Una città in 5 foto: Messina

 In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso.

Quando si pensa a Messina la mente associa subito questo nome all'omonimo stretto che divide la Sicilia dalla penisola italiana ed al porto, primo in Italia per numero di passeggeri ed uno degli storici crocevia del Mar Mediterraneo, comunque la terza città più popolosa della Sicilia è molto interessante anche da visitare.
L'area urbana si estende orizzontalmente lungo la costa per circa 12 km, chiusa ad ovest dalle propaggini collinari dei Monti Peloritani e presenta un aspetto moderno, dovuto soprattutto alla ricostruzione avvenuta dopo il terribile terremoto del 1908, nel quale perì metà della popolazione: lungo le ampie vie rettilinee che caratterizzano la città, in mezzo ad eleganti edifici in stile liberty si possono trovare anche esempi di monumenti antichi di grande rilevanza, tra cui spiccano il Duomo, situato in una splendida piazza affiancato da un campanile con orologio e dalla fontana d'Orione, la medievale Chiesa della SS Annunziata dei Catalani, che fu cappella reale durante la dominazione aragonese, il Tempio di Cristo Re ed il Santuario della Madonna di Montalto, entrambi situati in posizione panoramica con vista sulla città e sullo stretto, da non perdere anche la chiesa di San Giuliano con le sue cupole rosse ed il Museo Regionale, esauriente e ricchissimo di opere d'arte, che ripercorre la lunga storia culturale della città, con un occhio di riguardo alle opere di Antonello da Messina.

In Piazza Duomo sorge la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, la cui architettura presenta elementi gotici e romanici, fu ricostruita nella sua forma originaria dopo il terremoto del 1908 ed i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: è affiancata da un campanile alto 60 metri dotato di un orologio meccanico e nicchie che ospitano alcuni automi, che entrano in funzione allo scoccare delle ore 12. Sulla piazza si trova anche la Fontana d'Orione, opera realizzata nel 1547 dallo scultore Giovanni Angelo Montorsoli

La statua di Giovanni Paolo II, realizzata nel 2014, è situata sul sagrato del Santuario della Madonna di Montalto, nel punto esatto in cui il Papa durante la sua visita alla città ammirò la meravigliosa vista su Piazza Duomo ed il porto

La Rampa della Colomba è una scalinata artistica, fiancheggiata da colorate opere d'arte, che collega Fontana Falconeri con il Santuario della Madonna di Montalto

Panorama della città di Messina dal Belvedere di Cristo Re, con vista sullo Stretto in lontananza ed in primo piano il porto naturale cinto dalla penisola di San Raineri, a forma di falce 

La chiesa di San Giuliano si trova fra via Garibaldi e Piazza Vittoria, è in stile gotico-bizantino, con influssi arabi ed è caratterizzata da 17 cupole e cupolette rosate

Altri luoghi da vedere in provincia di Messina:

Vale il viaggio: Capo Milazzo

Vale il viaggio: I Megaliti dell'Altopiano dell'Argimusco

Trekking in Sicilia sui Monti Nebrodi: escursione ai laghi Maulazzo e Biviere di Cesarò

Un borgo in 5 foto: Novara di Sicilia

Vale il viaggio: Tindari (Area Archeologica e Santuario)

Un borgo in 5 foto: Montalbano Elicona

Un borgo in 5 foto: Taormina

Un borgo in 5 foto: Savoca

Altre città da vedere in Sicilia:

Una città in 5 foto: Catania

Catania dall'alto: vista panoramica dalla chiesa di San Giuliano

Una città in 5 foto: Acireale

Una città in 5 foto: Palermo

Palermo vista dall'alto

Una città in 5 foto: Monreale

Una città in 5 foto: Enna

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Una città in 5 foto: Marsala

Una città in 5 foto: Mazara del Vallo

Una città in 5 foto: Erice

Una città in 5 foto: Sciacca

Vale il viaggio: Capo Milazzo (Sicilia)

 In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, isole e penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli

