Vale il viaggio: Spiaggia ed Isola di Elafonisi (Creta)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Nell'angolo sud-occidentale di Creta si trova Elafonisi, una meraviglia naturale, probabilmente una delle più belle spiagge del Mediterraneo, lontana da tutto, ed immersa nella natura selvaggia, caratterizzata dal colore rosa della sabbia che si deposita lungo la riva, prodotta dalla gran quantità di conchiglie rosa e rosse polverizzate dall'azione dell'acqua.
La spiaggia risulta molto affollata durante la stagione estiva, ma basta raggiungere l'isolotto di forma allungata che si trova proprio di fronte alla spiaggia per trovare calette paradisiache molto tranquille e poco frequentate: per passare dalla costa all'isola bisogna attraversare la laguna che le separa percorrendo un tratto di pochi metri dove l'acqua arriva poco sopra il ginocchio.
Consiglio di percorrere tutta la riva sud dell'isolotto, dato che pochi visitatori arrivano fino in fondo, quindi si possono trovare calette seminascoste con acque limpidissime delimitate da rocce nere dove rilassarsi e fare un bagno godendo della massima tranquillità; inoltre si può salire sul promontorio occidentale dell'isola, dove si trova una cappella ed una croce a ricordo di un naufragio e da qui si può ammirare un bellissimo panorama di tutta la zona, comprese le montagne che si trovano alle spalle della spiaggia.
Chania si trova a 72 km da Elafonisi, a cui è collegata giornalmente da un bus di linea, oppure una buona opzione può essere quella di unirsi ad uno dei tour organizzati che partono da questa città e permettono di visitare, oltre la spiaggia, anche un monastero ed un'azienda vinicola nei dintorni


  La laguna di acque basse che separa l'isola dalla costa

La riva sud dell'isola di Elafonisi

Sabbia rosa lungo la riva



Il promontorio che si trova all'estremità occidentale dell'isola, sormontato da una grande croce di legno posta a ricordo del naufragio del piroscafo austriaco Imperatrix, in cui morirono 38 persone, avvenuto nel 1907 davanti all'isola a causa di una tempesta

Nella parte più alta del promontorio si trova la cappella di Agia Irini. L'isola di Elafonisi è una micro-riserva naturale protetta ed ospita 110 specie di piante

Dalla cappella si può ammirare un bellissimo panorama dell'isola, della costa e delle montagne


Acque limpide e cristalline


Panorama verso ovest dell'isola di Elafonisi da un piccolo promontorio posto all'estremità orientale

Panorama verso est

Sull'isola di Creta vedi anche:



Una città in 5 foto: Chania (Creta)

In questa rubrica, attraverso 5 foto, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso: infatti penso che, a volte, con le immagini, si comunicano le proprie emozioni meglio che con mille parole...

Chania è forse la città più suggestiva dell'isola di Creta, per il suo magnifico porto addossato al quale si trova la città vecchia, cinta da mura e caratterizzata da antiche vestigia architettoniche del periodo veneziano ed ottomano e da strette stradine ben curate, fiancheggiate da negozi di oggetti artigianali e taverne con tavoli all'aperto.
La città si trova nella parte nord-occidentale dell'isola, fu fondata in epoca minoica ed in seguito fu colonia romana, per passare poi, dopo la IV Crociata all'inizio del XIII secolo, sotto il dominio dei veneziani, i quali costruirono il porto e la dotarono di mura e poderosi bastioni, ma gli Ottomani riuscirono ad espugnarla nel 1645 ed il dominio turco, a testimonianza del quale restano moschee e minareti, durò fino al 1898.
Si può passeggiare lungo tutto il perimetro del porto, lungo 1,5 km, fino ad arrivare al faro per avere un bel panorama della città, e si possono anche trovare ampie spiagge sabbiose qualche centinaio di metri ad ovest del porto, dove prendere il sole e farsi un bagno.

