Comunicato ufficiale Amore 09

In relazione alla manifestazione Amore 09, sentiamo necessario fare chiarezza su alcune delle illazioni che si sono lette in questi giorni su tutti i maggiori organi di stampa italiani.

La società Roma for Music lavora tutto l’anno alla preparazione degli eventi denominati Amore che, negli ultimi 5 anni, hanno raggiunto standard di qualità artistica ed organizzativa di rilevanza mondiale. Amore, concepito con la collaborazione del Comune di Roma, è nato nel 2004 ed è «sempre stata sostenuta dalle amministrazioni locali». Il sostegno dell'amministrazione del sindaco Alemanno, in continuità con le amministrazioni passate, ha permesso di garantire la sicurezza agli oltre trentamila giovani provenienti da tutta Italia e dall'estero, che hanno partecipato alla manifestazione.

La manifestazione ha visto la partecipazione di 30.000 persone provenienti da tutta Europa e si è svolta in un clima generale di festa e gioiosità. Numerose sono le testimonianze dall’Italia e dall’estero che attestano la qualità e la professionalità dell’evento. Commenti positivi e attestati di stima arrivano quotidianamente presso la nostra sede e sui maggiori portali web dedicati ai festival musicali.

Il piano di sicurezza organizzato dalla nostra società, di concerto con le istituzioni e le forza di pubblica sicurezza, constava di 470 addetti alla sicurezza, in aggiunta ai 30 addetti alla sicurezza di Fiera di Roma e 20 addetti all’attraversamento, e sul luogo erano presenti circa 200 rappresentanti delle Forze dell'Ordine tra Carabinieri e Polizia di Stato, 50 addetti del Pronto Intervento con 40 ambulanze, nonché un Ospedale da Campo allestito in un padiglione, 36 Vigili del Fuoco con 2 mezzi antincendio e 20 operatori e psicologi dei centri di lotta alla tossicodipendenza. In servizio anche 17 pattuglie di Vigili Urbani all'esterno della Fiera.

Purtroppo c’è stato un caso di violenza sulla cui dinamica ancora non c’è ancora chiarezza ma sulla quale sono state espresse opinioni alternate e contrastanti al solo scopo di speculare sulla scabrosità del caso.

La manifestazione si è svolta in un clima generale di serenità, con numerosissimi controlli che hanno garantito standard di sicurezza adeguati. Guardando alle cifre si potrà constatare che su 30.000 persone solo sette sono stati i casi in cui è stato necessario l’intervento del presidio medico del 118, tutti risolti in modo rapido ed efficace, garantendo l’incolumità delle persone coinvolte anche grazie all’intervento dei nostri addetti alla sicurezza ed al primo soccorso avrebbero potuto avere conseguenze peggiori per la loro salute.

Se si guarda alle statistiche ed al drammatico bollettino di una notte di capodanno che viene vissuta sempre in maniera più esasperata e fuori controllo dai giovani e dai meno giovani in tutta Italia, si comprende che il degrado è ovunque, ben venga l’organizzazione di eventi legali, che avvengono in luoghi protetti ed attrezzati.

Amore 09 è stato addirittura paragonato ad un rave, manifestazioni che sono lontane anni luce dalle regole e dal buonsenso che hanno caratterizzato l’organizzazione di Amore 09.

Con la chiusura della vecchia Fiera di Roma, che garantiva una raggiungibilità migliore dalla principali arterie di comunicazione della Città di Roma essendo posta sulla Via Cristoforo Colombo e lo spostamento dell’evento presso la Nuova Fiera di Roma risultava necessario garantire flussi di trasporto notevoli attraverso il servizio pubblico. Per questo motivo ci siamo attivati per garantire un piano di trasporti all’altezza della particolare situazione logistica che abbiamo dovuto affrontare.

In questo modo si voleva evitare di apportare un ulteriore peso alla già difficile e congestionata viabilità della notte di Capodanno. Inoltre si voleva garantire che in una notte dove il consumo bevande alcoliche è storicamente sopra i livelli medi, i nostri utenti avessero la possibilità di raggiungere la Nuova Fiera di Roma senza utilizzare il mezzo privato. Questa misura ci sembrava essere logica ed assolutamente necessaria per garantire l’incolumità delle persone e fare seguito con azioni concrete alle campagne di sensibilizzazione contro l’abuso di bevande alcoliche.