Capo Milazzo è sicuramente uno dei siti paesaggistici e naturalistici più belli della Sicilia, punta estrema di una penisola che si protende per 7 km sul Mar Tirreno e divide il Golfo di Patti dal Golfo di Milazzo.
L'area è interessante da visitare sia dal punto di vista naturalistico, per la vegetazione mediterranea, che avvolge il promontorio creando una perfetta interazione con l'ambiente costiero marino, sia per motivi paesaggistici, per gli splendidi panorami che spaziano dalle isole Eolie alla costa tirrenica della Sicilia.
Da Piazzetta Sant'Antonio, dove si può lasciare l'auto, parte un facile sentiero naturalistico della lunghezza di 2 km, che permette di raggiungere la punta estrema di Capo Milazzo, snodandosi attraverso uliveti secolari ed una variegata flora mediterranea, ai piedi del faro militare e giungendo infine alla suggestiva Piscina di Venere, un laghetto naturale marino di acqua bassa, separata dal mare da una scogliera e sovrastato da un anfiteatro di rocce.
Intorno a Capo Milazzo è stata istituita una Riserva Marina Protetta dal 2019

vista su Capo Milazzo da Piazzetta Sant'Antonio

Sotto la piazzetta si trova il Santuario di Sant'Antonio, la cui costruzione iniziò nel 1232, edificato in suggestiva posizione panoramica, addossato alla roccia, a strapiombo sul mare

Panorama verso la costa tirrenica da Piazzetta Sant'Antonio

Il Faro di Capo Milazzo, costruito nel XVI secolo

Panorami sulle Isole Eolie

Vista sulle isole di Vulcano e Lipari



i sentieri di Capo Milazzo in mezzo alla vegetazione mediterranea



La Piscina di Venere, con le Eolie sullo sfondo


il sentiero che scende alla Piscina di Venere

busto in memoria dell'attore Pippo Del Bono a Capo Milazzo

Tramonto dalla spiaggia di Venetico Marina, con vista su Capo Milazzo e le isole Eolie

Altri luoghi da vedere in provincia di Messina:








Altri luoghi naturalistici da vedere in Sicilia:















Un borgo in 5 foto: Novara di Sicilia

 In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso

Situato a cavallo fra i monti Nebrodi e i Peloritani, a 675 metri d'altitudine, Novara di Sicilia è uno dei borghi più belli della Sicilia, facente parte anche dell'associazione de "I Borghi più belli d'Italia".
L'abitato sorge su uno sperone di roccia ai piedi della Rocca Salvatesta, con vista panoramica verso il Mar Tirreno, la cui costa dista 20 km, ed è caratterizzato da strette vie acciottolate che si snodano fra antiche casette e conducono a bellissime chiese, costruite in varie epoche e stili che variano dal gotico al barocco, tutto il paese è molto ben tenuto e conservato, il che rende molto piacevole la visita.

il borgo di Novara di Sicilia visto dal sentiero che sale alla Rocca Salvatesta, sullo sfondo visibile anche il promontorio di Tindari


il campanile del Duomo di Santa Maria Assunta spunta fra le vie del borgo

giardini fioriti con vista sul Duomo

la chiesa di San Nicolò (XVII secolo)

altri luoghi da vedere in provincia di Messina:

Vale il viaggio: Tindari (Area Archeologica e Santuario)

Un borgo in 5 foto: Montalbano Elicona

Un borgo in 5 foto: Taormina

Un borgo in 5 foto: Savoca

Vale il viaggio: I Megaliti dell'Altopiano dell'Argimusco

Trekking in Sicilia sui Monti Nebrodi: escursione ai laghi Maulazzo e Biviere di Cesarò

Altri borghi da visitare in Sicilia:

Un borgo in 5 foto: Randazzo

Un borgo in 5 foto: Aci Trezza

Un borgo in 5 foto: Cefalù

Cefalù vista dall'alto

Un borgo in 5 foto: Castelbuono

Un borgo in 5 foto: Isnello

Un borgo in 5 foto: Geraci Siculo

Un borgo in 5 foto: Gangi

Un borgo in 5 foto: Caltabellotta


Trekking in Sicilia sui Monti Nebrodi: escursione ai laghi Maulazzo e Biviere di Cesarò