Il faro posto all'entrata del porto, visto da una piazzetta che si affaccia sulla darsena occidentale

La darsena orientale del porto sul quale si affacciano gli antichi edifici dell'arsenale veneziano, mentre più dietro spicca un minareto, lascito della dominazione turca 

Una delle caratteristiche vie della città vecchia che confluiscono verso il porto, fiancheggiata da negozietti e taverne con tavoli all'aperto

Il porto veneziano al tramonto, sulle sponde della darsena occidentale si trova la Moschea dei Giannizzeri, costruita nel XVII secolo dai Turchi ed attualmente adibita a spazio espositivo per mostre ed eventi.

Il porto veneziano fu costruito tra 1320 e 1356 ed è ancora oggi il fulcro della città: lungo il suo perimetro si trovano antiche case dai colori pastello, ristoranti, bar, fortificazioni e vestigia delle dominazioni veneziana ed ottomana

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Vale il viaggio: Palazzo di Cnosso (Creta)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

Cnosso è l'area archeologica più importante dell'isola di Creta, situata a 5 km dal capoluogo dell'isola, Iraklio, a cui è collegata da frequenti bus.
Qui si trovano le rovine del grande palazzo che fu sede centrale del potere politico, religioso ed economico dell'impero marittimo minoico nella prima metà del secondo millennio A.C.: il primo palazzo fu costruito intorno al 2000 a.C. ed era privo di mura difensive a testimonianza della potenza egemonica della civiltà minoica sul mar Egeo, ma fu distrutto intorno al 1700 a.C. da un cataclisma, probabilmente provocato dall'eruzione del vulcano della vicina isola di Thira, l'attuale Santorini, e quindi ricostruito su un progetto ancora più grandioso e sofisticato del primo, ancora una volta privo di mura difensive, fatto che attesta la totale assenza di invasioni di popoli stranieri fino a quel momento, finchè, verso il 1450 a.C., Creta fu occupata dai Micenei che danneggiarono il palazzo, che fu definitivamente distrutto intorno al 1370 a.C.
Gli scavi archeologici cominciarono nel 1878 ad opera dell'archeologo cretese Minos Kalokerinos per poi proseguire in maniera sistematica grazie all'archeologo britannico Arthur Evans, che lavorò sul sito dal 1900 al 1931, portando alla luce i resti di quasi tutto il palazzo e restaurandone alcune parti con metodi non conservativi ma ispirati alla coeva architettura revivalista, interventi che suscitarono in altri archeologi alcune perplessità, dovute alla mancanza di accuratezza storica sostituita da un'immaginazione troppo vivida.
Fiore all'occhiello dell'area archeologica sono gli stupendi affreschi, che con i loro colori ravvivano le pareti del palazzo, copie dei quali sono stati ricollocati nella posizione originaria durante il restauro, mentre gli  originali ancora ben conservati si trovano nel museo archeologico di Iraklio.




Nel Megaron della Regina, sopra un portale decorato a motivi floreali, si trova l'affresco dei delfini, una delle opere di arte minoica più pregevoli



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Una città in 5 foto: Iraklio (Creta)

In questa rubrica, attraverso 5 foto, cerco di esprimere, in modo sintetico, ciò che più mi ha colpito, interessato, incuriosito di una città o piccolo borgo che ho visitato o di un viaggio che ho intrapreso: infatti penso che, a volte, con le immagini, si comunicano le proprie emozioni meglio che con mille parole...

Capoluogo e città più popolosa dell'isola di Creta, Iraklio, anticamente chiamata Candia, ha un bel centro storico, circondato dalle antiche mura veneziane e dal lungomare, caratterizzato da vivaci vie pedonali, deliziose piazzette ed alcuni eleganti edifici e fontane, risalenti al periodo del dominio veneziano, che durò dal 1204 al 1669.
Uno dei monumenti più noti di Iraklio è la fortezza veneziana, posta al termine del molo del porto vecchio, lungo il quale ancora sorgono i resti di alcuni dei cantieri navali usati dai veneziani, grandi strutture con copertura a volta ed arcate sui lati.
Inoltre la città è sede di uno dei più grandi ed importanti musei archeologici della Grecia, ampliato e ristrutturato nel 2013, che ripercorre tutta la storia dell'isola, dal Neolitico alla dominazione dell'Impero Romano, focalizzandosi soprattutto sul periodo della civiltà minoica, fiorita fra 2000 e 1450 a.C., di cui espone un gran numero di reperti, molti dei quali provenienti dalla vicina area archeologica di Cnosso.

