Un'escursione che attraversa un ambiente naturale incontaminato tra macchia mediterranea e baie marine dalle acque cristalline, lungo un facile sentiero a picco sul mare, che presenta qualche saliscendi e può essere faticoso solo se le temperature sono troppo calde.
Si parte dal paesino di Nerano, che fa parte del comune sparso di Massa Lubrense: poco prima della piazzetta di Nerano c'è un piccolo parcheggio in cui lasciare l'auto, mentre, poco dopo la piazza, si prende sulla destra il sentiero indicato da un segnavia biancorosso.
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Inizio del sentiero |
Si segue il sentiero CAI 373, che, nel primo tratto, attraversa orticelli coltivati, uliveti ed agrumeti, per poi fare spazio alla vegetazione tipica della macchia mediterranea: percorrendo questo sentiero, sulla sinistra si ha un bel panorama della baia di Nerano e Marina del Cantone, le isole Li Galli e la Costiera Amalfitana, in alto svetta il Monte San Costanzo, mentre davanti si può osservare il promontorio su cui svetta la Torre di Montalto.
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Sentiero a mezza costa fra il Monte San Costanzo ed il mare |
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Panorama verso Marina del Cantone e la Costiera Amalfitana |
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Si attraversano fasce di macchia mediterranea di fronte ad acque cristalline solcate da alcune barche |
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Dal sentiero si può avvistare il promontorio su cui si trova la Torre di Montalto |
Si arriva quindi ad un crinale da cui si può può osservare un panorama ineguagliabile della Baia di Ieranto, che spazia fino a Punta Campanella ed all'Isola di Capri con i suoi Faraglioni.
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La Baia di Ieranto con i Faraglioni di Capri sullo sfondo |
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Baia di Ieranto, Punta Campanella e Capri |
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Punta Campanella e Capri |
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Baia di Ieranto dall'alto |
Da qui il sentiero si biforca: sulla destra una ripida discesa porta ad una spiaggetta, mentre, proseguendo sulla sinistra, si giunge all'area che il FAI ha restaurato con cura ed aperto al pubblico gratuitamente, recuperando la macchia mediterranea ed impiantando terrazzamenti per la coltivazione di uliveti e pergolati per agrumi, donando quindi nuova vita ad una zona in cui, fino agli anni '50, vi era una cava di pietra calcarea dell'Italsider, poi dismessa, di cui ancora rimangono alcuni vecchi caseggiati.
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Ingresso all'area recuperata dal FAI |
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Panorama della Baia dall'area del FAI |
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Coltivazioni di uliveti su terrazzamenti lungo le sponde della Baia |
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Caseggiati recuperati nell'area FAI |
Quindi si può proseguire verso il promontorio che ospita la cinquecentesca Torre di Montalto, che serviva per avvistare i pirati e da qui ammirare un altro panorama molto suggestivo sulle acque trasparenti di Cala Mortelle e verso tutta la costa che va dal Monte San Costanzo a Marina del Cantone, fino alla Costiera Amalfitana.
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La cinquecentesca Torre di Montalto |
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Panorama dalla torre verso Marina del Cantone e la Costiera Amalfitana |
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Panorama verso il Golfo di Salerno |
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Le acque trasparenti di Cala Mortelle ai piedi del Monte San Costanzo |
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Il promontorio dove si trova la Torre Montalto |
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