Nei mesi precedenti all’evento abbiamo tentato in tutti i modi di ottenere dei risultati. La risposta più frequente da parte dei responsabili di Trenitalia e Atac poneva enfasi sul fatto che fosse praticamente impossibile organizzare un servizio di trasporti straordinario durante la notte di Capodanno data la profonda difficoltà a trovare personale disposto a lavorare. Risulta evidente il controsenso di aziende che per motivi di bilancio avrebbero tutto l’interesse a vendere servizi straordinari alla società che organizza l’evento di Capodanno più grande d’Europa, siano ridotte all’impossibilità di erogare un servizio quantomeno decente di trasporto pubblico.

Alla fine di estenuanti trattative siamo riusciti ad ottenere 8 treni straordinari, che coprissero l’orario di chiusura del servizio previsto da Trenitalia per la notte del 31 Dicembre e un punto taxi nel piazzale della Fiera di Roma garantito dalla cooperativa 35.70 di Roma. Abbiamo inoltre noleggiato navette private per coprire il disservizio causato dall’interruzione di servizio dell’ATAC nell’orario che andava dalle 21 del 31 Dicembre alle 8 del 1 gennaio 2009.

Roma è la capitale mondiale dell’arte e del turismo religioso. Non disporre di servizio di trasporto pubblico adeguato nei giorni di festa è quantomeno “anomalo” nel quadro di riferimento delle capitali europee. Lavarsene le mani non fa onore a nessuno di noi, istituzioni comprese.

Il sindaco di Roma Alemanno ha dichiarato recentemente: “Bisogna rivedere qualcosa perché v’è un´eccessiva tendenza allo sballo che crea le condizioni per rischi di illegalità e insicurezza nelle piazze romane” e ha auspicato “una strategia complessiva che non deve essere organizzata solo dal Comune ma da tutte le istituzioni per fare in modo che le piazze romane siano luogo di divertimento e di svago nel rispetto delle regole”.

La sua affermazione, in linea con i nostri principi, va incontro alla tendenza che si sta affermando in Europa che prevede la condivisione del percorso di avvicinamento alle iniziative dedicate ai giovani con tutte le realtà private e pubbliche che hanno rilevanza nell’affrontare temi vicini all’universo giovanile. E’ difatti innegabile che in Italia oggi ci sia un clima di precarietà e disagio sociale che fa di ogni manifestazione pubblica un occasione di sfogo e ritorsione nei confronti di un nemico che è sempre più indefinibile e pretestuoso.

Manifestazioni violente e criminali di pseudo dissenso politico – sociale sono all’ordine del giorno e costituiscono uno dei punti caldi nell’agenda politica del paese e in quella della società civile più a largo raggio. Un esempio su tutti, seppur abusato, è lo stadio che nonostante ospiti manifestazioni di carattere sportivo che nulla hanno a che vedere con la politica o con il disagio giovanile, è diventato il luogo principe per lo scontro, simbolico e non, con le istituzioni.

L’idea di sviluppare il festival Amore nasce dalla constatazione che esperienze simili, in Europa, si sono evolute fino a diventare catalizzatrici di sviluppo. I festival dedicati alle arti elettroniche sono un fenomeno in costante crescita nel panorama dell’entertainment internazionale. Ricordiamo, tra i più interessanti per partecipazione di pubblico ed elevato sostegno di donors pubblici e privati:

• Sonar/Barcellona, Spagna
• I Love Techno/Gent, Belgio
• Timewarp/Manheim, Germania
• Mutek/Toronto, Canada
• Ultra Music Festival/Miami, USA
• Creamfields/Liverpool, UK
• Dance Valley/Amsterdam, Olanda

La presenza di un network di eventi, appuntamenti e festival dedicati ai nuovi linguaggi della multimedialità e delle arti digitali, nelle principali città europee costituisce un aspetto di assoluto rilievo per intercettare quel turismo giovane che viene a Roma in occasione degli eventi targati Amore.

