città in 5 foto: Monza

  In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso

Terza città lombarda per numero di abitanti dopo Milano e Brescia, Monza, oltre ad essere centro di una delle aree economicamente più produttive d'Europa, presenta notevoli motivi d'interesse storico-culturali.
I tesori artistici più rappresentativi della città derivano soprattutto dal periodo longobardo e più in generale medievale (Palazzo dell'Arengario e Duomo con annesso interessante museo) a cui si aggiunge la neoclassica Villa Reale, costruita nel '700 durante la dominazione austriaca, circondata da bellissimi giardini.

La Villa Reale, vista dal roseto Niso Fumagalli, impiantato nella seconda metà del XX secolo

il Duomo di Monza fu costruito fra 1300 e 1346 sui resti di una basilica del VI secolo voluta dalla regina longobarda Teodolinda: la facciata a salienti è bicromatica con fasce di marmo bianche e verdi con al centro grande rosone trecentesco opera di Matteo da Campione. Il campanile alto 78 metri, fu ultimato nel 1620. Nella piazza antistante si trova il monumento votivo per la fine della peste che colpì la città nel 1576

La Villa Reale fu costruita fra 1777 e 1780 su progetto dell'architetto Giuseppe Piermarini per volontà  di Maria Teresa d'Austria per fungere da residenza estiva del figlio Ferdinando d'Asburgo, all'epoca governatore della Lombardia. Nel periodo napoleonico assunse la funzione di Residenza Reale, mantenuta anche sotto i Savoia durante il Regno d'Italia, che la utilizzarono fino ai primi del '900. La struttura in stile neoclassico è composta da un corpo centrale e due ali che si dipartono ad angolo retto, preceduta da una grande vasca con fontana

Il Palazzo dell'Arengario, nel cuore del centro storico, fu eretto nel 1290, ha pianta rettangolare ed un portico aperto con archi gotici, la torre campanaria è dei primi del '400, mentre nel 1380 fu aggiunta sul fronte sud la "parlera", balconcino coperto usato per la lettura delle grida

La città è attraversata dal fiume Lambro, che occupa un'area molto piacevole in cui passeggiare fra argini fioriti, case eleganti e ponti antichi, come il Ponte dei Leoni a tre arcate edificato nel 1842 durante la dominazione austriaca, con ai quattro angoli sculture di leoni in marmo di Carrara, opera dello scultore Antonio Tantardini

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