Il mio viaggio dall'altra parte del mondo è iniziato in una delle due città-simbolo di questa nazione-continente, infatti Melbourne assieme a Sydney è la città più popolosa (contando oltre 4 milioni di abitanti) e più ricca di eventi dell'Australia, anche se nessuna delle due è la capitale, che invece è stata posta a Canberra, costruita strategicamente a metà strada fra le due metropoli.
Melbourne mi accoglie con una temperatura di 40 gradi, infatti qui in gennaio è piena estate e noto subito che l'intensità del caldo e dei raggi del sole in questa parte del mondo è molto più forte che altrove, quindi è consigliabile una crema con alta protezione solare per evitare scottature.
Ho trovato alloggio utilizzando Airbnb nell'appartamento di un ragazzo, situato vicino al centro sportivo dove è in corso di svolgimento l'Australian Open di tennis, che sarà la mia meta serale, ma anche il centro della città è molto vicino e quindi comincio ad esplorare i dintorni.
Inizialmente passo per i Fitzroy Gardens, uno dei tanti giardini e parchi curatissimi che abbelliscono le città australiane e ne costituiscono un vero fiore all'occhiello, ed incomincio ad intravedere piante mai viste prima, un tratto questo che caratterizzerà tutto il mio viaggio in cui la biodiversità e la presenza di piante, animali e rocce diverse dal solito non cesserà mai di stupirmi.
Il CBD (Central Business District) di Melbourne è molto compatto, non troppo esteso, formato da strade ampie che s'intersecano perpendicolarmente ed è facile da visitare a piedi, oppure sfruttando i tram, che in questa zona sono gratuiti: vi si trovano chiese ed edifici dell'800, sovrastati da alti grattacieli moderni, bar e ristoranti di tutti i generi che rappresentano il multiculturalismo della città e dell'Australia in generale, ma quello che mi colpisce di più sono le opere di street art ed i murales coloratissimi e di pregevole fattura in cui ci si può spesso imbattere imboccando le strette vie laterali ai lati delle strade principali, contribuendo a rendere ancora più vivace l'atmosfera.
Inoltre si possono visitare alcuni musei gratuitamente: io sono stato all'NGV Australia in Federation Square, che ospita opere di artisti australiani, che vanno dai paesaggisti dell'800 agli artisti contemporanei ed un'interessante sezione di arte aborigena, caratterizzata da colori vivaci, simbolismo e geometria e poi sono andato all'Old Treasury Museum, che ripercorre la storia di Melbourne incentrandosi soprattutto sul periodo della corsa all'oro.
Quindi con una rilassante passeggiata lungo le rive del fiume Yarra, che offre splendidi panorami sullo skyline della città, ho raggiunto i campi dell'Australian Open di tennis, uno dei 4 tornei del Grande Slam, un evento che va al di là dello sport, ospitando al suo interno anche un palco per concerti, numerose aree ristoro e relax, alcune delle quali dedicate alle altre 3 città dei tornei del Grande Slam, New York, Londra e Parigi ed una gestita anche dall'italiana Barilla, che è fra gli sponsor del torneo: mi sono divertito molto ad assistere ai match in stadi modernissimi e molto grandi ma dalla visuale perfetta, anche stando in alto.
Ho visto la vittoria dell'italiano Andreas Seppi su Karlovic 9-7 al quinto set sull'Hi-Sense Arena e poi sulla Rod Laver Arena, campo centrale, la night session con la vittoria dell'australiano Kyrgios su Tsonga in 4 set ed il match femminile fra Bertens e Caroline Wozniacki, vinto da quest'ultima, che poi avrebbe vinto anche il torneo.
Impressioni e curiosità:
Sono rimasto molto colpito dall'alto numero di persone asiatiche che vive o frequenta le due metropoli australiane Melbourne e Sydney, probabilmente vista la relativa vicinanza molti vi si recano per turismo ma penso che in gran numero ci vivano anche come immigrati, comunque per le strade la metà della gente aveva tratti somatici asiatici.
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