 Il Parco dei Monti Nebrodi è l'area naturale protetta più estesa della Sicilia, caratterizzata da vaste foreste e faggete fino ai 1300 metri di quota, che ammantano dolci rilievi montuosi, attraversati da ampie vallate, solcate da fiumare che scendono verso il Mar Tirreno.
Uno dei percorsi più interessanti dal punto di vista paesaggistico, naturalistico ed anche panoramico è l'itinerario che conduce nel cuore del parco, toccando i due laghi Maulazzo e Biviere di Cesarò, un'escursione piuttosto lunga, 20 km circa fra andata e ritorno, ma non difficile, poichè si svolge quasi tutta su ampie strade sterrate e piste forestali, in leggera discesa all'andata ed in leggera salita al ritorno.
Si percorre la Strada Statale 289 fino a Portella Femmina Morta (1526 m), dove si stacca la strada che conduce ai laghi e al Monte Soro, nei pressi di questo svincolo si trova uno spiazzo in cui si può lasciare l'auto, se si vuole evitare di percorrere strade dissestate, e si continua a piedi.
La strada diviene ben presto sterrata e dopo 1,5 km si trova un bivio in cui si prende a sinistra verso il lago Maulazzo, mentre a destra si va al Monte Soro, cima più alta dei Nebrodi, con i suoi 1847 metri d'altitudine.
Si prosegue per altri 2 km in mezzo al bosco e si raggiunge il lago Maulazzo (1450 m), un bacino artificiale di 8 ettari, realizzato a fine anni '80, incastonato in uno splendido ambiente naturale.
Si costeggia il lago sul suo lato occidentale e si prosegue per ulteriori 5 km su sentieri e piste forestali, fra greggi di capre e placidi bovini, attraversando il corso di qualche torrente, fino a raggiungere il lago Biviere di Cesarò (1278 m), uno dei pochi bacini naturali d'acqua dolce della Sicilia, un'area umida d'alta quota molto suggestiva, frequentata anche da uccelli acquatici e migratori: da qui si apre un bellissimo panorama su un paesaggio meraviglioso che spazia dal Mar Tirreno ed il paese di Alcara Li Fusi verso nord fino ai verdi rilievi arrotondato del Monte Soro verso sud.
Per il ritorno ho seguito lo stesso sentiero dell'andata
In fondo al post troverete un link con la mappa e i dati del percorso

 primo bivio che s'incontra: si prosegue sulla sinistra

Lago Maulazzo

Lago Maulazzo

Lago Maulazzo dalla sponda occidentale

Lago Maulazzo

caprette lungo il sentiero


fontanella rinfrescante lungo il sentiero

bovini incuriositi

capre in gran numero


si attraversa qualche piccolo torrente

arrivo a Portella Biviere

Panorama da Portella Biviere verso nord, con vista sul Mar Tirreno ed il paese di Alcara Li Fusi

Lago Biviere di Cesarò, con il Monte Soro sullo sfondo

panorama verso il Mar Tirreno e le Rocche del Crasto

Lago Biviere

temporale in arrivo sul Lago Biviere

Altri trekking in Sicilia:

Trekking nel Parco dell'Etna: l'anello di Monte Spagnolo da Case Pirao

Trekking nel Parco dell'Etna: l'anello di Monte Minardo da Piano dei Grilli

Trekking nel Parco dell'Etna: da Rifugio Citelli alla Grotta di Serracozzo e alla Valle del Bove









Un borgo in 5 foto: Randazzo (Sicilia)

 In questa rubrica, attraverso 5 immagini rappresentative, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso

Randazzo è stato il borgo in cui ho fatto base per la mia esplorazione dell'Etna e dei Nebrodi, un paese piccolo, ma con tanti monumenti e musei interessanti da vedere, soprattutto le tre chiese situate nei tre quartieri principali della città.
Randazzo conserva un aspetto medievale, infatti pur essendo il comune più vicino al cratere centrale dell'Etna, è stato sempre risparmiato dalle eruzioni dell'Etna, anche se quella del 1981 arrivò a lambire il paese.

Panorama di Randazzo con l'Etna sullo sfondo ed il Monte Spagnolo sulla destra

La Basilica di Santa Maria Assunta, costruita in conci di pietra lavica tra 1217 e 1239, in stile gotico normanno

Via degli Archi collega Piazza del Municipio con Piazza San Nicolò ed è caratterizzata da archi in pietra lavica che si susseguono ad intervalli regolari

La chiesa di San Nicola è la più grande della città: la sua costruzione iniziò nel '300, ma la facciata fu rifatta a fine '500, mentre il campanile fu ricostruito nel 1783

La chiesa di San Martino di fondazione sveva (XIII secolo) presenta un bellissimo campanile in stile gotico in cui spiccano coppie di monofore ad arco acuto decorate con bande bianche e nere

Sull'Etna e dintorni vedi anche:

Trekking nel Parco dell'Etna: l'anello di Monte Spagnolo da Case Pirao

Trekking nel Parco dell'Etna: l'anello di Monte Minardo da Piano dei Grilli

Trekking nel Parco dell'Etna: da Rifugio Citelli alla Grotta di Serracozzo e alla Valle del Bove

Trekking nel Parco dell'Etna: da Piano Provenzana al Rifugio Timparossa

Un borgo in 5 foto: Aci Trezza

Un borgo in 5 foto: Taormina

Trekking nel Parco dell'Etna: Sentiero Schiena dell'Asino

Vale il viaggio: Crateri Silvestri (Parco dell'Etna)

Vale il viaggio: I Megaliti dell'Altopiano dell'Argimusco

Una città in 5 foto: Catania

Catania dall'alto: vista panoramica dalla chiesa di San Giuliano

Una città in 5 foto: Acireale

Altri borghi da visitare in Sicilia:

