Timbuktu (film)
Un bel film del regista mauritano Abderrahmane Sissako, candidato al premio Oscar come miglior film straniero nel 2014.
Il film è ambientato in un paesino in Mali, a poca distanza da Timbuktu, dove hanno preso il potere estremisti islamici, dediti alla jihad, che impongono nuove regole alla popolazione, vietando musica, calcio, sigarette, obbligando le donne a mettere il velo ed emettendo ogni giorno assurde e tragiche sentenze: alla popolazione del luogo, per eludere i divieti, non resta che continuare a giocare una partita di calcio, anche se non c'è il pallone, in una sequenza fra le più belle, forti ed eleganti del film.
A questi uomini che cercano di condizionare l'attività quotidiana delle persone, prendendo di mira soprattutto le donne, fa da contraltare una famiglia, formata da padre, madre e figlia, che vive tranquilla fra le dune del deserto, sotto un'ampia tenda, a poca distanza dalla città, allevando bestiame, basando la propria vita sui veri valori di armonia familiare e fedeltà religiosa: lo scontro fra queste due realtà così vicine, ma così lontane avrà un epilogo tragico.
Ecco il trailer del film:
Ed ecco la sequenza della partita di calcio, senza pallone:
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