La fortezza veneziana di Koules, chiamata dai veneziani Rocca a Mare, domina l'ingresso del porto vecchio di Iraklio: fu costruita dai veneziani nel XV secolo, infatti tre degli ingressi sono sormontati da rilievi in marmo raffiguranti il Leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia

La fontana Morosini si trova nella centralissima ed animata Plateia Venizelou: costruita nel 1628 è formata da otto vasche decorate con figure della mitologia greca e da una vasca centrale posta più in alto e sostenuta da quattro leoni

Statuette della Dea dei Serpenti, una dea della civiltà minoica, oggetti cerimoniali che rimandano a rituali della fecondità, rinvenuti a Cnosso e databili al 1600-1580 a.C.. Si possono ammirare all'interno del Museo Archeologico di Iraklio, che nelle sue numerose sale offre un'esauriente panoramica sulla civiltà minoica e sulla storia antica dell'isola, attraverso circa 15000 reperti tra cui spiccano affreschi del palazzo di Cnosso, ceramiche, utensili, armi, monili, vasi, sculture, che coprono un arco temporale di 5000 anni

I resti dei cantieri navali veneziani sorgono nei pressi del vecchio porto: si tratta di grandi strutture con copertura a volta ed arcate sui lati,  attualmente ne rimangono solo 5 delle 19 che costruirono i veneziani fra XV e XVII secolo.

La fontana Bembo è la più antica della città, si trova in Plateia Kornarou e fu costruita fra 1552 e 1554 per volontà del capitano veneziano Gianmatteo Bembo, è decorata da bellissime sculture, stemmi araldici di famiglie veneziane ed una statua acefala di epoca romana.

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Trekking a Santorini: Pyrgos-Profitis Ilias-Antica Thira-Perissa

Nella parte meridionale dell'isola di Santorini si può compiere un bellissimo itinerario a piedi della durata di circa 2 o 3 ore, partendo dal villaggio di Pyrgos, al centro dell'isola, ed arrivando alla spiaggia di Perissa, sulla costa sud-est, località entrambe collegate da bus al capoluogo Fira: durante il tragitto si sale sulla montagna che ospita il Monastero del Profeta Elia, punto più alto dell'isola, poi su un altro promontorio, dove sorge l'area archeologica dell'Antica Thira e per tutta l'escursione si può ammirare un bellissimo panorama dall'alto di tutta l'isola.
Si parte dal villaggio di Pyrgos, a cui va dedicato un pò di tempo per percorrere le sue stradine che salgono la collina fino al Kastro veneziano, fra casine bianche e belle chiesette dalle cupole blu e dagli elaborati campanili: nella piazza dove fermano i bus, ai piedi del villaggio, si trovano già le indicazioni del percorso a piedi per Profitis Ilias ed Antica Thira e quindi si segue la strada asfaltata che esce dal paese verso la montagna.
Ad un certo punto si lascia la strada asfaltata seguendo l'indicazione Profitis Ilias by foot, situata sotto una croce, deviando a sinistra per un sentiero acciottolato che sale fra muretti ed in breve arriva al bianco edificio della chiesa dei Santi Apostoli, da cui si ha un bel panorama di Pyrgos

Il sentiero che sale da Pyrgos verso il monte Profitis Ilias

La cupola bianca della chiesa dei Santi Apostoli e sullo sfondo il monte Profitis Ilias (567 m)

La Chiesa dei Santi Apostoli si trova poco dopo l'inizio del sentiero

La chiesa dei Santi Apostoli in primo piano e Pyrgos sullo sfondo

Dopo una breve sosta, si prosegue in salita sulla cresta montuosa fino ad incrociare gli ultimi tornanti della strada asfaltata che conduce alla chiesa del Monastero Profitis Ilias, cui si perviene poco dopo: su questo colle alto 567 metri, oltre al Monastero fondato nel 1711, si trovano anche alcune installazioni militari che deturpano un pò il paesaggio, comunque il panorama è mozzafiato comprendendo quasi tutta l'isola.