Un borgo in 5 foto: Montalbano Elicona

Un borgo in 5 foto: Savoca

Un borgo in 5 foto: Cefalù

Cefalù vista dall'alto

Un borgo in 5 foto: Castelbuono

Un borgo in 5 foto: Isnello

Un borgo in 5 foto: Geraci Siculo

Un borgo in 5 foto: Gangi

Un borgo in 5 foto: Caltabellotta


Trekking nel Parco dell'Etna: l'anello di Monte Spagnolo da Case Pirao

 Nel versante nord del Parco dell'Etna si può fare una bella escursione ad anello, partendo da Case Pirao, girando attorno al Monte Spagnolo, ed effettuando il ritorno seguendo un tratto della Pista Altomontana, passando infine per il Rifugio Saletti: un percorso piuttosto lungo (circa 20 km), ma non troppo faticoso, che attraversa per due volte le lave dell'eruzione del 1981, che arrivò a lambire la città di Randazzo, e s'inoltra in bellissimi boschi nei dintorni di Monte Spagnolo e del Rifugio Saletti.

Dal paese di Randazzo si sale per 10 km, con ultimo tratto su strada sterrata in pietra lavica, ai lati della quale c'è qualche piazzola in cui lasciare l'auto, continuando a piedi verso Case Pirao, dove si trovano due antichi edifici, usati nell'800 come masseria ed adibiti dalla fine degli anni 80 come rifugio per escursionisti.
Da qui si prende il sentiero 717 verso destra con indicazioni per Casermetta Monte Spagnolo, il percorso inizialmente regala splendidi panorami su Randazzo ed i Nebrodi, poi s'inoltra in un bosco, e dopo circa 1 ora di cammino dall'inizio dell'escursione, s'incrocia per la prima volta il campo lavico dell'eruzione del marzo 1981, lave recenti dove la vegetazione è ancora molto scarsa, popolate principalmente da licheni.
Superato il campo lavico, il sentiero si addentra in una faggeta, fino ad un bivio in cui su segue sulla destra la strada sterrata che aggira il Monte Spagnolo, un cratere frutto di un'eruzione molto antica, ormai ricoperto completamente di vegetazione.
Ad un certo punto s'incrocia la Pista Altomontana, strada sterrata di 42 km che compie il periplo dell'Etna, la si può seguire per un tratto verso sud per ammirare qualche panorama verso ovest, per poi tornare sui propri passi ed iniziare il percorso di ritorno, giungendo in breve al Rifugio di Monte Spagnolo e alla Casermetta, due costruzioni poste una di fronte all'altra lungo il sentiero, incastonate in uno splendido ambiente naturalistico.
Si continua per un tratto nel bosco, per poi attraversare nuovamente le lave del 1981, in un suggestivo ambiente vulcanico, oltrepassate le quali si torna nel bosco e si giunge ad un incrocio, in cui si seguono sulla sinistra le indicazioni per il Rifugio Saletti (1373 m), una bella costruzione in pietra sempre aperta che funge anche da provvidenziale punto di appoggio in caso di forte temporale, come è successo a me durante questa escursione.
Dal Rifugio Saletti si prosegue in direzione Cisternazza, una cisterna-abbeveratoio, per poi scendere definitivamente verso Case Pirao, incontrando in questa ultima parte del percorso un gran numero di asini e bovini.
In fondo al post troverete un link con la mappa e i dati del percorso.

ingresso Case Pirao

indicazioni al bivio di fronte Case Pirao

asinelli lungo il sentiero

Panorama su Randazzo e le catene montuose di Nebrodi e Peloritani

ci s'inoltra nel bosco

colata lavica del 1981, che arrivò a lambire il paese di Randazzo


i licheni colonizzano queste lave recenti

ampio sentiero attraversa il campo lavico




una rada vegetazione comincia ad emergere lungo la colata lavica, in questo caso un cespuglio di euforbia


vista sul versante sud del Monte Spagnolo dalla Pista Altomontana

indicazioni alle pendici di Monte Spagnolo

Rifugio di Monte Spagnolo

Casermetta di Monte Spagnolo (1440 m)

si attraversano nuovamente le lave del 1981, in una zona più a monte

in questa zona il sentiero compie alcuni saliscendi in mezzo al campo lavico

Rifugio Saletti (1373 m)

Asino che osserva incuriosito di fronte al Rifugio Saletti

Asinello con la madre

Sentiero affollato in direzione Cisternazza


panorama su Randazzo dal sentiero che scende verso Case Pirao

Sull'Etna e dintorni vedi anche:












Altri trekking in Sicilia: