I mondiali di calcio. State pensando tutti a quello. Ogni quattro anni. Sudafrica 2010. E anche se non ci pensate, ci pensano i media per voi. Ne parlano loro. E quindi ci pensate anche voi. Ma chiudete gli occhi per un attimo. Riapriteli. Provate a pensare a qualcos'altro. Ad usare altri media. Ad immaginare altri mondiali. Niente sport. O, almeno, niente sport esistenti. Immaginate altri campi da gioco. Provate ad immaginare questo: un mondiale della musica digitale. Il luogo è Foligno, il tempo è l'estate, dal 25 al 26 giugno 2010. Il “mondiale” è Dancity, il festival di musica elettronica ed arti digitali, giunto quest'anno alla sua terza edizione: “Our Field of Play”. La musica elettronica è il nostro campo da gioco, il dancefloor il nostro manto verde. I giocatori sono musicisti che suonano fino all'alba, oltre il novantesimo minuto, i tifosi sono corpi che ballano. Quest'anno la nazionale di Dancity schiera le stelle: Bugge Wesseltoft (Nor) + Henrik Schwarz (