Vale il viaggio: Segesta (Area Archeologica)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli. 

La città di Segesta fu fondata dagli Elimi, antico popolo della Sicilia Occidentale, probabilmente intorno al IX secolo a.C. e fu acerrima rivale di Selinunte durante il VI e V secolo a.C.: la storia della città fu caratterizzata da distruzioni e rinascite infatti fu distrutta dal siracusano Agatocle nel 307 a.C. poi nel 260 a.C., durante la Prima Guerra Punica, si alleò con i Romani vittoriosi che le garantirono lo status di città libera, con esenzione dai tributi, infine fu devastata dai Vandali nel V secolo d.C.  e nel medioevo vi s'instaurò un piccolo borgo che però col tempo scomparve.
Nel parco archeologico due sono i monumenti principali, il tempio dorico ed il teatro: il tempio fu costruito durante l'ultimo trentennio del V secolo a.C. su una collina fuori dal centro abitato, mentre il teatro si trova sulla cima del Monte Barbaro, l'acropoli dell'antica città ed è raggiungibile dal centro visitatori con un bus navetta con biglietto distinto da quello dell'entrata, oppure con una passeggiata in salita di 20 minuti, con begli scorci panoramici sul Tempio situato più in basso, isolato fra le colline

Il Tempio ha grandiose proporzioni (61 x 26 m) e ne risultano perfettamente conservati il colonnato e la trabeazione

Si tratta di un tempio periptero esastilo formato da 36 colonne

Sei colonne su e entrambi i lati corti

e 14 colonne su entrambi i lati lunghi, comprese quelle agli angoli

Il tempio appare incompleto senza tracce di copertura nè di vestigia della cella all'interno del colonnato

Il teatro fu costruito attorno alla metà del III secolo a.C. si trova a 400 metri di quota in cima al monte Barbaro

Il teatro è orientato a nord (invece che a sud come di consueto), probabilmente per sfruttare come scenografia l'incantevole panorama sui monti ed il mare in lontananza

La cavea del teatro misura 63 metri di diametro e può ospitare fino a 4000 persone, attualmente in estate vi si tengono rappresentazioni teatrali e musicali

Immagini del Tempio di Segesta visto dal sentiero che sale al Teatro:






sulla Sicilia vedi anche:







Trekking del Cristo Pensante, Val Venegia e Baita Segantini da Passo Rolle con vista sulle Pale di San Martino

 Un'escursione lunga, ma non difficile, che regala panorami splendidi sulle Pale di San Martino, il cui profilo di cime funge da magnifico sfondo paesaggistico per quasi tutta la durata di questo itinerario, percorrendo il quale si sale dapprima al monte Castellaz, dove si trova la statua del Cristo Pensante, quindi si prosegue verso la Baita Segantini, per poi scendere nella Val Venegia, una delle più belle valli alpine delle Dolomiti, attraversata dal torrente Travignolo, un posto idilliaco, di grande suggestione naturalistica.
In fondo al post troverete un link con la mappa e i dati del percorso

La Val Venegia, attraversata dal torrente Travignolo, con le Pale di San Martino sullo sfondo


Si parte da Passo Rolle, per la precisione l'itinerario inizia dal secondo tornante andando verso San Martino di Castrozza, da qui si seguono le indicazioni per la Capanna Cervino (2082 m.) che si raggiunge salendo a tornanti su ampia strada sterrata, quindi si prosegue verso il Monte Castellaz, che si erge massiccio proprio come un castello inespugnabile, su cui si sale dal versante ovest che è più breve rispetto all'altro versante: in cima si trova una croce, la statua del Cristo Pensante, che invita alla meditazione, ed anche i resti di alcune postazioni della Prima Guerra Mondiale, mentre dal punto di vista naturalistico il panorama spazia a 360° sulla parte settentrionale delle Pale di San Martino, Passo Rolle, Lagorai, Cima Bocche fino al massiccio della Marmolada.

mappa della zona in cui si svolge l'escursione

Il tornante dopo Passo Rolle da cui parte l'escursione

Capanna Cervino

Il Monte Castellaz si erge massiccio fra i prati

I contrafforti del Monte Castellaz furono usati come postazioni militari durante la Prima Guerra Mondiale

Panorama verso nord dal monte Castellaz

Statua del Cristo Pensante, opera dello scultore Paolo Lauton, fu posta in cima al monte nel 2009

Il profilo delle Pale di San Martino dal Monte Castellaz: da destra a sinistra Cimon della Pala (3184 m), Cima della Vezzana (3192 m), Cima dei Bureloni (3130 m)

Panorama verso sud dal Monte Castellaz

Panorama verso sud

postazioni della Prima Guerra Mondiale in cima al monte Castellaz

Si ridiscende dal versante nord-est del monte per un lungo sentiero che zigzaga in un bosco di larici, finito il quale la traccia diventa più pianeggiante ed aggira a nord la gobba prativa del monte Costazza, per poi cominciare la discesa verso la Val Venegia, con lo sfondo magnifico delle cime settentrionali delle Pale di San Martino, tra cui spiccano il Monte Mulaz, la Cima dei Bureloni, la Cima della Vezzana ed il Cimon della Pala

discesa dal monte Castellaz, con le Pale di San Martino sullo sfondo

Altte postazioni della Prima Guerra Mondiale lungo il sentiero

Panorama con Monte Castellaz, Monte Mulaz e Pale di San Martino

Monte Castellaz visto dal sentiero che prosegue verso la Val Venegia

Paesaggio bucolico con Monte Mulaz (2906 m) sullo sfondo

Verso la Val Venegia

Sullo sfondo da sinistra a destra Monte Mulaz, Cima Bureloni, Cima Vezzana e Cimon della Pala



Cimon della Pala, pur non essendo la più alta è la vetta più nota delle Pale di San Martino, grazie al suo inconfondibile spigolo slanciato, che gli ha valso il soprannome di Cervino delle Dolomiti




Si arriva quindi all'incantevole Val Venegia, una valle di origine glaciale, situata proprio ai piedi delle Pale di San Martino, la valle è  molto ampia, punteggiata di massi erranti, alberelli, cespugli di fiori, ed attraversata dal torrente Travignolo, che proprio qui ha le sue sorgenti.

ghiaioni all'inizio della Val Venegia

Proseguendo il fondovalle diventa più ampio ed erboso, con il monte Mulaz sullo sfondo

il torrente Travignolo scorre in un paesaggio idilliaco...

... fra cespugli fioriti...

... e prati punteggiati di alberelli



alberelli fra i ghiaioni

Dopo una lunga sosta per apprezzare al meglio la natura selvaggia ed incontaminata della Val Venegia, si risale verso Baita Segantini, una piccola baita in legno a fianco della quale sorge un laghetto, a cui fa da quinta scenografica lo skyline delle Pale di San Martino, andando a formare un paesaggio splendido, fra i più fotografati delle Dolomiti.
Da Baita Segantini si scende infine verso Passo Rolle per un sentiero panoramico che regala le ultime viste su Pale di San Martino, Capanna Cervino e Monte Castellaz.

le Pale di San Martino salendo verso Baita Segantini

Baita Segantini con il laghetto...

...e le Pale di San Martino sullo sfondo

Capanna Cervino e Monte Castellaz dal sentiero di ritorno

un ultimo sguardo sulle Pale di San Martino

Capanna Cervino e Monte Castellaz

Sulle Dolomiti vedi anche: