Dell'ottobre 2022 in Nepal ricorderò...

 ... I maestosi templi di Bakhtapur, prima città che ho visitato durante il mio viaggio, niente male come inizio

I monaci bambini vestiti di rosso in fila per le strade di Bhaktapur

La lavorazione del riso steso su larghi teli  lungo le strade ed intorno ai templi a Bhaktapur e Kirtipur

La cremazione dei morti e l'odore acre del fumo che saliva dalle pire lungo il fiume Basmati a Pashupatinath

Le numerose scimmie dispettose che vivono presso le zone sacre di Pashupatinath e Swayambhunath

La gentilezza, disponibilità e simpatia di tutti i nepalesi che ho conosciuto ed hanno reso più facile e piacevole il mio viaggio: Tej, Yugal, Pradeep e la sua famiglia, Bhadri, Kishor, Amar persone che amano e il proprio paese e lo fanno amare a chi lo  visita, grazie di cuore a tutti voi

Gli occhi del Buddha che ti guardano dall'alto a Boudhanath, il più grande stupa dell'Asia

Il vivace arancione dei fiori Marigold, presenti ovunque

La fugace apparizione della Kumari, la dea-bambina, dal balcone della casa a lei riservata a Kathmandu

La passeggiata per la Durbar Square di Kathmandu, fra centinaia di piccioni, caproni sonnecchianti e templi spettacolari

I mercati di Kathmandu e Patan, un insieme vivacissimo di suoni, rumori e colori ovvero il caos più totale generato da una fiumana infinita di gente, fra negozi che si susseguono senza pausa ai bordi  delle strade,  venditori ambulanti carichi di merce di ogni tipo in mezzo alla strada, clascson di motorini, venditori di frutta in bicicletta, bambini che vendono immagini sacre ecc.

Salire a Swayambhunath e a Kirtipur per ammirare superbi panorami dall'alto di Kathmandu e la sua distesa di case colorate

I due epici viaggi di 9 ore in bus fra Kathmandu e Pokhara, durante il secondo dei quali si è anche rotto il bus ed abbiamo dovuto elemosinare passaggi agli altri bus in transito verso Kathmandu

Il tramonto sulle sponde del lago di Pokhara e la vista dall'alto della città e del lago dalla World Peace Pagoda

Le tantissime strade completamente dissestate dopo il devastante passaggio del monsone

Le mucche in giro per le strade di Pokhara, placide e tranquille in mezzo al traffico alla ricerca di qualche filo d'erba fra il cemento

Il barbecue a cui mi hanno invitato il gentilissimo gestore e i ragazzi dell'hotel Lake Mahal di Pokhara, fra bottiglioni di alcol fatto in casa e le ormai famigerate zampe di gallo, già da me assaggiate in Cina

L'alba sull'Himalaya a Sarangkot, Muldhai, Khopra Danda, Poon Hill, tutte le volte sveglia alle 5, ma ne è davvero valsa la pena  

Le infinite scalinate dei sentieri himalayani e i tantissimi portatori che le risalivano con carichi fino a 30 kg legati alla testa, grande ammirazione per il loro duro lavoro

Le mandrie di yak incontrate a Muldhai e a quota 4000 metri poco sopra Khopra Danda

Le serate passate nelle sale comuni dei lodge di montagna intorno alla stufa conversando con gente proveniente da ogni angolo del mondo

I ponti tibetani e soprattutto le salite killer che li seguivano

La soddisfazione all'arrivo a Ghorepani dopo 7 ore e 30 di cammino da Khopra Danda, tappa più lunga del trekking

Il primo impatto con Patan , uno spettacolo unico, al mio arrivo di sera ,con tutti i templi della Durbar Square illuminati in occasione del Festival delle Luci

Le cene con Pradeep e la sua famiglia che mi hanno ospitato a Patan nella loro stupenda casa tradizionale a due passi da Durbar square

I puntualissimi e velocissimi tassisti in motorino dell'app Pathao, che mi hanno scarrozzato alcune volte zigzagando coraggiosamente fra vicoli, animali, pedoni e templi fra Patan e Kathmandu

L'International Mountain Museum di Pokhara ed il Museo di Patan, entrambi molto interessanti ed esaustivi per conoscere meglio la natura, la cultura e l'arte nepalese

Le coloratissime decorazioni che ogni famiglia faceva sul pezzo di strada di fronte alla porta di casa nei giorni di festa

I bacini d'acqua delle città di Patan e Kirtipur circondati da palazzi e templi che vi si riflettevano