Per l’industria del turismo e dell’accoglienza (hotel, ristoranti, servizi di catering, intrattenimento ecc.) e per il settore dei trasporti (aerolinee, agenzie di viaggio ecc.) manifestazioni di caratura internazionale come Amore risultano fondamentali e gli effetti di spill-over che si ottengono a livello locale sono talmente significativi da innescare dei forti processi di competizione tra le città per aggiudicarsi la gestione di eventi di tale portata internazionale.

Un evento come Amore coinvolge svariate professionalità e genera un indotto economico non trascurabile.

Sono circa 1500 le persone che hanno lavorato alla produzione di Amore 09, tenuto conto del fatto che l’evento constava di 4 sale con relativi palchi, impianti audio, video e luci, sala guardaroba con una capacità di 20.000 posti/abiti, servizio trasporti straordinario con 8 treni speciali, piano di comunicazione che ha coinvolto i maggiori media nazionali ed internazionali, 100 giornalisti accreditati da tutto il mondo solo per citare alcuni dei settori coinvolti dall’iniziativa.

Un evento che negli anni ha portato a Roma circa 150.000 persone da tutto il mondo non può essere bollato come un “rave legalizzato” o peggio un “delirio senza sicurezza”, frasi ritrovate nella maggior parte degli organi di stampa nazionali.

E’ assurdo che dei 100 giornalisti accreditati nessuno abbia trovato il coraggio di raccontare l’evento per quello che è realmente stato, un festival dedicato alla musica elettronica prodotto con standard di sicurezza e qualità artistica di livello internazionale.

E’ ancora più assurdo che siano state pubblicate dichiarazioni senza fondamento quali “un party senza la sicurezza adeguata in cui girava di tutto e di più” e chi, invece, scrive “io c´ero ma avrei preferito non esserci”. Eppure quei 100 giornalisti hanno passato la notte di capodanno ad Amore 09 brindando al nuovo anno insieme a noi.

Per queste motivazioni il futuro della manifestazione in Italia potrebbe essere segnato, perdendo l’ennesima occasione per lavorare insieme sui problemi che affliggono i giovani del nostro paese. Una tragedia infinita come quella che è successa ad Amore 09 getta un ombra profonda sulla possibilità di fare eventi del genere nel prossimo futuro. Ma nonostante questo 30.000 ragazzi che si riuniscono per festeggiare e vivere insieme una serata di gioia non possono essere bollati come “bestie” o “criminali”.

Se escludiamo l’aggressione ai danni della giovane vittima, aggressione che non ha nulla a che vedere con la musica ma bensì con il codice penale, Amore si è svolto in un clima di generale tranquillità. In un epoca dove anche farsi una banale chiacchierata a Campo dei Fiori può quasi costare la vita ad un turista americano, non è un risultato da sottovalutare.

Lo Stato Italiano, attraverso la SIAE ed altre voci di tassazione, ha prelevato il 33% dell’incasso relativo ad Amore, percentuale che lo rende socio di maggioranza nella spartizione dell’incasso derivato dall’evento. A fronte di tale guadagno lo Stato non ha rischiato nulla né ha partecipato, in nessuna forma, alla produzione dell’evento stesso.

Sarebbe bello che episodi come questo fossero promotori di profonde riflessioni da parte di tutta la società civile. Un evento come Amore può anche non essere fatto. I giovani però restano con le loro contraddizioni, le loro difficoltà, i loro piccoli grandi drammi quotidiani. Un numero così grande di persone porta in se tutti i conflitti e le contraddizioni di una generazione che da troppo tempo cerca spazio al tavolo degli “adulti” senza ottenere nulla.

Amore è nato per portare in Italia un tipo di manifestazione che in Italia mancava. La musica elettronica è espressione della contemporaneità, non può essere ridotta al rango di ponte verso il consumo smodato di droghe ed alcol.

Le considerazioni contenute in questa lettera hanno un sapore amaro ma risultano necessarie per fare luce su alcuni aspetti di questa manifestazione nata come elegia e celebrazione dell’Amore e finita nel peggiore dei modi possibili. E’ giusto che i giovani sappiano la nostra versione della verità, nella speranza che episodi del genere non accadano più e che un certo tipo di giornalisti riflettano sul loro ruolo.

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