Panorama di quasi tutta l'isola dal sentiero che sale verso Profitis Ilias

Panorama verso nord

La chiesa del Monastero Profitis Ilias

Panorama dalla cima del monte Profitis Ilias (567 m)

Si prosegue sulla strada asfaltata che costeggia l'area del monastero per pochi metri, fino ad incontrare sulla sinistra l'indicazione per uno stretto sentiero costruito sul lato della montagna, che in breve porta fino al crinale in uno splendido ambiente montano, da dove si ha un bel panorama sulla località costiera di Kamari e l'aeroporto di Santorini sulla sinistra, mentre sulla destra si avvistano per la prima volta durante questa escursione il promontorio di Mesa Gounio dove sorgeva l'Antica Thira e la sottostante Perissa.

Sentiero che che parte da Profitis Ilias costeggiando il fianco dell montagna

Primo panorama sul promontorio dell'Antica Thira e la spiaggia di Perissa

Ambiente montagnoso e spoglio percorso da sentieri

Il crinale della montagna

Un aereo in procinto di atterrare al vicino aeroporto di Santorini

Panorama della spiaggia di Kamari e la pista dell'aeroporto di Santorini

Arrivati al termine della cresta montuosa, si comincia a scendere zigzagando per un sentiero che conduce fino al parcheggio dell'area archeologica dell'Antica Thira, punto d'arrivo anche della tortuosa strada che sale da Kamari: da qui si può salire sul promontorio Mesa Gounio (366 m) e visitare le rovine di quest'antica città fondata dai Dori nel IX sec. A.C. ed abitata anche in periodo ellenistico, romano e bizantino fino all'VIII sec. d.C., l'area archeologica di solito è aperta solo fino alle 3 del pomeriggio ed è chiusa il lunedì.
Tornati al parcheggio si prende un sentiero sulla destra, che scende sul fianco della montagna ed in circa 20-30 minuti conduce alla località costiera di Perissa, dove ci si può rilassare sulla spiaggia di sabbia nera vulcanica e fare un bel bagno rinfrescante in mare, in attesa del bus che riporta a Fira.

Le rovine dell'Antica Thira e sullo sfondo il monte Profitis Ilias


Il sentiero che conduce a Perissa

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Vale il viaggio: Antica Thira (Santorini)

In questa rubrica pongo l’attenzione su luoghi specifici, che ho visitato (laghi, ville, palazzi, musei, montagne, penisole, aree archeologiche o naturalistiche, piazze, chiese, castelli  ecc.) :  di questi posti sono rimasto entusiasta ed ho pensato che era proprio valsa la pena intraprendere il viaggio fatto per scoprirli.

L'antica città di Thira sorgeva arroccata sulla cima del promontorio Mesa Vouno, situato a picco sul mare, ad un'altezza di circa 400 m, fra le due spiagge di Perissa e Kamari: la città fu fondata dai Dori nel IX sec. A.C.  e fu abitata in epoca ellenistica, romana e bizantina prima di essere definitivamente abbandonata nel 726 d.C. a seguito di un terremoto.
Il sito archeologico si estende su tutta la cima del promontorio per una lunghezza di 800 metri ed una larghezza di 150 metri e vi si possono ammirare numerose rovine tra cui templi greci, terme romane, mura e chiese bizantine.
Vi si può arrivare in auto tramite la tortuosa strada che sale da Kamari, oppure a piedi scendendo dal promontorio del Monastero del Profeta Elia, oppure salendo per il sentiero che parte da Perissa.

Il promontorio Mesa Vouno su cui sorge l'area archeologica e la parte finale della strada che sale da Kamari

all'inizio del sito archeologico si trova la chiesetta in pietra di Agios Stefanos, di epoca bizantina

Una delle strade principali dell'Antica Thira


Rovine a picco sul mare

Resti del teatro greco in splendida posizione panoramica


Il promontorio del Monastero del Profeta Elia visto dall'Antica Thira

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